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Igor' Girkin

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Girkin nel 2015

Igor' Vsevolodovič Girkin noto anche come Igor' Ivanovič Strelkov (1970 – vivente), militare russo.

Citazioni di Igor' Girkin

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  • [Sulla guerra del Donbass] Sono stato io a premere il grilletto di questa guerra. Se la nostra unità non avesse attraversato il confine, la situazione si sarebbe tranquillizzata – come a Kharkiv e Odessa. Tutto si sarebbe concluso con qualche dozzina di morti, feriti e arrestati, ma la carica del conflitto – che continua ancora oggi – è stata innescata dalla nostra unità. Abbiamo cambiato le carte in tavola. (da un'intervista per Zavtra, 20 novembre 2014)[1]
  • [Sulla ribellione del Gruppo Wagner] Le azioni di Prigozhin sono una vera pugnalata alla schiena e non possono essere percepite diversamente da me. [...] La sua eventuale ascesa al potere provocherà immediatamente: ribellione in Cecenia e inizio della 3a campagna cecena (inevitabile); un crollo molto probabile del fronte e l'invasione nemica della Crimea, la caduta di Donetsk e Lugansk; l'inizio del processo di disintegrazione della Federazione Russa; un periodo breve, ma molto sporco e sanguinoso di "dittatura latinoamericana". Senza regole e senza leggi, secondo concetti criminali.[2]

Intervista di Antonio Grego, decamentelibera.blogspot.com, 7 febbraio 2015.

  • [Sulla rivoluzione ucraina del 2014] Tra un anno erano in programma le elezioni e il colpo di stato è stato fatto per radicalizzare drammaticamente la situazione e per stabilire un regime illegale che riflette gli interessi di una minoranza della popolazione, poichè la maggioranza degli ucraini e dei russi, che costituiscono una parte molto significativa della popolazione, tradizionalmente si relazionavano amichevolmente con la Russia e non avrebbero sostenuto la politica anti-russa della "giunta di Kiev", come noi la chiamiamo e cosa che è in realtà.
  • [Sulla guerra del Donbass] La situazione militare si può riassumere nel fatto che il tentativo iniziale delle forze ucraine di distruggere le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk non ha avuto successo. Tuttavia, Kiev non cessa questi tentativi ed è determinata a recuperare tutti i territori persi ad ogni costo, compreso a costo dello sterminio totale della popolazione, cosa che sta facendo ora.
  • [Petro Porošenko e Oleksandr Turčynov] non sono nazionalisti, sono nazisti. La giunta di Kiev ora è soltanto uno strumento cieco. Anche se i suddetti volessero fermare la guerra, quelli che hanno finanziato il colpo di stato a Kiev, chi li gestiva e gestisce, cioè i circoli dirigenti degli Stati Uniti, non permetterà a loro di farlo, dato che lo scopo di tutto questo sconvolgimento e di tutta la guerra era la creazione della lama orientata al cuore della Russia, la creazione di una guerra con la Russia. Cioè, l'Ucraina è stata sacrificata, lanciata come la vittima sull'altare della guerra, può bruciare, può succedere qualsiasi cosa, ma questa giunta seguirà gli ordini di Washington e combatterà fino all'ultimo ucraino. Si tratta della vecchia politica anglosassone prima attuata dal Regno Unito, e che ora attua l'America: combattere fino all'ultimo alleato, cercando massimamente di non entrare in guerra, oppure entrando quando il corso della guerra è già stato deciso. Ecco perché non credo nella durata di un qualsiasi accordo di pace.
  • È naturale che il popolo russo delle regioni di Donetsk e Lugansk, ma anche di Kharkov, Melitopol, Kherson e Odessa, si sia sempre orientato verso la Russia come il centro dell'Ortodossia, come il centro culturale del proprio popolo, perché stiamo parlando proprio del popolo russo, mentre l'Ucraina occidentale, e nemmeno tutta, è il punto di riferimento di tutti quei sovversivi, quei nazisti, che hanno ora preso il potere e che trattano con il disprezzo più profondo l'ortodossia e la cultura russa, la cultura popolare russa, loro sono i degenerati del popolo ucraino.
  • Basti dire che la [...] composizione etnica [dei rivoluzionari del Maidan] può essere valutata con scetticismo come appartenente al popolo ucraino, basti dire che tutta la leadership del Maidan non sia altro che un gruppo di cultisti, persone con orientamento sessuale non convenzionale, persone famose per reati di corruzione, i quali non hanno ricevuto, ovviamente, nessuna condanna ufficiale da parte dei tribunali.
  • Se si guarda più in generale, sopra l'Ucraina passa la linea del fronte della guerra tra la completa apostasia, il mondo materialista occidentale che sta sprofondando nell'apostasia antispirituale e la Russia, che l'Occidente considerava già conquistata e subordinata, ma dove sono ancora rimaste le forze che resistono.
  • L'Europa cristiana non c'è più. La Russia nonostante tutte le repressioni "umanistiche", le persecuzioni, ha mantenuto la Chiesa Ortodossa russa nella forma in cui era all'inizio del 20° secolo. Forse proprio le repressioni e le costanti persecuzioni hanno permesso alla Chiesa Ortodossa di sopravvivere in uno stato funzionale e di mantenere i propri principi di base, senza dissolversi nella mondanità. Forse grazie anche al fatto che nell'Unione Sovietica le frontiere erano sigillate.
  • [Gli Stati Uniti] contano su questa guerra, che con l'aiuto della quinta colonna russa non avrà un carattere deciso, durerà a lungo e non porterà la vittoria alla Russia ma la dissanguerà. Inoltre il destino dell'Ucraina non preoccupa gli Stati Uniti. In pratica, la guerra sarà imposta alla Russia. Essa le è già stata imposta. Credo che l'unica strada per la Russia sia quella di vincere questa guerra e vincere in modo decisivo, liberare la città di Kiev, liberare il popolo russo anche dalle più recenti tecniche neurolinguistiche con le quali i russi e gli ucraini si sono trasformati in semi-zombie.
  • Non c'è nessuna alternativa, solo una totale comprensione che la guerra non potrà essere evitata, l'entrata in questa guerra e la vittoria potranno salvare la Russia, perchè una sconfitta in politica estera del presidente in Novorussia porterà al suo rovesciamento, e la quinta colonna di sicuro utilizzerà tale sconfitta. La sconfitta porterà la discordia e la guerra già sul territorio della Russia. In definitiva o si ha una vittoria in una guerra esterna o una guerra interna con ben maggiori vittime.

civg.it, 17 luglio 2015.

  • [Sulla Transnistria] Cerchiamo di essere sinceri, quest'area è circondata da paesi ostili alla Russia: Ucraina e Moldova. Il fatto che questi paesi siano ostili a noi è, tra l'altro, un risultato "straordinario" della nostra diplomazia e della nostra politica estera.
  • Non vi è alcun collegamento di terra con la Transnistria, ed i due paesi che confinano con questo "ultimo frammento dell'Unione Sovietica" hanno tutto l'interesse che lì non ci siano truppe russe, e che non esista neanche la Transnistria. Di conseguenza, la Russia dovrà agire in modo asimmetrico se vuole proteggere il suo alleato. Dovremo essere coinvolti o in una guerra aerea, che sarebbe estremamente svantaggioso, visto che il nemico avrà il vantaggio importante di utilizzare le difese antiaeree a terra, o dovremmo tentare di aprire un corridoio di terra fino alla Transnistria. Quest'ultimo scenario verrebbe subito etichettato come aggressione russa contro gli Stati indipendenti di Ucraina e Moldova.
  • Se la Russia fosse entrata in un conflitto diretto con l'Ucraina un anno fa, il paese e il Presidente stesso avrebbe dovuto affrontare un numero enorme di problemi economici e politici, ma ci sarebbero stati anche enormi vantaggi, da Kharkov a Odessa! La Russia avrebbe potuto riconquistare milioni di russi, e anche enormi territori economicamente avanzati ... E ora, più di un anno dopo, questi vantaggi sono scomparsi. Ora il numero di "contro" ha superato tutti i "pro". Più cerchiamo di negoziare con coloro che sono in linea di principio contrari ad un faccia a faccia, minori sono le nostre possibilità di realizzare qualcosa in un prossimo futuro.
  • [«Ma la Transnistria si considera una repubblica indipendente...»] Questo è quello che dice, ma nessuno l'ha riconosciuta come tale. [...] La Russia continua a considerare la Transnistria come parte della Moldova. [...] Un riconoscimento è possibile. Tuttavia, se viene denunciato l'accordo, e noi riconosciamo la Transnistria come stato indipendente, allora dovremmo lottare per essa!
  • [Sulla crisi russo-ucraina] L'Ucraina è ossessionata dalla guerra. Come un tossico che è dipendente dalle droghe pesanti, l'Ucraina non può smettere di combattere. È un circolo senza fine: prepararsi, assalire la Russia, venire respinti, prepararsi di nuovo per un altro scontro. L'Ucraina non può esistere in condizioni di pace, perché tutte le sue risorse sono rivolte alla guerra. Una vittoria in questa guerra è l'unica piccolissima possibilità che l'Ucraina ha di sopravvivere. Non possono stare fermi e congelare la situazione. Sono destinati a continuare a lottare perché congelare questa situazione porterebbe automaticamente alla caduta della Giunta di Kiev. Per un semplice motivo: non appena cade il paravento della Russia come nemico esterno, incominciano subito le domande scomode: perché va tutto così male dopo la "rivoluzione della dignità"? Solo una vittoria, completa e totale, garantirebbe la sopravvivenza dell'Ucraina come stato, o meglio come uno pseudo-stato. E così combatteranno, a prescindere dal numero di accordi di Minsk.

Analisi sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022 sul profilo Telegram, 20 aprile 2022; riportato e tradotto in inimicizie.com.

  • Il nemico ha una difesa aerea ben equipaggiata e numerosa, che limita seriamente le azioni dell'aviazione tattica, che è in grado di sostenere le sue truppe sul campo di battaglia. Il nemico ha un VANTAGGIO nei mezzi di ricognizione e nell'artiglieria (droni da ricognizione di varie classi sono già presenti quasi a livello di plotone). La sua artiglieria ha buoni sistemi d’arma e personale ben addestrato. Contro i numerosi veicoli corazzati russi, le FAU[3] (in condizioni di difesa) sono abbastanza preparate, grazie alla quantità enorme di armi anticarro (ATGM) nelle mani della fanteria. In condizioni in cui le truppe russe dovranno prendere d'assalto un agglomerato urbano dopo l'altro, la quantità di truppe diventa determinante. In questo ambito, le FAR[4] e le MP[5] ahimé, non hanno un serio vantaggio.
  • La Federazione Russa non ha la completa supremazia aerea semplicemente a causa del numero insufficiente di aerei d'attacco, e del numero trascurabile di droni d'attacco. Allo stesso tempo, il nemico può tenere la linea del fronte vicino a Donetsk con forze relativamente piccole, grazie all'eccellente equipaggiamento ingegneristico che è stato prodotto per molti anni, mentre i nostri brillanti politici "reggevano il moccolo di Minsk".
  • [L'Ucraina] ha le risorse umane (200-300 mila persone) e la capacità tecnica (un enorme flusso di armi varie dall'Europa e dagli USA) per non solo mantenere un numero sufficiente delle sue truppe al fronte, ma anche creare nuove formazioni. Può crearne in quantità, fino a 100 mila uomini – si tratta di circa 50 BTG[6] comprese le riserve e la logistica nelle retrovie – cioè circa 10 divisioni al completo. E noi cosa abbiamo? Stiamo reclutando per le varie CMP[7], reclutando soldati a contratto negli uffici di registrazione e arruolamento militare e... questo è tutto... le MP (in quanto a mobilitazione) hanno "raschiato il fondo del barile" ma, Dio non voglia, riusciranno a rimpiazzare le perdite future alla bell'è meglio.
  • Senza effettuare una mobilitazione almeno parziale nella Federazione Russa, portare avanti profonde operazioni strategiche offensive nella cosiddetta "Ucraina" sarà impossibile od estremamente pericoloso. Dobbiamo prepararci a una guerra lunga e difficile, che richiederà tutte le risorse umane che ora vengono sperperate in modo mediocre per "una bandiera sopra il prossimo consiglio comunale". La facilità con cui la bandiera può cambiare nuovamente è sotto gli occhi di tutti, Gostomel e Bucha non lasciano spazio a menzogne.

Intervista di Marco Imarisio sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, corriere.it, 16 ottobre 2022

  • Io sono un patriota. E chi vive per la Patria non si fa mai domande sullo Stato. Ad esempio, non ho mai nascosto il mio disaccordo verso l'operato di alcuni nostri governanti, compreso il presidente. Ma per me, la difesa di Madre Russia è l'unica ragione di vita. L'Ucraina è il nostro nemico mortale. E come tale va annientata in modo definitivo.
  • Il 24 febbraio non ho gioito. Perché mancava chiarezza. Il termine Operazione militare speciale non esiste a livello giuridico. Non si capisce cosa sia. L'Occidente ci vuole distruggere attraverso gli "Ukry". Noi invece ci siamo gettati nell'acqua senza sapere dov'è il guado, tanto per citare un proverbio russo
  • Ignoro le intenzioni del Cremlino. Ma so che questo conflitto si concluderà con una completa vittoria della Russia, oppure con la sua disfatta. Altre ipotesi non ci sono.

Citazioni su Igor' Girkin

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  • Basta guardare quante persone che, con coraggio, hanno portato fiori in memoria di Navalny rischiando il carcere. Al contrario, [...] nessuno ha manifestato contro l'arresto del radicale Igor Girkin, famoso per l'invasione del Donbass nel 2014, in carcere per avere criticato Putin di essere stato troppo debole contro l'Ucraina. (Boris Bondarev)
  • Girkin era esperto di guerra irregolare. Aveva combattuto come volontario accanto ai serbi durante le guerre jugoslave, partecipando a scontri nelle città bosniache e nelle «zone di sicurezza» dell'ONU che erano state teatro di pulizia etnica e stupri di massa. Era stato attivo anche durante le guerre russe nella Transnistria e in Cecenia, e aveva scritto di queste esperienze per i giornali diretti dal fascista Aleksandr Prochanov. (Timothy Snyder)
  • Il 5 luglio [2014], di fronte a un'imminente sconfitta da parte dell'esercito ucraino, Girkin fece la mossa che Putin aveva consigliato: trasformare la popolazione locale in scudi umani. Fece ritirare i suoi uomini a Donec'k, imitato da altri comandanti del GRU. Questo, come osservò Girkin, garantiva che i civili sarebbero diventati le principali vittime della guerra. Le forze ucraine combattevano quelle russe e i loro alleati bombardando con l'artiglieria le città, e i russi facevano altrettanto. Nella terminologia della partigiana, questo era il passaggio dalla mobilitazione «positiva» a quella «negativa»: se nessuno vuole lottare per la causa partigiana come tale (motivazione positiva), allora un comandante partigiano crea le condizioni affinché il nemico causi vittime tra i civili (motivazione negativa). Era questa la tattica preferita da Girkin, come lui stesso ha ammesso. Uno dei giornalisti russi che ebbe modo di intervistarlo lo descrisse come un uomo disposto a sacrificare la vita di donne e bambini per raggiungere un obiettivo militare. (Timothy Snyder)
  • Quando Igor Girkin-Strelkov ha iniziato a guadagnare notorietà, ho ricevuto una telefonata da un collega del centro russo per i diritti umani Memorial (che nel frattempo è stato sciolto). Ricordo le sue parole: "Sasha, i nostri squadroni della morte sono arrivati nel tuo paese". Quella frase mi colpì perché sembrava presa da un romanzo. È stato ancora più strano sentirla da quella persona in particolare, che di solito è molto controllata nel parlare e ha esperienza in numerose zone di guerra. Ma poi sono iniziati i casi: sparizioni, torture, esecuzioni extragiudiziali nei territori occupati dalla Russia... Allora ho capito cosa intendeva. (Oleksandra Matvijčuk)

Note

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  1. Citato in La storia dell'uomo che ha scatenato la guerra nel Donbas, forzaucraina.it, 27 luglio 2022.
  2. Citato in I falchi russi alzano i toni, Strelkov: "Sarà l'Apocalisse", lidentita.it, 24 giugno 2023.
  3. Forze armate ucraine
  4. Forze armate russe
  5. Milizie popolari delle repubbliche separatiste
  6. Battalion tactical group
  7. Compagnie militari private

Altri progetti

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