Transnistria
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Citazioni sulla Transnistria.
Citazioni
[modifica]- Come ripetiamo da sempre, siamo contrari a qualsiasi progetto di stato federale. Crediamo dunque che ogni avanzamento o accordo sulla questione debba avvenire entro condizioni di totale integrità territoriale per il nostro paese. Quello che certamente proveremo a fare è, in primo luogo, smantellare lo schema di corruzione che coinvolge sia uomini al di qua che al di là del Nistru. In secondo luogo, avvieremo progetti che possano avvicinare le popolazioni delle due aree. Ad ogni modo, è una questione che potrà essere superata solo se si creeranno le opportunità geopolitiche adeguate. In questo senso, è fondamentale il ruolo della Federazione russa. (Maia Sandu)
- È chiaro che l’esistenza di una regione separatista e la presenza illegale di truppe russe non sono fattori di stabilità. Da tempo ne chiediamo il ritiro e in questa fase non possiamo dire di essere rilassati. (Nicu Popescu)
- La realtà è che la Transnistria è ricca di soldi sporchi e disposta a tutto pur di tenerseli. [...] Vive con le mani nel sacco, nelle marmellate immorali del mondo: traffici di ogni genere, contrabbando di petroli, sigarette ed alcol. [...] Al di là del battage ideologico, il Paese non trova la sua origine e indipendenza in una religione o in un'etnia, ma nel denaro, nel traffico illegale, come una cosca. (Jas Gawronski)
- La Transnistria è una striscia di terra lungo la frontiera con l’Ucraina, non confina con la Russia, rendendo impossibile una invasione di terra. Per trasportare truppe con gli aerei bisognerebbe sorvolare il territorio ucraino – dove gli aerei russi ultimamente vengono abbattuti quasi tutti i giorni – oppure la Romania, un Paese Nato. Il contingente russo di stanza in Transnistria verrebbe bloccato dall’esercito ucraino dall’altra parte del confine. Senza contare che se 220 mila dei quasi 500 mila cittadini della enclave non riconosciuta hanno la cittadinanza russa, 350 mila però possiedono un passaporto moldavo, e possono a loro volta invocare soccorsi da Chishinau. (Anna Zafesova)
- Questo è il buco nero dell'Europa. (Mikheil Saak'ashvili)
- Sede del primo conflitto armato postsovietico già nel 1992, la Transnistria era diventata una pistola puntata alla testa della Moldova, dell’Ucraina – nel caso di una sua caduta in mano alla Russia si aprirebbe un secondo fronte a sud-ovest, minacciando Odessa – e dell’Europa. (Anna Zafesova)
- Cerchiamo di essere sinceri, quest'area è circondata da paesi ostili alla Russia: Ucraina e Moldova. Il fatto che questi paesi siano ostili a noi è, tra l'altro, un risultato "straordinario" della nostra diplomazia e della nostra politica estera.
- Non vi è alcun collegamento di terra con la Transnistria, ed i due paesi che confinano con questo "ultimo frammento dell'Unione Sovietica" hanno tutto l'interesse che lì non ci siano truppe russe, e che non esista neanche la Transnistria. Di conseguenza, la Russia dovrà agire in modo asimmetrico se vuole proteggere il suo alleato. Dovremo essere coinvolti o in una guerra aerea, che sarebbe estremamente svantaggioso, visto che il nemico avrà il vantaggio importante di utilizzare le difese antiaeree a terra, o dovremmo tentare di aprire un corridoio di terra fino alla Transnistria. Quest'ultimo scenario verrebbe subito etichettato come aggressione russa contro gli Stati indipendenti di Ucraina e Moldova.
- [«Ma la Transnistria si considera una repubblica indipendente...»] Questo è quello che dice, ma nessuno l'ha riconosciuta come tale. [...] La Russia continua a considerare la Transnistria come parte della Moldova. [...] Un riconoscimento è possibile. Tuttavia, se viene denunciato l'accordo, e noi riconosciamo la Transnistria come stato indipendente, allora dovremmo lottare per essa!
- In realtà non esiste alcun motivo per cui la Transnistria dovrebbe finire al centro di una crisi internazionale: priva di grandi risorse e nelle mani di un clan mafioso, il suo vanto principale è quello di avere una squadra di calcio che continua a giocare nel campionato moldavo e dunque nelle competizioni europee.
- Inutile dire che se la Russia dovesse decidere di annettere la Transnistria, la Moldova non avrebbe i mezzi per opporsi e l’occidente non sarebbe nelle condizioni di reagire. Un po’ com’è successo con la Crimea nel 2014, senza però la dimensione storica e simbolica di allora.
- Si chiamano "conflitti congelati". Sono quelle guerre che rimangono irrisolte anche dopo la fine dei combattimenti e che possono riaccendersi in qualsiasi momento.
La Transnistria è un esempio perfetto.
- È una regione trasformata da alcuni generali russi in un non luogo, dove poter trafficare e guadagnare.
- La Transnistria è in Europa, è molto prima della Russia, confina con la Romania che fa parte dell’Unione Europea. Questa è la tragedia. Adesso finalmente si inizia a parlare senza termini dispregiativi. Poi sento di dire che il governo laggiù è corrotto, dove non lo è? Parliamoci chiaro, i politici di oggi sono dei pezzi di merda. Il popolo non è cattivo, la cultura esiste.
- Mi auguro che questa splendida terra non finisca travolta da una sanguinosa guerra fratricida, ma ho paura che i russi facciano lo sbaglio di mettere sotto assedio militare l’intera Ucraina. E a quel punto la Transnistria sparirà. Sarà un’altra Beirut.
- Non è vero che la Russia minaccia la Transnistria perché, questo paese, esiste grazie alla presenza delle truppe della Federazione russa... dai tempi dell’Unione sovietica non se ne sono mai andati.
- Non rientriamo nel programma geopolitico degli Stati Uniti. La Transnistria non è voluta da loro e veniamo trattati come gli ultimi. Noi siamo indipendenti, abbiamo una frontiera fisica, c’è l’esercito, ci sono le strutture, il governo, il popolo, hanno la loro moneta e pagano le tasse. È una cosa oscena perché poi sento la gente dire che dobbiamo aiutare gli africani e chi per loro...
- Siamo tutti fratelli in quella zona e io non saprei come sparare ad un moldavo perché gli voglio bene: è mio fratello.
- Siamo un paese che vive sotto un pesante embargo da molto tempo, la comunità internazionale fa finta di non vederci e ci tratta come pericolosi terroristi.
- Vorrei solo che un giorno la Transnistria torni a unirsi alla Moldavia, rimanendo un paese con le proprie regole.
- Il nostro primo obiettivo è l'indipendenza e il riconoscimento internazionale, questo è il primo passo. E vogliamo che la volontà della popolazione della Transnistria venga presa in considerazione. Certo, nel mondo ci sono diversi Paesi con diverse opinioni. E tra questi potrebbero essercene alcuni che optano per il ricorso alla forza per risolvere questa questione. Ma non credo che sia un'opzione praticabile nel 21esimo secolo. Credo invece che al giorno d'oggi dovremmo riuscire a risolvere i problemi al tavolo dei negoziati, e dovremmo rispettare la volontà dei cittadini di questo Paese.
- La riunificazione [con la Moldavia] sarebbe una buona idea, se non ci fossero le contraddizioni, non ci fossero punti di conflitto tra la Transnistria e la Moldavia. Inoltre anche la popolazione della Transnistria dovrebbe esprimere il desiderio di riunirsi alla Moldavia, ma non è questo il caso, anzi assistiamo al contrario. Crediamo piuttosto, che in questo momento, l'opzione migliore sia quella di un «civile divorzio» dalla Moldavia, per poi sfruttare al meglio le possibilità economiche chi si profilano per la Transnistria.
- La Transnistria è stata accusata di traffico d'armi e di essere umani, sono insinuazioni che vengono fatte da tempo e continuano tutt'ora. Voglio affermare con chiarezza che lo Stato della Transnistria non è in alcun modo coinvolto in questo tipo di attività. Sono insinuazioni che vengono fatte con l'obiettivo di impaurire i Paesi europei, per indurli a credere che devono temerci, che devono intervenire contro di noi per risolvere il problema.
- La Transnistria si è sempre trovata in una condizione di blocco permanente. Tuttavia tale blocco si è rafforzato notevolmente nel 2006, quando ci fu un effettivo arresto dell'esportazione delle proprie merci, del sistema bancario e della stessa possibilità di trasferire merci e passeggeri servendosi delle proprie compagnie di trasporto. Fu fermato anche il trasporto fluviale e aereo. Adesso la situazione è aggravata dal fatto che le misure restrittive sono già applicate alla libertà di circolazione dei cittadini. In particolare, ciò riguarda i cittadini russi, ovvero gli uomini che hanno maturato l’età per il servizio militare. Tali restrizioni si rivelano per noi dolorose, perché in Transnistria vivono circa 200mila cittadini russi.
- Penso che, sia per la Moldavia che per la Transnistria, una delle opzioni migliori per la stabilizzazione sia la formula, più volte da me espressa, del «divorzio» civile. Esistono gli esempi della Repubblica Ceca e Slovacchia.
Voci correlate
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