Ivan Scalfarotto
Ivan Scalfarotto (1965 – vivente), politico e dirigente aziendale italiano.
Citazioni di Ivan Scalfarotto
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Devo dire che se rompo le scatole ai miei colleghi di partito mi guadagno la fama del coraggioso e se invece faccio rilevare qualcosa agli esponenti di SeL divento per qualche motivo un infame disfattista, ma certo questo non mi farà recedere.[1]
- Se il Professor De Mattei può fare credibilmente il vicepresidente del CNR, tanto vale affiancargli da subito il Divino Otelma.[2]
- Senza nessuna polemica mi chiedo perché il PD viene rappresentato da Mentana dal Senatore Latorre.[3]
- [Sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso] Cominceranno a sposarsi le coppie e ad accorgersi che vivere diventerà più facile: sarà più facile amarsi, sarà più sereno vivere, sarà anche più naturale smettere di nascondersi sul lavoro. Sarà sempre terribile ammalarsi, ma si potrà farlo nell'intimità e nel calore della propria famiglia, si potrà anche morire senza paura di lasciare in difficoltà la persona che ci sarà sopravvissuta. Unirsi, sposarsi, significherà invitare a una festa gli amici, i colleghi e le vecchie zie che torneranno a casa con le bomboniere scoprendo che i nostri matrimoni, ohibò, sono proprio come gli altri. Significherà entrare più profondamente nella vita e nelle abitudini delle nostre comunità. Significherà abbattere dei muri, smantellare dei pregiudizi, diventare parte della quotidianità anche di quelli che oggi, per ignoranza, hanno paura di noi. Sarà più facile, dopo, fare delle leggi migliori.[4]
- [La legge per il contrasto all'omofobia] È una delle molte leggi votate alla Camera e non al Senato. Ius soli, apologia del fascismo, cognome delle madri ai figli sono solo alcuni degli esempi di altre leggi votate a Montecitorio e mai passate a Palazzo Madama. Purtroppo al Senato il Pd da solo non ha i numeri e raramente abbiamo potuto contare, per l’approvazione di leggi sui diritti, sulla collaborazione delle altre forze politiche, a partire dai Cinque Stelle che hanno dimostrato con chiarezza in questo senso di essere una forza populista di destra.[5]
E il ministro si scusò. Accade anche questo in Italia. Il ministro è Mara Carfagna, che nel quarto governo di Silvio Berlusconi siede alle Pari opportunità. Oggetto delle scuse, udite udite, gli omosessuali italiani. Tutto vero. Applausi e commozione compresi. Senza contare che il mea culpa è avvenuto al Quirinale, davanti al presidente della Repubblica.
17 maggio 2010. Si celebra la Giornata mondiale contro l'omofobia. La Carfagna si presenta al Colle vestita per le grandi occasioni, in tailleur gessato. Ad attenderla ci sono i rappresentanti di Arcigay, Arcilesbica, GayLib, Famiglie Arcobaleno, Rete Lenford, Agedo e delle altre associazioni dell'universo gay. Stringe la mano agli ospiti, accenna un inchino al padrone di casa, Giorgio Napolitano, ringraziandolo per avere voluto dare tanta rilevanza alla Giornata. Poi attacca: «È ora di sfondare il muro di diffidenza tra noi. Una diffidenza della quale penso di essere stata allo stesso tempo vittima e inconsapevole responsabile, in un passato ormai remoto». Di più: ringrazia apertamente Anna Paola Concia, del Partito democratico, l'unico parlamentare italiano dichiaratamente omosessuale. «Le sono grata per l'impegno e la delicatezza che ha speso per farmi conoscere la vostra ricchezza.»
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[modifica]- Non farci pensare, caro Sottosegretario, che davvero tu sia lì perché sei gay. Apri subito un dibattito serio nel tuo partito [il Partito Democratico], o se non riesci a farlo diventare serio, almeno laico. Altrimenti vorrà dire, secondo la logica dei Dem, che non serve dare i diritti ai gay. Basta dare loro le poltrone. E che tu sei lì perché sei gay. E non per altri motivi. Dispiacerebbe. (Tommaso Cerno)
Note
[modifica]- ↑ Dal post sul sito personale Su Pisapia, sui diritti, sulla disciplina di coalizione e sulla vittoria elettorale a Milano, 17 novembre 2010.
- ↑ Citato in Il divino Otelma al CNR insieme con De Mattei, ilpost.it, 7 aprile 2011.
- ↑ Post su Twitter, 13 giugno 2011
- ↑ Da Un primo passo, il più importante, ilpost.it, 25 febbraio 2016.
- ↑ Citato in Omofobia, la legge dimenticata: è ferma in Senato da 4 anni , lastampa.it, 5 novembre 2017.
Bibliografia
[modifica]- Ivan Scalfarotto (con Sandro Mangiaterra), In nessun Paese. Perché sui diritti dell'amore l'Italia è fuori dal mondo, Piemme, 2010. ISBN 9788856614442
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