Joan Thiele

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Joan Thiele, pseudonimo di Alessandra Joan Thiele (1992 – vivente), cantautrice italiana.

Citazioni di Joan Thiele[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [«[...] come vivi il fatto di essere autrice dei tuoi brani?»] Quando da piccolina interpretavo le canzoni venivano delle schifezze. Facevo dei concorsi a 12, 13 anni ma mi ricordo che arrivavo sempre ultima e ci rimanevo male, arrivavano primi quelli che avevano un voce della madonna e io pensavo "non ce l'avrò mai quella voce lì". Tu all'inizio pensi che sia solo importante la vocalità, è un'impostazione che non so se sia solo italiana o generale, ma secondo me sono i colori della voce, è il tuo timbro che deve avere più importanza. Così a molti viene da fare le cover perchè sono concentrati sulla voce, però a volte manca l'interpretazione reale. Interpretare un brano non significa farlo allo stesso modo, devi fartela un po' tua. E magari poi ad un certo punto ti viene la voglia di lasciarti andare, esprimere e scrivere le cose che senti.[1]
  • Purtroppo rimaniamo un Paese [l'Italia] piuttosto maschilista, e per una donna è ancora difficile emergere, in tutti i campi. Conosco artiste talentuosissime, che scrivono canzoni di successo ma che non riescono ad ottenere il riconoscimento che meritano. A volte poi capita che l'aspetto fisico venga messo davanti alla musica, è fastidioso ma non si può far finta che non succeda. Bisognerebbe guardare prima la musica, perché se sei solo una bella fighetta ma mancano i contenuti poi crolli.[2]
  • [...] io sono mega insicura e ho sempre paura. Però ho imparato che solo facendo le cose che ti spaventano allora puoi esorcizzare quella paura.[3]
  • [...] la musica è psicanalisi: per chi la scrive e per chi la ascolta. Per me scrivere è una necessità, perché mentre scrivo mi risolvo, è un modo per entrare nella mia testa e sistemare dei tasselli disordinati. [3]
  • La mia musica la identifico con il ritmo del sud America, con la contaminazione di generi diversi. La identifico con le colonne sonore perché amo i vecchi film, e in fondo questa meravigliosa musica fa parte del nostro bagaglio culturale italiano. La identifico con l'onestà.[4]
  • [...] caratterialmente mi ritengo una testona, quando credo in una determinata cosa combatto con tutte le mie forze affinché esca così come vorrei io.[5]
  • Milano è una città che amo, ma che allo stesso tempo può opprimere. Tutti fanno qualche cosa e se tu non sei operativo quanto gli altri ti senti in colpa [...][6]
  • All'inizio nel passaggio dall'inglese all'italiano avevo molta paura. È stato un processo di apprendimento durato un anno e fortemente voluto, in cui conoscere più lingue è stato importante anche nell'approccio tecnico alla scrittura. Ho iniziato a usare una lingua un po' evocativa, cinematografica, che foneticamente prende ispirazione dall'inglese, superando i limiti di suono dell'italiano. Continuo comunque a fare cose in inglese e spagnolo, ma ora che ho trovato questa cifra stilistica la uso per tutte e tre le lingue.[7]
  • Interpretare la musica non ha meno valore che scriverla. All'attore raramente si chiede di scrivere anche la regia di un film.[8]
  • Da bambina ero sempre vestita in modo bizzarro, non amavo omologarmi. Alternavo periodi dark e hippie. Oggi vedo moda e arte sullo stesso piano. Ammiro la ricerca di un immaginario, il duro lavoro dietro la nascita di una collezione, e non la tendenza del momento. E lascio che l'estetica e la moda siano il prolungamento del mio linguaggio.[8]

«Ho lottato per fare musica ed essere indipendente dai miei genitori»

Intervista di Laila Bonazzi, marieclaire.it, 27 febbraio 2020.

  • [«Come hai iniziato a fare musica?»] Per necessità, per bisogno di raccontare: la musica è una sorta di psicoanalisi personale e sociale, di ciò che mi circonda.
  • Vivo le canzoni un po' come le relazioni. Le canzoni sono frequenze, sono vive, cambiano con il tempo e nel mentre cambi anche tu. Quindi ci sono dei momenti in cui mi ritrovo completamente lontana da ciò che ho scritto e prodotto anche solo qualche mese prima, ma ho imparato a non rinnegare nulla, a riconoscere che quella canzone è stata parte di me. Ogni volta che esce un pezzo nuovo diventa il mio preferito, finché non arriva quello dopo e così all'infinito
  • Il background, i viaggi e le scelte della mia famiglia hanno sicuramente inciso molto sul mio percorso. Non avere una casa fissa o un punto di riferimento stabile per parecchio tempo, ti porta a cercare qualcosa, anche interiormente, nel mio caso nella musica.

Love & Roots

Intervista di Sandro Giorello, rockit.it.

  • [«La cosa più bella della Colombia qual è?»] Lo spirito che si respira, come vive la gente, la musica per strada, la forma delle case... [...] per me la Colombia rappresenta un tipo di serenità precisa. È uno stato mentale.
  • [...] io penso che il timbro sia fondamentale. Non penso che la tecnica sia una cosa così necessaria per svoltare: puoi anche essere tecnicamente perfetta, ma se non hai il timbro hai solo una bellissima voce. Se invece hai il timbro e la tecnica boom [mima l'esplosione con le mani, ndr].
  • [«La cosa più bella del tuo lavoro qual è?»] È svegliarsi la mattina ed essere totalmente felici perché sai già che passerai la giornata a fare quello che ti piace. [...] è stato il mio sogno fin da piccola. Ovviamente ci sono anche i momenti brutti, quando ti senti giù e non riesci a scrivere nulla. Ma la consapevolezza che stai facendo il lavoro che ami, ti fa stare bene.

Note[modifica]

  1. Dall'intervista Joan Thiele presenta l'ep d'esordio: "Molti brani sono nati in studio durante live sessions", soundsblog.it, 11 giugno 2016.
  2. Dall'intervista di Alessandro Zaghi, Joan Thiele non è una "fighetta", rollingstone.it, 27 giugno 2018.
  3. a b Dall'intervista di Francesca Zaccagnini, Generazione Z / Experience Is intervista Joan Thiele, vanityfair.it, 9 agosto 2019.
  4. Dall'intervista di Gloria Bertuzzi, 15 domande a Joan Thiele, la cantautrice che ci ha spezzato il cuore, i-d.vice.com, 23 gennaio 2020.
  5. Dall'intervista di Joan Thiele: "Prendiamoci questo tempo per ritrovare noi stessi", recensiamomusica.com, 20 marzo 2020.
  6. Dall'intervista di Claudio Cabona, La musica di Joan Thiele è un film sospeso nel tempo, rockol.it, 19 febbraio 2021.
  7. Dall'intervista di Giulio Pecci, È iniziato il secondo atto della vita da cantautrice di Joan Thiele, rollingstone.it, 30 aprile 2021.
  8. a b Dall'intervista di Donato D'Aprile, Joan Thiele: una carriera tra musica, moda ed arte, lofficielitalia.com, 20 settembre 2021.

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