Kenny Roberts
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Kenneth Leroy Roberts (1951 – vivente), pilota motociclistico e dirigente sportivo statunitense.
Citazioni di Kenny Roberts
[modifica]- [«Era più difficile domare un cavallo, derapare su terra o dominare una 500 da Gran Premio?»] Dipende da quanti soldi ti danno. È semplice scegliere, se si è ben pagati.[1]
- Io e Barry [Sheene] apprezzavamo le capacità dell'uno e dell'altro. Ovviamente ognuno di noi voleva vincere, ma avevamo un grande rispetto reciproco. Lui si sentiva al sicuro quando era in lotta con me, io mi sentivo al sicuro con lui: non era una cosa da poco negli Anni Settanta. Spesso avevamo lo stesso ritmo, a volte la pista era più adatta al mio stile di guida e altre piste erano più adatte a lui, ma in ogni caso ho quasi sempre dovuto spingere al limite per lottare con lui. Anche perché Barry oltre ad andare forte era anche molto furbo [...]. Barry era fantastico perché aveva il giusto mix di intelligenza, velocità e furbizia. Aveva in mano i media, in questo era inarrivabile. Infatti io non volevo entrare in un confronto verbale con lui, perché mi avrebbe ucciso. Lui provocava con le parole, faceva battute e grandi discorsi. Io gli dicevo semplicemente: "Decidiamo in pista". Era un modo per tagliare la discussione, perché non ero mai così arguto mentre lui era perfetto [...][2]
- [...] io non studiavo troppo la pista, non volevo partire piano e poi gestire il ritmo. Io iniziavo subito forte e poi vedevo cosa succedeva.[2]
- [Sulla differenza tra le vecchie 500 e le moderne MotoGP] La MotoGP è allo stesso tempo più facile e più complicata. Non è una moto più facile da guidare, ma è più facile perché hai qualcuno che ti prepara casco e tuta pronta mentre io dovevo fare tutto da me. Quando ci sono 20 piloti in un secondo e mezzo non è facile, ricordo che fra noi in qualifica c'erano 7 secondi di differenza, se non di più. Inoltre le moto sono molto più esigenti dal punto di vista fisico. [...] Non penso che la MotoGP sia più facile da guidare, ma ora ci sono molti meno highside, sulla 500 dovevi lottare, era difficile stare in sella.[3]
- La Honda è un'azienda molto orgogliosa e queste piccole persone che ci sono alle gare ricevono ordini dall'alto: se viene detto loro di fare una cosa, la fanno. Ed è frustrante per un pilota [...] avere a che fare con cose per noi davvero stupide. È difficile rapportarsi a queste situazioni. Ha vinto, rivinto, vinto ancora e poi sente persone che gli dicono che non può fare questo e non può fare quello.[4]
- La sera della sfida di Silverstone nel 1979 ero ovviamente soddisfatto per la vittoria, ma ero contento anche per Barry [Sheene]: perché sapevo che aveva dato tutto, avevo visto che aveva fatto divertire il suo pubblico. Infatti la sua gente gli aveva mostrato un grande rispetto. Quelli sono dei grandissimi momenti di sport: l'intensità della prestazione è altissima. Sono momenti che non si dimenticano. Così, Barry ed io, dopo aver finito di darcele in pista – e ce le siamo date come non mai! – la sera ci siamo incontrati e siamo andati a bere birra insieme. E sapete cosa vi dico? È stata una gran bella serata! Due giorni dopo, sono salito su un taxi a Londra. Il tassista ad un certo punto si volta e dice: "Hai guardato la gara di motociclismo, lo scorso weekend? È stata bellissima!". Io ho sorriso, ma non ho detto niente. Mi sono divertito nel vedere che non si era accorto che il vincitore della gara era seduto sul sedile posteriore. Perché a Londra, in quel periodo, esisteva solo Barry Sheene.[5]
- [Su Jorge Lorenzo] Ricordo che Yamaha mi chiese cosa ne pensassi di lui. Dissi che non ero sicuro avesse lo stesso talento naturale di Valentino, ma che era testardo. Quando lo vedi uscire con le spalle larghe dal motorhome sai che vincerà, i problemi arrivano quando è giù di morale.[3]
- [Su Marc Márquez] Riesce a fare cose che gli altri non osano nemmeno sognare. E questo succede puntualmente in ogni fine settimana di gare. È un pilota che ha davvero il suo stile personale e inimitabile. E questa è una caratteristica che avevo anche io ai miei tempi. Quando lo guardo, rivedo me stesso trenta o trentacinque anni fa, non fosse per il fatto che lui fa tutto anche meglio! Lui è sempre al limite estremo.[6]
- Sono sempre stato interessato alle moto e alla tecnologia, non solo come pilota, e ho continuato a esserlo. Mi piaceva aiutare gli altri a guidare meglio, non solo me stesso. Sono stato il primo ad avere nel team un preparatore per i piloti, poi degli ingegneri che lavoravano insieme a quelli Yamaha per migliorare la ciclistica. Nel 1987, il primo anno della mia squadra, avevo solo 5 meccanici ed era tutto lì, quando ho lasciato avevo circa 45 persone che lavoravano per me.[7]
- [Sul circuito di Imatra] Un asfalto di merda, in un circuito di merda, in un posto di merda.[8]
Citazioni su Kenny Roberts
[modifica]- Kenny Roberts non riesce nemmeno a prendersi un raffreddore, come può sviluppare una moto? (Barry Sheene)
- La Yamaha 250 non andava. Io e Rainey chiamammo il nostro Boss Kenny Roberts e lui arrivò dall'America al Gp di Francia, in jet. Era un ex pilota da due anni. Ci ascoltò, chiese tuta e casco e scese in pista a Le Castellet. Fece 5 tornate, poi scese e si cambiò. Cristo, ci aveva rifilato un secondo al giro. La riunione tecnica con lui durò 20 secondi. Ci disse: "Ora ho 2 punti fermi: 1) Siete delle teste di cazzo. 2) Salite in moto e date più gas. Se non ci sono domande, ora io me ne torno in California". (Alan Carter)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Mirko Colombi, Yamaha Mondiale: Kenny Roberts, il marziano, motosprint.corrieredellosport.it, 18 aprile 2022.
- ↑ a b Dall'intervista di Eric Johnson, Il mio miglior nemico, SLICK nº 20, marzo-aprile 2023; citato in un post sul profilo ufficiale facebook.com, 30 marzo 2023.
- ↑ a b Da un'intervista al canale YouTube MotoStarr; citato in MotoGP, Roberts: Lorenzo? A Yamaha dissi, non ha il talento di Rossi ma è testardo, gpone.com, 3 gennaio 2021.
- ↑ Dall'intervista di Paolo Ianieri, «Valentino, lascia la Honda!», La Gazzetta dello Sport, 15 ottobre 2003.
- ↑ Da SLICK nº 20, marzo-aprile 2023; citato in un post sul profilo ufficiale facebook.com, 17 marzo 2023.
- ↑ Da un'intervista a crash.net; citato in Adriano Bestetti, Roberts: "Marquez è come me, forse anche meglio...", motoblog.it, 28 aprile 2018.
- ↑ Da un'intervista al canale YouTube MotoStarr; citato in MotoGP, Roberts: "La mia MotoGP ideale? Tecnologia giapponese e motore italiano", gpone.com, 4 gennaio 2021.
- ↑ Citato in Paolo Beltramo, MotoGP, C'era una volta l'america(no): Kenny Roberts, sport.sky.it, 26 dicembre 2019.
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