L'arte di vincere

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L'arte di vincere

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Titolo originale

Moneyball

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2011
Genere film biografico, film sportivo, film drammatico
Regia Bennett Miller
Sceneggiatura Steven Zaillian, Aaron Sorkin e Michael Lewis
Produttore Brad Pitt, Michael De Luca, Rachael Horovitz
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

L'arte di vincere, film del 2011 con Brad Pitt e Jonah Hill, regia di Bennett Miller.

Frasi[modifica]

  • Ho preso solo una decisione nella mia vita basata sui soldi. E Ho giurato che non lo avrei più rifatto. (Billy)
  • Quando il tuo nemico sta facendo errori, non interromperlo. (Billy)
  • Odio perdere più di quanto ami vincere. (Billy)
  • Il problema che cerchiamo di risolvere è che ci sono squadre ricche e ci sono squadre povere. Poi ci sono venti metri di merda. Poi ci siamo noi. Così com'è è un gioco impari. E ora ci hanno sbudellati, siamo donatori d'organi per i ricchi: Boston s'è presa i reni, gli Yankees si sono presi il cuore, e voi ve ne state lì seduti a parlare delle solite stupidaggini sul Look, come dovessimo vendere dei jeans, come se cercassimo Ricky Martin. Dobbiamo pensare in modo diverso. Lo volete capire che siamo l'ultimo cane che arriva alla ciotola? Sapete che succede al più piccolo della cucciolata? Che crepa! (Billy)
  • Come si fa a non essere romantici col baseball. (Billy)
  • Tra i ventimila giocatori che vale la pena di valutare credo ci sia una squadra da titolo di venticinque giocatori che ci possiamo permettere, una specie di isola dei giocattoli difettosi. (Peter)
  • Lo scopo non deve essere comprare giocatori: lo scopo deve essere comprare vittorie. (Peter)
  • Quel tipo è arrogante, e questo è positivo: è il classico tipo che quando entra in una stanza il suo cazzo è già lì da due minuti. (Pittaro)
  • Con 41 milioni hai messo su una squadra da play-off. Hai perso Damon, Giambi, Isringhausen, Peña, e senza quei giocatori hai vinto più partite di quando li avevi. Hai vinto lo stesso esatto numero di partite degli Yankees; ma gli Yankees hanno speso 1,4 milioni a vittoria. E tu hai speso 260 mila dollari. So che stai prendendo bastonate da tutti, ma il primo che attraversa il muro è sempre insanguinato, sempre. Si sentono minacciati. Non è solo un modo di fare affari, nella loro mente è una minaccia per tutto lo sport. Ma, in realtà, è una minaccia per la loro sussistenza, per il loro lavoro. Una minaccia per il modo in cui fanno le cose. E ogni volta che questo succede- sia un governo, siano affari o qualsiasi altra cosa- le persone che tengono le redini, che hanno la mano sul cambio... vanno fuori di testa. Insomma, quelli che al momento non stanno smantellando la loro squadra per ricostruirla usando il tuo modello, sono dei dinosauri. Se ne staranno seduti con le mani in mando, a Ottobre, a guardare i Red Sox che vincono le World Series. (John Henry)

Dialoghi[modifica]

  • Billy: Ciao.
    Peter: Salve...
    Billy: Chi sei tu?
    Peter: Sono Peter Brand...
    Billy: E che fai?
    Peter: Sono un assistente speciale di Mark Shapiro.
    Billy: E quindi che fai?
    Peter: Perlopiù analisi di giocatori, al momento.
    Billy: Da molto? E' il tuo primo lavoro, nel baseball?
    Peter: E' il mio primo lavoro... dovunque.
    Billy: Ah, auguri! Primo lavoro... e di chi sei nipote? Perché Mark ti sta a sentire?
    Peter: A-ah, non direi... non direi che mi ascolta molto spesso.
    Billy: Prima l'ha fatto.
    Peter: Veramente, in quella circostanza, credo che abbia ascoltato più Bruce, che me...
    Billy: Mh. Chi sei tu?
    Peter: Sono... Peter Brand.
    Billy: Non me ne frega una accidenti di come cazzo ti chiami. Che è successo lì dentro? Che è successo lì dentro?
  • Art: Chi è il ragazzo?
    Billy: Un mio amico.
    Art: Non posso allenare qui con un contratto di un anno.
    Billy: Sì che puoi allenare.
    Art: No, non posso.
    Billy: Ok. Devo mettere insieme una squadra, dopodiché darò una bella occhiata al tuo contratto.
    Art: Perché non pensi al contratto dell'allenatore e poi metti insieme la squadra?
    Billy: Art, in questo momento se battono una palla a terra in prima non c'è nessuno che me la raccoglie.
    Art: Non è facile fare ciò che faccio sotto le nubi di un contratto di un anno.
    Billy: Sì. ti capisco, ci sono passato anch'io.
    Art: Lo so, lo so bene. E un contratto di un anno ha lo stesso significato per un allenatore e per un giocatore. Non sento grande fiducia qui, il che è strano dopo una stagione da 102 vittorie.
    Billy: Lo so. Se perdi l'ultima partita della stagione, il resto lo butti nel cesso.
    Art: Quindi è colpa mia ora.
    Billy: No, Art, è colpa mia... e il ragazzo è il nuovo assistente GM.
  • Billy: Sei scontento, Grady. Perché?
    Grady: Wow... posso parlarti onestamente?
    Billy: Certo, spara pure.
    Grady: La Major League in blocco, i tifosi, saranno felici di buttare te e Google boy sotto un camion se continui a fare quello che stai facendo qui. Non si mette insieme una squadra con un computer, Billy.
    Billy: No?
    Grady: No. Il baseball non è soltanto cifre, non è una scienza. Se lo fosse, tutti farebbero così, ma non possono perché non sanno quello che sappiamo noi. Non hanno la nostra esperienza e non hanno il nostro intuito. Billy, lì dentro hai un ragazzo laureato in economia a Yale; qui, invece, hai uno scout con 29 anni di esperienza nel baseball. Stai ascoltando la persona sbagliata, Ci sono sfumature impalpabili che può capire solo chi è nel baseball. Tu stai ignorando quello che gli scout hanno fatto per centocinquant'anni? Quello che anche tu hai fatto?
    Billy: Adattarsi o crepare.
    Grady: Ha a che fare con te e i tuoi casini, vero? Vent'anni fa uno scout ha sbagliato, e ora tu dichiari guerra a tutto il sistema...
    Billy: Ok, ok, ora parlo io. Tu non hai la sfera di cristallo, non puoi osservare un ragazzo e predire il suo futuro, non più di quanto possa io. Mi sono seduto a quei tavoli in cucina con te e ti ho ascoltato dire a quei genitori "quando lo so, lo so. E quando vedo vostro figlio, io lo so!". E non lo sai. Non lo sai.
    Grady: Ok, non me ne frega un cazzo dell'amicizia, della situazione o del passato; la Major League la pensa esattamente come me. Tu non vincerai. Ma un consiglio da due soldi te lo posso dare: non troverai un altro posto quando Schott ti farà fuori dopo la stagione disastrosa che stai preparando a tutti noi, e dovrai spiegare a tua figlia perché fai il segretario in una palestra.
    Billy: Non ti voglio licenziare, Grady.
    Grady: Vaffanculo, Billy!
    Billy: Adesso voglio.
  • Billy: Tu preferiresti una pallottola in testa o cinque al petto e morire dissanguato?
    Peter: Sono le mie uniche alternative?
  • Billy: Voglio Dye a destra, Justice designato, Peña in panchina, Hatteberg in prima, e chiunque ma non Magnante primo dei rilievi.
    Art: Tu vuoi Peña in panchina?
    Billy: Sì, esatto. Così fai giocare Hattie.
    Art: Peña non è solo il miglior prima base del roster, è l'unico prima base del roster.
    Billy: Stammi a sentire, Hattie arriva in base, più di Peña. il 20% in più.
    Art: E la sua difesa?
    Billy: La sua difesa non ha importanza!
    Art: Ne ho abbastanza di questa conversazione. E non sono... non sono d'accordo con te. Chiaro e semplice. E, oltretutto, faccio giocare la mia squadra in un modo che potrò spiegare ai colloqui di lavoro l'anno prossimo.
  • Peter: Billy, Peña è da All-star game, è chiaro? E se lo fai fuori e questa cosa di Hatteberg non funziona come vogliamo... lo sai, sono queste le decisioni che ti fanno licenziare. Lo sai.
    Billy: Sì, hai ragione. Potrei perdere il lavoro. In quel caso sarei un vecchio di quarantasette anni con un diploma di scuola superiore e una figlia che mi piacerebbe tanto mandare al college. Tu hai venticinque anni, e una laurea alla Yale e un tirocinio di grande impatto. Non ci poniamo la questione nel modo giusto. Credo che la domanda che dovremmo farci è: tu ci credi in questa storia o no?
  • Billy: Non puoi partire con Peña in prima stasera, devi partire con Hatteberg.
    Art: Non voglio fare 15 round, Billy. Il Line-up lo scrivo io, e questo è quanto.
    Billy: Il Line-up lo scrivi certamente tu, sto solo dicendo che non puoi partire con Peña in prima.
    Art: Però... io parto con lui in prima.
    Billy: Non credo proprio. Gioca a Detroit adesso.
    Art: Hai ceduto Peña?!
    Billy: Sì. E Menechino, Hiljus, Tam... se ne vanno tutti via.
    Art: Billy, tu sei veramente fuori di testa!
    Billy: Sì, matto!
    Jeremy Giambi: [Entra nella stanza] Voleva vedermi?
    Billy: Sì, Jeremy, accomodati. Jeremy, sei stato ceduto ai Phillies. Questo è il numero di Ed Wade, un bravo ragazzo, è il Gm. Aspetta che lo chiami, ti aiuterà con i biglietti aerei. Sei un buon giocatore, Jeremy, e ti auguriamo il meglio.[Jeremy esce dalla stanza]. Se ne va anche Jeremy.
    Art: Stai uccidendo la squadra.
    Billy: Art, posso continuare tutto il giorno.
  • David: Mai visto un GM parlare così ai giocatori bello.
    Billy: Non hai mai visto un GM che era un giocatore. Qualche problema, David?
    David: No, tutto a posto. Ho capito il tuo metodo: c'è un copione, roba ad effetto. Ma va bene per loro, chiaro? Non è roba per me.
    Billy: Oh, tu sei speciale?
    David: Mi paghi sette milioni di dollari l'anno, quindi... sì, forse sono speciale, un pochino.
    Billy: No bello, io non ti do sette milioni; gli Yankees me ne versano la metà. Questo i New York Yankees pensano di te: ti pagano tre milioni e mezzo di dollari per giocare contro di loro.
    David: Dove vuoi arrivare, Billy?
    Billy: Hai trentasette anni, perché non parliamo onestamente e ci diciamo che cosa vogliamo? Io voglio mungere fino all'ultima goccia di baseball che c'è in te, e tu vuoi restare nello show. Facciamolo. Senti, io non ti pago per il giocatore che eri, ti pago per giocatore che sei adesso. Tu sei sveglio, lo capisci quello che vogliamo fare qui. David, sii d'esempio per i più giovani, fai il leader. Ce la puoi fare?
    David: Ok, è chiaro.
  • Billy: È dura non essere romantici col baseball. Queste sono cose che divertono i i tifosi, fanno vendere biglietti e hot-dog... ma non contano niente.
    Peter: Billy, abbiamo vinto venti partite di fila.
    Billy: E a che ci serve?
    Peter: Abbiamo battuto il record!
    Billy: Peter, faccio questo lavoro da... senti bello, sono in questo sport da un sacco di tempo, e non lavoro per un record, te lo posso assicurare. Non lavoro per un titolo. È così che ci si fa male. Se non vinciamo l'ultima partita della finale, ci butteranno via. Conosco questa gente e il modo in cui ragiona, ci cancelleranno. E tutto quello che avremmo fatto qui, non conterà niente. Chiunque altro vinca le World series, buon per lui; berranno champagne, si infileranno l'anello... ma se vinciamo noi, col nostro budget e questa squadra, cambieremo questo sport. Ed è quello che voglio. Voglio che valga qualcosa.

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