Vai al contenuto

La mano dello straniero

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

La mano dello straniero

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Richard O'Sullivan e Alida Valli nel film

Titolo originale

The Stranger's Hand

Lingua originale inglese
Paese Italia, Regno Unito
Anno 1953
Genere drammatico, spionaggio
Regia Mario Soldati
Soggetto Graham Greene (romanzo)
Sceneggiatura Giorgio Bassani, Guy Elmes
Produttore Angelo Rizzoli
Interpreti e personaggi

La mano dello straniero, film italo-britannico del 1953 con Alida Valli, regia di Mario Soldati.

Dialoghi

[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Dottor Vivaldi: Mi dispiace, ma bisogna prendere le cose come vengono.
    Maggiore Court: Capisco che le circostanze non sarebbero adatte a delle posizioni di principio – non siamo ad Oxford, a discutere nella sala degli anziani – tuttavia per mia natura non riesco a credere nell'inevitabile.
    Dottor Vivaldi: Io invece preferisco puntare sulle probabilità più grandi, come Pascal.
  • Maggiore Court: Potreste sbagliare i vostri calcoli anche voi.
    Dottor Vivaldi: Può darsi. Ma per gente come me, il rischio che corriamo in fondo è molto minore. Contiamo sulla vostra tradizionale indulgenza.
    Maggiore Court: Temo che lei si sbagli. Abbiamo fatto progressi, imparato a essere meno indulgenti, esempio: Norimberga.
    Dottor Vivaldi: Ve ne siete già pentiti, in fondo.

Citazioni su La mano dello straniero

[modifica]
  • Curioso film, ricco di possibilità sostanzialmente non realizzate a causa di un intreccio debole e un po' confuso, ma anche di momenti interessanti e di un'ambientazione suggestiva. (il Morandini)
  • Vi si ritrovano molti dei temi di Fuga in Francia: la violenza vista dagli occhi di un innocente, il cinismo tragico di chi ha scelto di stare dalla parte sbagliata. Ciannelli disegna un bel personaggio, che cita Pascal e Spengler (memorabile il monologo in cui immagina Venezia nel futuro, sommersa dalle acque); ma i suoi antagonisti sono più scoloriti. Convince la trasformazione di Venezia in una città di confine, notturna e plebea, che ricorda la Vienna del Terzo uomo. (Il Mereghetti)

Altri progetti

[modifica]