Le regole del caos
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Le regole del caos
Titolo originale |
A Little Chaos |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito |
Anno | 2014 |
Genere | drammatico, sentimentale |
Regia | Alan Rickman |
Soggetto | Alison Deegan |
Sceneggiatura | Alison Deegan, Alan Rickman, Jeremy Brock |
Produttore | Andrea Calderwood, Gail Egan, Bertrand Faivre |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Le regole del caos, film del 2014 con Alan Rickman, Kate Winslet e Matthias Schoenaerts, regia di Alan Rickman.
Frasi
[modifica]- Prendete nota: che la vostra eloquenza sia amata e il vostro atteggiamento sia temuto. (Re Luigi XIV)
- Il Re vuole migliorare la perfezione e raggiungere l'impossibile. (André)
- Sporcatevi le mani e osservate cosa cresce. (Claude Moulin)
- Nessun uomo per quanto grande sa che cosa vuole finché non gli viene donato. (Claude Moulin)
- Mio padre mi ha fatto amare i giardini. Mi ha incoraggiato a vederne la bellezza e a ricrearla non come un esercizio ma più come un atto di fede. Lui diceva che Dio ci aveva donato un giardino e che quando abbiamo perso l'Eden abbiamo dovuto cercarlo e reinventarlo. Ma solo a pochi di noi è dato riuscirci. Solo alcuni di noi hanno quel dono. (André)
- Il volere del Re non è senza fine... è il volere del Re. (André)
- Il passato è storia. Noi piegheremo la natura al nostro volere, seguendo i progetti attuali. (André)
- Io ho un leviatano per moglie e sono abituato a stare dal lato di chi perde. (Duras)
- Vogliamo una finestra sulla perfezione, così le persone potranno vedere il meglio di loro stessi. Siamo diventati troppo vecchi per gli scherzi. (Re Luigi XIV)
- A volte mi sento sopraffatto dalle difficoltà della vita. Quando arrivo in un posto come questo, gradualmente il coraggio si impossessa di me. E io mi sento più adeguato. (André)
- Oggi mi avete definito temeraria ma chi è temerario abbandona una sicurezza mentre io credo che forse è la sicurezza che ha abbandonato me. (Sabine)
- Non c'è privato che non si possa condividere in amore. È arrivato il tempo, madame, per entrambi di scegliere di affrontare il passato e vivere nel presente. (Re Luigi XIV)
- La perfezione non si piega alla natura. (Re Luigi XIV)
- A Corte non ci è permesso parlare di morte, il Re non lo gradisce ma almeno ne parliamo tra di noi. Nessuno può cancellare un figlio dal cuore di una madre. (Madame De Montespan)
- Non capite che non è di nessuno la colpa? E a cosa serve una colpa? Non è già troppo che sia successo? Non è già troppo dover vivere? Non possiamo chiedere di più a noi stessi? È già troppo. (André)
Dialoghi
[modifica]- André: Voi credete nell'ordine?
Sabine: Ordine?
André: Ordine nel paesaggio.
Sabine: Ecco, io lo apprezzo.
André: Guardando questi progetti non sembra esservene traccia.
Sabine: Non sono d’accordo. C'è costanza a sufficienza nel numero sei per suggerire una...
André: Voi credete nell'ordine nel paesaggio?
Sabine: L'ordine sembra imporci di rivolgere lo sguardo a Roma o al Rinascimento. Voglio dire: sono certa che esista qualcosa di unicamente francese, che noi finora non abbiamo celebrato. E le regole dell'ordine servono a scoprirlo.
André: Tutta la mia opera si basa sul principio che voi scegliete di negare. Mi chiedo perché vi siate candidata per lavorare con qualcuno che ritenete... ormai antiquato.
Sabine: Signore. Io non nutro che ammirazione per la grandezza della vostra opera. Avete scoperto tecniche sopraffine, e mi scuso se le mie parole vi hanno in qualche modo offeso.
André: Forse, Madame, quando sarete stata esposta al ridicolo per il tempo in cui questo è toccato alla mia famiglia, ripenserete alla nostra conversazione. - André: Vi ho osservata prima che entraste per il colloquio, avete spostato uno dei miei vasi.
Sabine: È così.
André: Mi avete incuriosito. Non voglio rubarvi troppo tempo, sono tornato a esaminare i vostri progetti.
Sabine: A voi non sono piaciuti e a me piacciono molto, in verità ci sono abituata.
André: Io non ho detto che non mi sono piaciuti, ho detto che non vi trovavo ordine. Questa abbondanza di caos, è questo il vostro Eden?
Sabine: La mia ricerca dell'Eden.
André: Vi ho raccontato il peso dell'essere esposti al pubblico, vi risparmierò ripetizioni, ma Madame, nel mio mondo anche l'anarchia è agli ordini del Re e il caos deve attenersi al bilancio. - Sabine: Maestro, perché io?
André: I giardini saranno grandi a sufficienza per contenere altre voci, oltre la mia. - André: Bene! Grazie Madame. Li esaminerò più dettagliatamente.
Sabine: Perdonatemi, se questo può alimentare il subbuglio.
André: Ci sono abituato. Come una brava pianta, io mi adatto. - Antoine di Lauzun: Inverno, estate, autunno, primavera. Noi siamo qui. Non possiamo andare via senza il permesso del Re.
Sabine: Sì, topi in trappola.
Antoine di Lauzun: Una piccola comunità. Siamo in tutto circa duemila. Qui tutti conoscono tutti. Tutti si sono fatti strada all'interno del gruppo. - Antoine di Lauzun: Posso affidarvi la mia nuova amica?
André: Ma certo.
Antoine di Lauzun: Proteggetela: gli avvoltoi sono già in volo. - Re Luigi XIV:: Il mio discorso è andato bene, penso...
André: È così, i migliori esempi dell'umanità l'hanno certo apprezzato.
Re Luigi XIV: Noi costruiamo con la pietra ma le assicuro che è piuma paragonato al peso del mio stato. - Re Luigi XIV:: Dunque avete una selezione di piante?
Sabine: Le ho fatte caricare su un carretto con l'intenzione di farle portare qui, ma non c'è nessuno a darmi una mano.
Re Luigi XIV: Volevo restare solo, li ho mandati via.
Sabine: Ah, se è così che volete torno un'altra volta.
Re Luigi XIV: No no no, siete la compagnia di cui ho bisogno oggi. Niente potrebbe darmi più piacere che avere la giardiniera del Re a donarmi consigli sulle perenni. - Sabine: Cosa devo fare?
André: Adattarvi.
Sabine: Come fa una pianta robusta. - Sabine: Non sono abituata a questo. È onesto? Voi lo siete?
André: No, non sono onesto da quando vi ho vista nel mio giardino. Il vostro cuore è impetuoso, il mio è placido. Non ho doni da offrire a una tale meraviglia.
Sabine: Se avete appetito, io vi sfamerò. Se sono pazza, me lo direte. - André: Non siete felice?
Sabine: Sì, è appunto per questo che piango. - Re Luigi XIV:: Questo progetto è un progetto degno di Noi?
André: La visione di Madame De Barra non ha precedenti. Fiducia, non possiamo dare altro a chi insegue il nuovo. Ma quando la bellezza è descritta con tale immaginazione allora è arte, che più di ogni altra cosa sa essere degna del Re. - Sabine: Io non sono nessuno, che interesse avranno mai?
Antoine di Lauzun: Datevi voi la risposta. Vedete vi guardano? Siete nessuno dove tutti sono qualcuno, eppure siete qui. Questo vi rende superiore, specialmente se conversate. - Re Luigi XIV:: È una rosa di Damasco?
Sabine: Lo è, sire. Per il più famoso giardiniere del mondo.
Madame De Montespan: Permettete... vostra Altezza?
Re Luigi XIV: Un'aroma onesto, leggero, naturale e spontaneo. Altre rose sembrano sfiorite, appassite.
Sabine: Questo fato attende tutte le rose, sire.
Re Luigi XIV: Continuate, madame.
Sabine: Ogni rosa è esposta agli elementi, maestà... così sboccia, fiorisce e appassisce.
Re Luigi XIV: Voi dite, madame?
Sabine: Una rosa cresce del tutto inconsapevole, passando naturalmente da uno stato all'altro e per quanto gli elementi la trattino con crudeltà. Lei non se ne rende conto e continua fino alla sua morte, senza giudicare la sua bellezza. Ahimè, questo per noi non vale. - Re Luigi XIV:: Se questa rosa potesse parlare, che cosa direbbe?
Sabine: Si, eccomi qui. Io ho servito sotto gli occhi della natura, come faranno i miei figli dopo di me. Esiste più grande contributo o fine più aggraziata?
Re Luigi XIV: Una rosa saggia... E quale protezione può un giardiniere offrire a questa rosa per difenderla dalla brutalità della natura?
Sabine: Pazienza, cura e un po' di calore del sole sono la migliore speranza. - Sabine: E noi?
André: Ci plasmeremo a vicenda.
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