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Luca Barbarossa

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Luca Barbarossa

Luca Barbarossa (1961 – vivente), cantautore e conduttore radiofonico italiano.

Citazioni di Luca Barbarossa

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  • Credo che per chi fa musica d'autore ci siano punti di riferimento insostituibili. Nel mio caso sono stati soprattutto Guccini, De André, De Gregori, Venditti, Bennato e Gaber.[1]
  • La grandezza di Gaber si misurava proprio nella sua capacità di scrivere solo quando aveva qualcosa da dire, e di farlo scegliendo i temi da trattare senza calcoli sulle reazioni che avrebbero suscitato o il successo che avrebbero potuto avere. Quando poi a tutto questo aggiungi una sincerità di fondo, quella passione che in Gaber si avvertiva, allora nascono opere che sanno essere specchio di un'epoca.[2]
  • Ma assistere a uno spettacolo di Gaber significava anche confrontarmi con un linguaggio diverso da quello dei suoi colleghi. Con un colosso, un artista che, forte di grandissima libertà espressiva, poneva un'attenzione pazzesca al sociale senza guardare mai in faccia nessuno. E a volte pungendo pure se stesso; proprio per questo lo trovavo tanto credibile e indispensabile, perché a dare senso all'arte è pure il modo con cui la si propone.[1]
  • Prendiamo Pasolini, di cui conosciamo la durezza nelle analisi sociali e di cui sappiamo tutti quanto sia stato un intellettuale scomodo. Be', in anni caldissime scrive "Supplica a mia madre", una poesia di un'intensità straordinaria. La mamma ovviamente era un argomento controcorrente per i suoi anni, era totalmente avulso da un periodo così politicizzato. Però in quella poesia Pasolini c'era tutto: era il suo linguaggio, la sua storia, e diceva anche di quegli anni.[3]

Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Il Secolo XIX, citato in Interviste.sabellifioretti.it, 1º gennaio 1990.

  • Quando la vita quotidiana si fa difficile, spesso il rapporto tra madre e figlio è rovinato da un eccesso di pudore o dal rispetto degli stereotipi. E gli affetti sono i primi a pagare.
  • Reitano ha scritto Italia, De Gregori ha scritto Povera Italia. Ma non possiamo paragonarle. La classe non è acqua.
  • [Sulla creazione delle canzoni] Molte sono frutto di lavoro, di pensieri, di ricerca. Poche, diciamo una su cinque, quelle "fortunate", vere e proprie scintille. Quando capita sembra di scrivere sotto dettatura, di catturare qualcosa che è già nell'aria e che solo tu riesci a captare.
  • Ci sono canzoni storiche, che hanno fatto riflettere generazioni, che sono state delle scintille di coscienza. Le canzoni possono influire anche sul piano sociale. Con le canzoni si può fare politica. Non risolvono i problemi certo. Ma quello non è proprio il loro compito, quello è il compito dei politici.

Citazioni tratte dalle sue canzoni

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Luca Barbarossa

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Etichetta: Fonit Cetra, 1981, prodotto da Shel Shapiro.

  • Roma puttana quattro dischi, un gatto, una serata strana, | Roma spogliata dei suoi tanti amori, dei suoi vecchi fiori, | Roma fatata lasciami cantare una serenata. (da Roma spogliata, lato B, n. 1)

Come dentro un film

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Etichetta: CBS, 1987, prodotto da Antonio Coggio.

  • E come dentro a un film un giorno mi vedrai arrivare | tra luci e riflettori accesi e scene da smontare | e gira il nastro gira e non lo so fermare, | amore che per sbaglio non t'ho saputo amare | e corre il nastro corre senza aspettare | adesso che t'ho perduto. (da Come dentro un film, lato B, n. 1)
  • Amore vedessi | com'è bello il cielo | a via Margutta questa sera, | a guardarlo adesso | non sembra vero che sia lo stesso cielo | dei bombardamenti, dei pittori, | dei giovani poeti e dei loro amori | consumati di nascosto | in un caffè. (da Via Margutta, lato B, n. 4)

Note

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  1. a b Citato in Pedrinelli, p. 37.
  2. Citato in Pedrinelli, p. 38
  3. Citato in Pedrinelli, pp. 37-38.

Bibliografia

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  • Luca Barbarossa, Un maestro di linguaggio (pp. 37 – 38); in Andrea Pedrinelli (a cura di), Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, Kowalski, Milano, 2008. ISBN 978-88-7496-754-4

Altri progetti

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Opere

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