Ludwig
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Ludwig
Ludwig, film italiano del 1973 con Helmut Berger, Silvana Mangano, Umberto Orsini e Helmut Griem, regia di Luchino Visconti.
Frasi
[modifica]- Non ho mai pensato di essere Sigfrido, fino a questa notte. Tu sai qual è l'unica volta che Sigfrido ha paura? Quando per la prima volta nella sua vita vede una donna. (Ludwig)
Dialoghi
[modifica]- Ludwig: Otto sarà il vostre Re un giorno, molto presto. Perché... io...
Conte Duerckeim: Sua Altezza il Principe Otto è terribilmente infelice, così giovane, ed è come se avesse già bruciata la sua esistenza senza averla vissuta. Le sue aspirazioni sono soffocate nell'amarezza, sono diventate tristezza e paura. Vive in una solitudine angosciosa, non dorme più di due ore per notte, è incapace di riposo. Ha cercato la felicità disperatamente, in quello che è impossibile, e il senso di sicurezza in quello che è... che è fuori dalla regola.
Ludwig: E perché no? Il mondo che ci circonda è intollerabile, meschino, gli uomini sognano la sicurezza materiale nient'altro, e sono pronti a perdere la vita pur di raggiungerla. Io voglio essere libero! Libero di cercare la felicità nell'impossibile. Ma al contrario di mio fratello cerco di accordare le mie azioni alle mie idee. Perciò ho abbandonato questa stupida guerra che non ho potuto impedire! Io non sono un codardo! Odio la menzogna e voglio vivere nella verità sempre.
Conte Duerckeim: Perdonatemi Sire e concedete a un uomo semplice di esprimere la sua opinione. Vostra Maestà ha detto che vuole vivere nella verità, ma io credo che volesse dire che intende vivere da uomo libero, secondo il proprio istinto e i propri gusti, senza ipocrisie ne menzogne, non è così?
La verità, secondo me, non ha niente a che vedere con questa ricerca, diciamo così, dell'impossibile. Una libertà che sia privilegio di pochi, non ha nulla in comune con la vera, autentica libertà. Quella libertà cioè che appartiene a tutti gli uomini e che ognuno di noi, a ragione, ha il diritto di avere.
Viviamo in un mondo senza innocenti, dove nessuno ha il diritto di erigersi a giudice. Io sto parlando come a un amico, l'affettuosa benevolenza che Vostra Maestà mi ha sempre dimostrato quando eravamo entrambi più giovani mi dà il coraggio di... di sfogarmi, come può accadere tra due uomini. Sono un soldato che è stato lasciato solo sul campo di battaglia nel... nel momento del pericolo e dell'amarezza, ma che non prova... né disprezzo, né rancore per il Sovrano che lo ha abbandonato, bensì prova una profonda pietà. Il mio Sovrano crede di aver fatto una scelta coraggiosa, ma si sbaglia se crede di poter trovare la felicità fuori delle regole e dei doveri dell'uomo. Chi ama davvero la vita, Maestà, non può permettersi la ricerca dell'impossibile, ma deve giocarla con infinita prudenza. Anche un Sovrano... anche un Sovrano perché il grande potere di cui un Sovrano dispone è pur sempre limitato nei confini del consorzio umano del quale fa parte egli stesso. Chi potrà mai seguirlo fuori da quei confini? Chi?
- Elisabetta d'Austria: Quanto è costato in tutto?
Ludwig: Costato cosa?
Elisabetta d'Austria: Questo spettacolo! Wagner, il suo direttore d'orchestra, tutta la sua famiglia, la casa per Wagner, per il direttore, per la sua famiglia!
Ludwig: Ma che domande mi fai? Che cosa importa? È stato un trionfo.
Elisabetta d'Austria: Ah, un trionfo! I trionfi si dimenticano presto e non c'è niente di meglio poi per scatenare le critiche più feroci, qui addirittura le critiche sono incominciate ancora prima dei trionfi!
Ludwig: Tu! E sei tu a preoccuparti delle critiche più o meno maligne che la gente può fare?
Elisabetta d'Austria: Sì, quando sono giuste. Quali sono le tue aspirazioni? Quelle di passare alla storia per merito di Richard Wagner? Come mia suocera con i suoi ridicoli pittori? Se il tuo Richard Wagner vale quanto hai detto non ha certo bisogno del tuo aiuto! La tua patetica amicizia con lui ti da solo l'illusione di aver creato qualcosa di importante. Come io servo a darti l'illusione di un amore. Tu non puoi stare solo, io per te dovrei essere l'amore impossibile e fornire così una giustificazione alla tua coscienza. Hai bisogno di aiuto che io non posso darti. Sposati, sposa Sophie.
Ludwig: Ma io... non ho mai amato un'altra donna, solo te.
Elisabetta d'Austria: L'amore è anche un dovere, e il tuo dovere è quello di costruirti una realtà. Dimentica i sogni di gloria, i regnanti come noi non hanno storia. Servono di parata, ci dimenticano presto, a meno che non ci diano un minimo di importanza assassinandoci.
Citazioni su Ludwig
[modifica]- Una sola volta, e non la dimenticherò mai, mentre ero sul set assorta nei miei pensieri, Luchino mi venne vicino. Mi prese il viso tra le sue mani, con i suoi occhi riflessi nei miei, e sussurrava: «Cara Sonia...». Durante le lunghissime sedute di trucco, il viso di Romy era pallido, sembrava molto nervosa. Anche se mi rivolgeva un sorriso amichevole, qualcosa di triste nel suo sguardo mi avvertiva quanto fosse importante rispettare il suo privato. Sul set l'atmosfera era solenne. Il silenzio si estendeva nel respiro di tutti, come all'Opera prima che si alzi il sipario. Prima di girare, adoravo sedermi, o meglio sdraiarmi, su una grande poltrona del set, dimenticando che il corsetto indossato mi bloccava il respiro. Vedevo Luchino dare alcune indicazione ai tecnici e Romy arrivava con i suoi lunghi capelli che ondeggiavano quasi fino al pavimento. Durante una ripresa, ricevevo uno schiaffo da Sissi. E ogni volta Romy mi chiedeva se non fosse troppo forte. Rispondevo di no. (Sonia Petrovna)