Napoleone III di Francia
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Napoleone III di Francia, nato Carlo Luigi Napoleone Bonaparte (1808 – 1873), imperatore di Francia.
Citazioni di Napoleone III
[modifica]- [Commentando i membri del suo gabinetto di governo] Come volete che governi? L'imperatrice è una legittimista, Morny è un orleanista, il principe Napoleone è un repubblicano e io sono un socialista. Vi è un solo bonapartista, Persigny, ed è pazzo!...[1]
- Comment voulez-vous que je gouverne ? L'impératrice est légitimiste, Morny est orléaniste, le prince Napoléon est républicain et je suis moi-même socialiste... il n'y a qu'un bonapartiste dans mon entourage, c'est Persigny, et il est fou !...
- In politica è necessario curare i mali, non vendicarli.[2]
- En politique il faut guérir les maux, jamais les venger.
- L'Impero è la pace.[3]
- L'Empire c'est la paix.
- Petit État situé au pied des Alpes.
- [Lettera personale di resa a Guglielmo I di Prussia dopo la battaglia di Sedan] Signor mio fratello, non essendo potuto morire in mezzo ai miei uomini, non mi resta che rimettere la mia spada tra le mani di Vostra Maestà. Io sono il buon fratello di vostra Maestà. Napoleone.
- Monsieur mon frère, N'ayant pas pu mourir au milieu de mes troupes, il ne me reste qu'à remettre mon épée entre les mains de Votre Majesté. Je suis de votre Majesté le bon frère. Napoleon.[5]
- Soprattutto non abbiate paura del popolo, è più conservatore di voi![6]
Attribuite
[modifica]- La politica non ha viscere.[7]
- La politique n'a pas d'entrailles.
- Credo che di volta in volta sono creati uomini che io chiamo volontari della Provvidenza, nelle cui mani si pone il destino dei loro paesi. Io penso di essere uno di questi uomini. Se mi sbaglio, posso morire inutilmente. Se ho ragione, poi la provvidenza mi metterà in grado di svolgere la mia missione.[8]
Citazioni su Napoleone III
[modifica]- È risaputo che Napoleone III era un idealista, convinto che le forze morali muovono il mondo purché siavi chi sappia sfruttarle con senso pratico e con energia. Di queste doti l'uomo che seppe fare il 2 dicembre[9], la guerra di Crimea e la guerra d'Italia[10] non era certo privo, almeno finché fu in buona salute. Ora a questo autoritario democratico, salito al trono, il principio di nazionalità appariva come la formula magica, l'idea capace di rimaneggiare tutta l'Europa. Voleva attuarla in Italia sin dove gli fosse possibile, non toccando cioè Roma per la quale aveva dovuto assumere impegni opposti. Non era solo il punto d'onore che rendeva Napoleone III smanioso di procurare all'Italia il Veneto. Egli era intimamente convinto che il nuovo regno, raggiunte le sue legittime frontiere, avrebbe preso il suo posto fra le potenze occidentali e sarebbe stato un prezioso elemento nelle mani della Francia per assicurare quell'equilibrio europeo, il cui asse passava per Parigi. (Giuseppe Gallavresi)
- Il Bonaparte, nemico di tutte le libertà, e protettore di tutti i tiranni, volle, come per saggio, provare le sue armi contro Roma, ove approdò sulle ali della menzogna e, consumato quel delitto di lesa-nazione, rovesciò i suoi inganni e i suoi satelliti sul credulo popolo di Parigi e ne fe' macello per le strade senza distinzione di età e di sesso. Dio rimeriti l'assassino del due dicembre e della libertà del mondo! (Giuseppe Garibaldi)
- Il più importante avvenimento per la pace in Europa fu il colpo di Stato in Parigi, del 2 dicembre 1851. Luigi Napoleone, presidente della repubblica, pose termine al cicaleggio dell'Assemblea nazionale, divisa in partiti, e da sé stessa profondamente degradatasi: ne scacciò i membri, arrestò i generali e giornalisti più pericolosi, s'appellò al popolo, che lo appoggiò con 7 a 8 milioni di voti, e nel prossimo anno si proclamava imperatore dei Francesi col titolo di Napoleone III. (Wolfgang Menzel)
- La Francia ha fatto la guerra che Napoleone III voleva non il popolo francese. (Emilio Lussu)
- L'imperatore Napoleone III, quale che fosse la parte da lui rappresentata nella politica interna della Francia, aveva nella politica estera continuato lo spirito delle rivoluzioni liberali, asserendo con forza il principio di nazionalità. (Benedetto Croce)
- L'Imperatore Napoleone III voleva l'indipendenza italiana, temeva e respingeva la unità, come pericolosa alla sua dinastia ed alla Francia. (Gioacchino Napoleone Pepoli)
- Napoleone III aveva sostenuto il potere temporale [della Chiesa cattolica] non perché ci avesse impegnato la sua parola, molto meno per convinzioni religiose personali, sibbene perché la posizione dei partiti in Francia richiedeva che egli desse questa soddisfazione ai clericali. (Francesco Scaduto)
- Ogni Italiano che non sia accecato dalle passioni politiche deve dimenticare ogni risentimento e, ricordando solo i grandi benefici da lui arrecati all'Italia, deve portare la sua pietra al monumento di gratitudine che l'Italia gli deve. Senza di lui l'Italia non sarebbe ora nazione. (Giuseppe Sirtori)
- Per dieci anni Napoleone III è tratto a' capelli ora da una parte, ora da un'altra, e da dieci anni egli fa ora un passo verso di noi, ora due verso il Papa; tentenna, bilancia, esita. (Ferdinando Petruccelli della Gattina)
- Spinto dalle esigenze contraddittorie della sua sítuazione e costretto, in pari tempo, come un giocatore di prestigio, a tener gli occhi del pubblico fissi sopra di sé con delle continue sorprese, come surrogato di Napoleone, e a far quindi ogni giorno un colpo di stato in miniatura, Bonaparte sconvolge tutta l'economia borghese; mette le mani su tutto ciò che era parso intangibile alla rivoluzione del 1848; rende gli uni rassegnati alla rivoluzione e gli altri desiderosi di una rivoluzione; in nome dell'ordine crea l'anarchia, spogliando in pari tempo la macchina dello Stato della sua aureola, profanandola, rendendola repugnante e ridicola. Egli rinnova a Parigi il culto della sacra tunica di Treviri sotto la forma di culto del mantello imperiale di Napoleone. Ma quando il mantello imperiale cadrà finalmente sulle spalle di Luigi Bonaparte, la statua di bronzo di Napoleone precipiterà dall'alto della colonna Vendôme. (Karl Marx)
- Tornò quindi sul chiedermi perché voleva prendere servizio presso l'Austria, e non presso le armate alleate. Risposi: "Non sotto gl'Inglesi, perché si comprano i gradi, ed io non aveva allora somme disponibili; non sotto i Francesi poi, primo perché sarei stato cacciato in una legione straniera, considerata come carne da macello; secondo perché non avrei mai servito sotto lo stendardo di Napoleone, di un uomo che non ha principî di amicizia, di onore, di moralità; di un traditore, come lo ha dimostrato in Francia nella sua condotta politica, e nella uccisione della Repubblica Romana". (Felice Orsini)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Maurice Maloux, L'Esprit à travers l'histoire, Albin Michel, pp. 195.
- ↑ Citato in Des Idées napoléoniennes, Napoleone III, ed. Henri Colburn, Londra, 1839, p. 39.
- ↑ Dal discorso alla Camera di Commercio di Bordeaux del 9 ottobre 1852; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 192.
- ↑ Dal discorso inaugurale della sessione legislativa del 1865, in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 303.
- ↑ (EN) Citato in Michael Howard, The Franco-Prussian War, Routledge, Londra, 2001, p. 173. ISBN 0-415-02787-X.
- ↑ Da Mélanges; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 193.
- ↑ Citato in Philippe Séguin, Louis Napoléon Le Grand, Parigi, Bernard Grasset, 1990, p. 68.
- ↑ 2 dicembre 1851: colpo di Stato di Napoleone III.
- ↑ Seconda guerra d'indipendenza.
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