Mario Lavagetto

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Mario Lavagetto, foto di Paolo Steffan, 2010.

Mario Lavagetto (1939 – 2020), critico letterario e accademico italiano.

Citazioni di Mario Lavagetto[modifica]

  • Dopo il '68 pensai che occuparsi di politica fosse la cosa più dignitosa: feci diverse campagne elettorali nei paesi di montagna attorno a Parma, poi continuai a Cagliari quando ebbi il primo incarico universitario in Sardegna, ma ben presto mi resi conto che mi mancava l'arte della mediazione indispensabile alla politica.[1]
  • L'egemonia della sinistra c'è stata, ma ha coinciso con una delle fasi migliori della nostra cultura.[1]
  • Non sono un critico psicoanalitico, sono un critico che ha letto Freud, per me non c'è rapporto di dipendenza tra biografia e opere letterarie.[1]

Citazioni su Mario Lavagetto[modifica]

Paolo Di Stefano[modifica]

  • Era nato nella stessa città dei Bertolucci, amico in gioventù di Bernardo, e come tanti della sua generazione e delle generazioni precedenti, nei primi Anni 50 aveva lasciato la provincia per trasferirsi con la famiglia a Roma. Nella capitale, suo padre, che aveva partecipato attivamente alla lotta antifascista, lavorava all'Anonima petroli italiana. Nel 1963 Lavagetto si laurea su Dino Campana, un primo indizio di quello che sarà l'interesse prevalente per i nessi tra scrittura e inconscio.
  • Quando voleva far capire che cos'era per lui l'impegno in letteratura, Mario Lavagetto citava Sartre: nessun bisogno di parlare della bomba atomica, si può anche descrivere una pera.
  • Temperamento solo in apparenza impolitico, dalla politica Lavagetto fu attratto in età giovanile, quando si dedicò all'attività del Partito comunista.

Note[modifica]

  1. a b c Citato in Paolo Di Stefano, Mario Lavagetto, il critico sottile dei nessi tra inconscio e letteratura Addio al grande studioso di Svevo e Saba, Corriere della Sera, Milano, 30 novembre 2020.

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