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Offensiva di Kursk del 2024

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Soldati ucraini con un carro armato russo catturato

Citazioni sull'offensiva di Kursk del 2024.

Citazioni

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  • Attaccare il territorio russo è certamente un atto di escalation. Ma penso che Putin parli di escalation spesso a vuoto. Non è vero che ci sono "linee rosse" definitive, oltre le quali poi varrà tutto. Non può tracciarle nell'aria in eterno. Sono parole vuote. (Oleg Orlov)
  • Ciò a cui dovrebbero pensare ora i russi che vivono nei territori di confine è che la responsabilità per i bombardamenti a tappeto da parte dell'esercito russo, gli attacchi dell'artiglieria senza riguardo per i civili, verrà poi fatti ricadere sull'Ucraina. Il fatto che Putin faccia la guerra proprio in questi modi e non abbia pietà per la sua stessa gente è assolutamente certo. Putin è il nemico della Russia. (Michail Borisovič Chodorkovskij)
  • Io sono un russo. Per me è difficile dire se attaccare il territorio del mio paese, con migliaia di evacuati, sia una buona idea. D'altro canto però in Russia c'è una guerra, e una guerra è una guerra. È cioè una situazione in cui cittadini inermi vengono bombardati. E non l'ha iniziata l'Ucraina. (Oleg Orlov)
  • La Russia ha portato avanti la guerra la nostra terra e dovrà sentire cosa ha fatto. (Volodymyr Zelens'kyj)
  • Stiamo assistendo a un significativo cambiamento ideologico: il concetto ingenuo e illusorio delle cosiddette linee rosse nei confronti della Russia, che ha dominato la valutazione della guerra da parte di alcuni partner, si è sgretolato in questi giorni [...]. Il mondo vede che tutto in questa guerra dipende solo dal coraggio – il nostro coraggio, il coraggio dei nostri partner. Da decisioni coraggiose per l'Ucraina, dal coraggio nel sostenere l'Ucraina. (Volodymyr Zelens'kyj)

Citazioni in ordine temporale.

  • E così sappiamo che cosa è un'operazione militare speciale. La sta compiendo un paese europeo come l'Ucraina per dimostrare di averne abbastanza del bullismo del suo più potente vicino, la Federazione russa. E così il 6 agosto, in assoluto silenzio, il governo di Kiev ha lanciato un attacco attraverso la frontiera della regione russa di Kursk. I militari russi, ragazzini di leva con pochi mesi di addestramento, si sono arresi in massa. I feroci mercenari ceceni, ben trincerati nelle retrovie, vedendo gli ucraini arrivare numerosi e bene armati se la sono data a gambe. Poche ore dopo, tutti i giornalisti del mondo in cui esiste libertà di stampa si sono precipitati sul posto e da giorni descrivono colonne di civili che piangono per aver dovuto abbandonare la casa in attesa di un alloggiamento provvisorio, i camion della protezione civile russa che vengono a portarli via.
  • Non si segnalano per ora violenze, stupri, fosse comuni, riduzione in schiavitù, furti dei beni, insulti razzisti nei confronti di piangenti sfollati russi, sorpresi da una guerra che era a un passo da loro senza saperlo. Non siamo politologi, ma sembra che questa momentanea cattura di territorio russo abbia senso perché può essere riscattata da terra ucraina rubata dai russi. E poi la speranza di uno scambio di prigionieri che permetterebbe all'Ucraina di recuperare un po' di veri combattenti, rispedendo alle loro mamme russe gli spaventati ragazzini per ora intervistati e coccolati dai giornalisti del mondo.
  • Con molte eccezioni (ma non moltissime) [in Italia] si parla con rarefatta simpatia a quest'impresa ucraina di inaspettato successo. Ma proprio adesso che si poteva imporre una pace russa, a questi viene in mente di varcare la frontiera e sconfiggere i russi? Diciamolo: ma che maniere sono? Da noi, diversamente dai paesi europei, non si vede uno straccio di solidarietà popolare con gli aggrediti che provano a ricacciare gli aggressori. Come mai? Il fatto è che è passato giorno dopo giorno, omissione dopo insinuazione, il principio secondo cui l'aggredito è molto più colpevole dell'aggressore
  • I russi, anziché dare segnali di furia o di minaccia atomica, continuano la loro lenta ma vincente pressione nel Donbass ucraino e fanno finta che a Kursk ci siano stati sporadici casi di terrorismo ucraino. Questo, sul piano mediatico, perché la comunità delle madri dei ragazzi mandati al fronte è agitatissima e organizzata. E il tentativo del Cremlino di nascondere ai russi ciò che sta accadendo nell'area di Kursk occupata dal nemico sta fallendo: i cellulari e i siti sono intasati di notizie.
  • Per la prima volta Putin è detestato dal popolo che lo ha sempre rispettato e spesso amato. Ma a oltre quaranta giorni dall'invasione ucraina in Russia, non è riuscito nemmeno far funzionare una rete di soccorsi per portare altrove gente che non sapeva nulla e che un brutto giorno, come nelle favole, ha visto uscire dalla foresta un mostro di uomini e macchine a fauci spalancate, da dove comincia la frontiera. I soldati ucraini arrivano con ergonomici e modernissimi equipaggiamenti di foggia straniera, hanno riserve di munizioni e fanno volare droni sopra la loro testa per intercettare aerei russi. Agiscono alla luce delle telecamere e sembra che non stuprino e non uccidano i prigionieri, ma li bendino e gli leghino i polsi secondo le convenzioni internazionali. Poi li scambiano con prigionieri ucraini. Non si vedono cortei, ma moltitudini spaesate e donne che gridano, una per tutti: "Vladimir Vladimirovic, perché non fai vedere in televisione ciò che accade? Perché non vieni tu qui da noi?".

Voci correlate

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Altri progetti

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