Oliver Cromwell
Oliver Cromwell (1599 – 1658), rivoluzionario e politico inglese.
Indice
Citazioni di Oliver Cromwell[modifica]
- Abbiate fede in Dio, ragazzi miei, e tenete le vostre polveri asciutte.[1]
- Put your trust in God, my boys, and keep your powder dry.
- [Ultime parole] Non intendo né bere né dormire, ma andarmene più in fretta che posso.
- It is not my design to drink or to sleep, but my design is to make what haste I can to be gone.[2]
Citato in Giampiero Carocci, La rivoluzione inglese. 1640-1660
- Affermo che mai potrei convincermi della giustezza di questa guerra se non grazie all'autorità del parlamento nel conservare i propri diritti. (da una lettera del 5 settembre 1644; p. 35)
- Presbiteriani, indipendenti, tutti hanno lo stesso spirito di fede e preghiera. Tutti coloro che credono, possiedono l'autentica unità, che è tanto piú gloriosa perché intima e spirituale [...]. Per quanto riguarda l'unità delle forme, comunemente detta uniformità, ogni cristiano per amor di pace studierà e opererà fin dove la coscienza glielo permette. Ma come fratelli, nelle cose dello spirito, non cerchiamo altra costrizione che quella della luce e della ragione. (da un discorso del 1645; p. 37)
- [Se un colonnello è un presunto anabattista] ciò lo rende forse incapace di servire il pubblico? Signore, lo Stato, nello scegliere gli uomini destinati a servirlo, non sta a guardare alle loro opinioni; se sono fedelmente disposti a servirlo, tanto basta. (da una lettera a un generale scozzese presbiteriano che l'aveva destituito, inizio del 1644; p. 38)
- È naturale che il tuo esercito, composto da vecchi servitori, garzoni di birreria e gente simile, sia stato sconfitto dai realisti, che sono figli di gentiluomini, cadetti, persone di rango. Per vincerli devi trovare uomini dotati di uno spirito [...] che sia disposto a spingersi fin dove può arrivare un gentiluomo, altrimenti sono sicuro che verrai sconfitto senza rimedio. (incerta: al cugino Hampden, dopo la battaglia di Edgehill nell'ottobre del 1642; p. 40)
- Certo, io credo che colui che meglio prega, meglio si batterà. (p. 44)
- Non importa chi sia il nostro comandante in capo, se Dio lo è. (p. 44)
- Questo governo ha cercato di por fine a quella corsa pazza [...] per cui ognuno si eleva a ministro e predicatore. (1654; p. 95)
- La libertà di coscienza è un diritto naturale e chi la vuole avere deve anche darla. Ogni setta dice: Oh, datemi la libertà. Ma se voi gliela date, e se ne ha il potere, essa non vorrà concederla a nessun altro. (da un discorso al parlamento, 1654; p. 107)
- Noi siamo portati, tutti noi, a chiamar fede ciò che forse non è altro se non immaginazione carnale e carnale raziocinio. (p. 108)
Citato in Christopher Hill, Saggi sulla rivoluzione inglese del 1640
- Preferisco un capitano malvestito ma che conosca e senta i motivi per cui combattere, piuttosto di uno di quelli che voi chiamate "gentiluomini" e che non sanno esser altro che un gentiluomo. (p. 59)
- Non sistemeremo mai le cose in Inghilterra finché non avremo liquidato i Lord (p. 59)
- [Dopo la grande vittoria a Marston Moor in un discorso in parlamento] Ora è il momento di parlare o tacere per sempre (p. 60)
Note[modifica]
- ↑ Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, U. Hoepli, Milano, 1921, p. 450.
- ↑ (EN) Citato in Andrew Cameron, The family treasury of sunday reading, 1867, p. 471
Bibliografia[modifica]
- Giampiero Carocci, La rivoluzione inglese. 1640-1660, Editori Riuniti, Roma, 1998. ISBN 8835945526
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