Ombretta Colli
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Ombretta Colli, pseudonimo di Ombretta Comelli (1943 – vivente), cantante, attrice e politica italiana.
Citazioni di Ombretta Colli
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Non ho nostalgia: le battaglie le ho fatte quando era ora. Oggi sono più divertita e allegra.[1]
- Per i figli del vento, costruirò Nomadopoli. [...] Bisogna pensare in grande, bisogna guardare alle esperienze oltre frontiera, a Parigi, ad esempio, dove i nomadi hanno una loro parte della città che rappresenta un'attrattiva per il resto dei cittadini e per gli stessi visitatori. [...] un impegno a cui voglio dedicarmi. Certo non si realizzano queste cose con la bacchetta magica, occorre lavorare seriamente, anche per alcuni anni. Ma bisogna arrivarci. I nomadi sono persone che hanno una loro cultura e una loro caratteristica. Sono diversi? Approfittiamone. Cerchiamo un confronto. Diamo loro la possibilità di esprimersi al meglio, in un ambiente civile, con regole da rispettare da tutt'e due le parti. Su questa strada credo che arriveremo a una soluzione soddisfacente. Nomadopoli può diventare una ricchezza della città, addirittura un'attrattiva turistica, dove i milanesi possono accorrere per scoprire il fascino di certi loro costumi.[2]
Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, riportato in Interviste.sabellifioretti.it, 19 luglio 2001.
- Io non sono mai stata di sinistra. Per me era un'etichetta appiccicata.
- Io ho avuto dei voti molto alternativi e ho sempre sostenuto che un cittadino premia e punisce.
- La complicità maschile esiste sempre. Per la donna si è tornati alla situazione antica con un rischio che già ognuna di noi intravedeva: la sua mascolinizzazione.
- Radicale, capellone, socialista, verde. Adesso Margherita. Che cos'è? Un movimento cattolico? Rutelli mi sembra sempre uno che sta recitando una parte.
- [Sul voltagabbana nella politica] Uno che indossa un abito non suo. Che sta sempre dalla parte più interessante. I socialisti stanno decollando? Sempre stato socialista! I verdi sono la cosa più eccitante del momento? Sempre stato ambientalista!
Tra Giorgio e Gaber
[modifica]- Del Sessantotto io non mi innamorai proprio per niente. Non mi innamoro mai quando il presupposto è violento, io voglio essere convinta, non messa alle strette e lì le frasi per convinverti erano: "Se incontro un fascista, lo lascio in una pozza di sangue"... Poi questa occupazione continua dell'università, la violenza che serpeggiava... Per Giorgio e Sandro fu diverso, videro degli slanci sotto questi fatti. Anche se va sottolineato come loro intuirono anche, perfettamente, tutto quello che dal Sessantotto sarebbe poi successo nei decenni a seguire. Però, mentre su tante cose ho seguito Gaber, del Sessantotto non ho mai avuto questa grande ammirazione.
- E quando sono entrata in politica, ecco un'altra situazione che molti hanno giudicato "strana". Anche se Giorgio mi disse, in merito, una cosa sola. Semplicemente che la politica, secondo lui, aveva bisogno di brave persone, e che lui mi riteneva tale. Del resto le ideologie, come Gaber aveva cantato spesso, erano finite da tempo, e la mia scelta nasceva dall'esigenza di impegnarmi in cause sociali. Come ho dimostrato nei fatti.
- Perché non credo che sia sempre giusta la sincerità nei confronti di una persona che non sta bene: ognuno di noi ha una forza dentro da cui attingere, vero. Però ci sono anche dei momenti in cui capisci che è più forte il male. E se chi ti sta curando ti dice "Lei non camminerà più" è sbagliato. A un essere umano la speranza non la devi togliere mai, non c'è nessun motivo al mondo per togliere la speranza. Siamo tutti predisposti a mentire per qualsiasi stupidata e poi, di fronte a una cosa così delicata, davanti a una persona che sta combattendo una battaglia incredibile, ecco che troviamo la forza della sincerità?
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista Ombretta Colli si confida, La Stampa, 23 settembre 1990.
- ↑ Citato in La Colli contro tutti: "Per i figli del vento costruirò Nomadopoli", Corriere della sera, 8 luglio 1997.
Filmografia
[modifica]- Giandomenico Fracchia - Sogni Proibiti di uno di noi (1975)
- Arrivano i bersaglieri (1980)
- La terrazza (1980)
Bibliografia
[modifica]- Ombretta Colli, Tra Giorgio e Gaber. La testimonianza di Ombretta Colli; in Gaber, Giorgio, il Signor G. Raccontato da intellettuali, amici, artisti, a cura di Andrea Pedrinelli, Kowalski, Milano, 2008, pp. 213-218. ISBN 978-88-7496-754-4
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