Otto Bauer

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Otto Bauer

Otto Bauer (1881 – 1938), politico austriaco.

Citazioni di Otto Bauer[modifica]

  • Alla democratizzazione dell'Unione Sovietica si oppongono indubbiamente degli ostacoli. Nessuna burocrazia rinuncia a cuor leggero a un dominio incontrollato... Il proletariato è posto per la seconda volta davanti al compito della conquista della democrazia politica, ma qui non si tratta della conquista della democrazia sulla base dell'ordine sociale capitalistico, bensì di quello socialista.[1]
  • Ci sono compagni a cui la parola «centro» procura un certo disagio. Ma io mi riconosco persino colpevole di avere usato per primo questa parola. Già prima della guerra mondiale avevo la convinzione che per il nostro partito la premessa dell'unità e coesione è che esso segua la via del centro.[2]
  • [Da una lettera del 28 settembre 1917 a Karl Kautsky] In generale io mi riconosco nel punto di vista di Martov e dei suoi amici. I menscevichi in senso proprio hanno fatto, a mio giudizio, una politica assurda... D'altra parte però i bolscevichi hanno perseguito una politica avventuristica delle più pericolose. La sopravvalutazione della propria forza... ha trovato un'espressione fedele nella tattica di Lenin e di Trockij. Alla fideistica illusione giacobina nell'onnipotenza della ghigliottina è stata sostituita a Pietroburgo un'altrettanto fideistica illusione nell'onnipotenza del fucile. Tra questi due estremi l'ala internazionalistica dei menscevichi ha tenuto una giusta posizione intermedia. Anche là [in Russia], dunque, la ragione sta dalla parte del «centro marxista».[3]
  • [Da una lettera del giugno 1919 a Béla Kun] Io credo che noi ci troviamo nella prima o nella seconda fase della rivoluzione mondiale. Questa però io me la configuro in modo assai meno lineare e molto più faticosa, complicata, multiforme e differenziata a seconda del tempo e del luogo, di quanto non se la immagini la maggior parte dei Vostri amici più stretti: e qui sta la radice delle nostre divergenze tattiche.[4]
  • Noi abbiamo dato al socialismo riformista la grande opera della Vienna rossa, al socialismo rivoluzionario l'atto eroico dell'insurrezione di febbraio in difesa della Repubblica.[5]
  • Quello che i borghesucci chiamano austromarxismo, in realtà è la corrente spirituale internazionale del centro marxista; non si tratta di una specialità austriaca, ma di una tendenza ideale all'interno dell'Internazionale, che ha i suoi esponenti e seguaci in tutti i partiti socialisti. Ma è esatto affermare che la socialdemocrazia austriaca ha avuto una parte importante in questa corrente internazionale.[6]

Citazioni su Otto Bauer[modifica]

  • Otto Bauer riterrà, al pari di Lukàcs, che solo i metodi dei bolscevichi erano efficaci, che solo Stalin era riuscito a edificare e a salvaguardare un regime che aveva liquidato il capitalismo borghese. (Yvon Bourdet)

Note[modifica]

  1. (DE) Da Kapitalismus und Sozialismus nach dem Weltkrieg, vol. I (Rationaliserung-Fehlrationalisierung), Wien, 1931, p. 229. Citato in Merhav 1980, p. 237.
  2. Dagli Atti del Congresso del 1920, p. 240. Citato in Merhav 1980, p. 235.
  3. (DE) Citato in Otto Leichter, Otto Bauer: Tragödie oder Triumph, Wien, 1970, p. 164. Citato in Marramao 1980, p. 242.
  4. (DE) Cfr. Haus- Hof- und Staatsarchiv, Wien, G. Fasz. 262. Präsidialakte des Staatssekretärs, Dr. Otto Bauer, 1918-19, Folder IX-b: Ungarn und varia. Citato in Marramao 1980, p. 247.
  5. (DE) Da Zwischen zwei Weltkriegen, Bratislava, 1936; ora in Werkausgabe, vol. IV, p. 350. Citato in Marramao 1980, p. 297.
  6. (DE) Da Kritiker Links und Rechts, in Der Kampf, XX, 1927, p. 450. Citato in Merhav 1980, p. 218.

Bibliografia[modifica]

  • AA.VV., Storia del marxismo, a cura di Eric J. Hobsbawm, vol. 3 (Il marxismo nell'età della Terza Internazionale), tomo I (Dalla rivoluzione d'Ottobre alla crisi del '29), Giulio Einaudi editore, Torino, 1980.
    • Perez Merhav, Socialdemocrazia e austrarxismo, traduzione di Anna Marietti Solmi; pp. 217-238.
    • Giacomo Marramao, Tra bolscevismo e socialdemocrazia: Otto Bauer e la cultura politica dell'austro-marxismo; pp. 241-297.

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