Palazzo del Potala

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Insieme storico del Palazzo del Potala, 2006

Citazioni sul Palazzo del Potala di Lhasa, in Tibet.

  • Il Potala sarebbe una costruzione eccezionale in qualsiasi grande metropoli del mondo ma, nelle lande deserte e inospitali del panorama tibetano, un tale monumento del genio e dell'energia umani assume proporzioni che incutono un timore reverenziale.
    Solo un bianco, Thomas Manning, l'aveva visto prima di noi e nel nostro dipartimento solo K.21 l'aveva visto prima di me. Ringraziai il Creatore per avermi concesso un simile privilegio. Intanto mi accorsi che la scena aveva lo stesso effetto sui miei compagni. Tsering, Kintup e gli altri smontarono di sella e si prostrarono al suolo in segno di riverenza. Perfino Gaffuru, di incrollabile fede musulmana, si commosse al punto da inchinarsi in un rispettoso salaam. Gli occhi del signor Holmes parvero colmarsi di tranquilla beatitudine mentre contemplavano il lontano Potala. La sua fronte severa, sempre aggrottata per il costante lavorio intellettuale, a poco a poco si rasserenò, e un dolce sorriso gli comparve sul volto.
    Era come se un tocco magico avesse cancellato ogni stanchezza del viaggio. (Jamyang Norbu)
  • Il 15 gennaio 1946 partimmo per l'ultima tappa. Dalla regione di Tolung sfociammo nella larga valle del Kyi Chu. Doppiammo un angolo e vedemmo brillare in lontananza i tetti dorati del Potala, la residenza invernale del Dalai Lama, il più famoso monumento di Lhasa. Questo momento ci compensò di tutto ciò che avevamo passato. Per l'emozione ci saremmo inginocchiati e come pellegrini avremmo toccato con la fronte la terra. Da Kyirong avevamo percorso quasi mille chilometri, avendo sempre davanti agli occhi la visione di questa città favolosa. La marcia era durata settanta giorni, con cinque soli giorni di sosta. Ne risultava una media di circa quindici chilometri al giorno. Quarantacinque giorni del nostro viaggio erano stati spesi nell'attraversamento del Changtang, sostenendo fatiche improbe, lottando con la fame, il freddo e i pericoli. Che importanza aveva tutto ciò di fronte alla vista dei pinnacoli dorati? Paure e strapazzi erano ormai dimenticati. (Heinrich Harrer)

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