Paolo Maddalena
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Paolo Maddalena (1936 – vivente), giurista e magistrato italiano.
Citazioni di Paolo Maddalena
[modifica]- Ed è da porre in rilievo che, quando si parla di società politica o Stato, si fa riferimento ad un tipo di società costituita, non per fini particolari, ma per fini generali, per soddisfare cioè i bisogni umani considerati nel loro complesso. Comunque, in qualsiasi caso, non si potrà fare a meno della posizione di regole che abbiano la forza di imporsi a tutti gli associati, e, quindi, di un ordinamento giuridico. Società e diritto, in altri termini, appaiono subito come realtà inscindibili.[1]
- Il neoliberismo usa la menzogna come criterio di espressione, come metodo di comunicazione. E in questa attività menzognera è uscito fuori un neologismo, che si chiama "sovranismo". In realtà se lei prende un vocabolario italiano questa parola non la trova. [...] Ha in sé un connotato negativo il sovranismo, ma qui la cosa grave è che si sovrappone all'idea di sovranità. Io parlo di sovranità, di potere superiore sovrano, che non può che spettare a tutto il popolo se vogliamo la Democrazia. Se questo potere va nelle mani della finanza o delle multinazionali il discorso non torna, perché faranno sempre gli interessi non di tutti.[2]
Intervista di Roberto Santilli, Abruzzoweb.it, 17 giugno 2016.
- Se passerà la pericolosissima riforma della Costituzione, si spalancheranno completamente le porte alle multinazionali, alle banche e alla finanza speculativa. Un passo decisivo verso la miseria di tutti noi, non ci saranno più freni per chi vuole imporci definitivamente il modello, folle e criminale, neoliberista.
- [La Riforma costituzionale Renzi-Boschi] permetterà a un governo, grazie alla legge elettorale anche in caso di ballottaggio, di fare ciò che vuole con il 25 per cento. A quel punto, ci sarà spazio solo per un governo autoritario che renderà conto non al popolo, ma a giganti come JP Morgan.
- La dottrina neoliberista è una follia [...] e i suoi esecutori "sul campo" sono molto pericolosi. Questa è la strada verso lo schianto, l'abbandono del cristianesimo, saremo tutti schiavi, tutti vittime delle privatizzazioni, con il bene comune svenduto a quattro soldi senza risolvere niente. Ci ritroveremo senza territorio pubblico, come sta avvenendo in Grecia.
- La domanda, in questi casi, è semplicissima eppure fondamentale: cui prodest? A chi giova questa riforma? Non al popolo, ma ai nostri nemici che sono multinazionali, grandi banche e finanza speculativa.
- Io vorrei che si tornasse all'economia di Keynes, per eliminare quella dei folli della Scuola Austriaca e di Milton Friedman che ormai sono ovunque. Vorrei che si mettesse in piedi un'Europa vera, non il delirio che ormai viviamo da troppo tempo.
Note
[modifica]- ↑ Da Danno alla Collettività e finalità della responsabilità amministrativa, relazione tenuta al Convegno La corte dei conti – una magistratura al servizio dei cittadini, Osimo, 29-30 maggio 2008.
- ↑ https://www.youtube.com/watch?v=HMO5RbgWy0E&feature=share
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