Paradiso proibito

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Paradiso proibito

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Charles Boyer e Bette Davis in una scena del film

Titolo originale

All This, and Heaven Too

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1940
Genere drammatico, sentimentale
Regia Anatole Litvak
Soggetto Rachel Field (romanzo)
Sceneggiatura Casey Robinson
Produttore Anatole Litvak, David Lewis
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Paradiso proibito, film statunitense del 1940 con Bette Davis e Charles Boyer, regia di Anatole Litvak.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • La felicità non è una torta da cui si taglia la fetta che vogliamo mangiare. (Henriette)
  • Devo dire che personalmente preferisco la commedia. Segno che sto invecchiando, forse, ma è così che la penso. Le tragedie nella vita non mancano, perché dobbiamo pagare per piangere ancora? (Duca)
  • L'amore è la più grande felicità se è giusto e ricambiato, ma devi essere proprio sicura che il tuo amore abbia queste qualità, perché se non è così non esiste peggiore agonia, niente che sia più amaro, che ti faccia sentire ancora di più la solitudine. (Henriette)
  • Ogni pastore ha la sua fede. E quasi tutti ci invitano a sopportare con pazienza le miserie di questo mondo, per ottenere la felicità in un altro. Ma la mia fede mi dice che per quanto disperati, possimo avere il paradiso anche su questa terra, basta solo saperlo trovare. (Field)
  • Ormai è divenuta parte di me e l'amerò per sempre. Il mio cuore è lei, lei è la mia anima perduta che inseguo affannosamente. (Duca)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Field: Ora non siete felice, questo si legge nei vostri modi, nei vostri occhi. Siete infelice e rassegnata ad esserlo.
    Henriette: Vedete, una persona nella mia situazione non può che prendere qualche briciola di felicità dalla tavola altrui.
  • Duca: La duchessa ha soltanto un motivo per mandarvi via e ce ne sono ben cinque perché invece rimaniate.
    Henriette: Cinque?
    Duca: Sì mademoiselle. Quattro giovani cuori e il loro padre. Se volete, ve li posso contare con le dita.
    Henriette: No monsieur, non incomodatevi, la vostra richiesta è abbastanza per me. Se mi aveste offerto del denaro oppure qualche altro privilegio, di sicuro non sareste riuscito a persuadermi.
    Duca: L'amore che trovate in questa casa è ben più di un privilegio.
  • Henriette: Forse penserete che sono una sciocca, ma guardare così la neve che cade mi ricorda qualcosa che fa parte del mio passato. Mi sto riferendo a quei piccoli globi di vetro nei quali...
    Duca: Ah sì, ho capito: cade la neve se si agitano. A casa mia ne usavamo uno come fermacarte. Lo scuotevo e dal nulla veniva giù un turbine di neve che copriva ogni cosa.
    Henriette: È esattamente ciò di cui parlavo.
    Duca: E da quel minuscolo paese di favola, era come se il resto del mondo fosse ormai in un'altra realtà, cancellato.
  • Henriette: L'impertinenza non è mai divertente.
    Pierre: È un'altra cosa buona, l'impertinenza. È un privilegio che si acquista con la vecchiaia e che in parte compensa i numerosi svantaggi.
  • Henriette: Ho come il presentimento che questa volta pagherete di più.
    Duca: Io devo sempre pagare, ho pagato spesso senza avere in cambio niente, quindi non è ingiusto che mi si chieda il prezzo di questi giorni così preziosi.
    Henriette: Vi prego, monsieur.
    Duca: Di qualche ora che mi ha mostrato l'immagine fugace di una vita diversa. E non pretendo di più.
    Henriette: No?
    Duca: E se anche fosse stato soltanto un minuto, sarebbe comunque valsa la pena di rinunciare a tutto.
    Henriette: Sapendo che non può durare di più?
    Duca: Sarà il ricordo che lo farà sopravvivere in noi.

Citazioni su Paradiso proibito[modifica]

  • È un turgido melodramma in costume che appartiene al periodo d'oro (1939-44) della Davis, qui quasi superata da B. O'Neil. (il Morandini)
  • Questo film si scontrò con l'autocensura del Codice Hays che impedì alla Warner di produrre un melodramma dove il rapporto d'amore superasse i limiti di una castissima relazione platonica. Resta comunque un elegante film in costume, ravvivato dall'interpretazione della Davis, misurata anche nei passaggi più commoventi. (Il Mereghetti)

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