Paul Claudel

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Paul Claudel, 1927

Paul Claudel (1868 – 1955), poeta, drammaturgo e diplomatico francese.

Citazioni di Paul Claudel[modifica]

  • Chi cerca di realizzare il paradiso in terra, sta in effetti preparando per gli altri un molto rispettabile inferno.[1]
  • Dio ha fatto l'uomo e il peccato l'ha contraffatto.[2][3]
  • Il tempo è il mezzo per essere che viene offerto a tutto ciò che sarà affinché non sia più.[4]
  • L'ordine è il piacere della ragione; ma il disordine è la delizia dell'immaginazione.
Si l'ordre est le plaisir de la raison, le désordre est le délice de l'imagination.[5]
  • La liturgia e l'assidua frequentazione alle celebrazioni della Chiesa ti insegneranno più dei libri. Immergiti in questo immenso bagno di gloria, di certezza, di poesia.[6]
  • La musica è l'anima della geometria.[7][8]
  • La parola non è che un rumore e i libri non sono che carta.[9][8]
  • La poesia non è fatta di queste lettere che pianto come chiodi, ma del bianco che resta sulla carta.
Le poème n'est point fait de ces lettres que je plante comme des clous, mais du blanc qui reste sur le papier.[10]
  • Mi riservo, con fermezza, il diritto di contraddirmi.[11][3]
  • [Arthur Rimbaud] Mistico allo stato selvaggio.[12]
  • Nella mia giovinezza le strade erano popolate da cavalli e uccelli. Sono scomparsi. Gli abitanti delle grandi città vedono gli animali solo sotto forma di carne morta acquistata dal macellaio. [...] Oggi una mucca è un laboratorio vivente [...] La gallina che una volta razzolava liberamente nell'aia, ora è imprigionata e costretta a ingozzarsi. La deposizione delle uova è diventata un processo matematico [...] Gli animali sono trattati come macchine da usare, miniere viventi di materie prime...[13]
  • Non è mostruoso, dal punto di vista semplicemente culturale, che la Bibbia non occupi un posto nella nostra educazione universitaria, quando consumiamo i nostri ragazzi sulle insulsaggini di Orazio Flacco?[14]
  • Non so che cosa voi chiamiate una società perfetta. Ma non v'è società vivente fuori di quella che è animata dall'ineguaglianza e dall'ingiustizia.[15]

L'annunzio a Maria[modifica]

Incipit[modifica]

La rimessa di Combernon, vasto portico dai pilastri quadri a cui s'appoggiano travature a ogiva. Mucchi di paglia nell'ala destra; il resto vuoto; fili di paglia per terra; il suolo di terra battuta. Nella parete di fondo, inquadrata dal muro massiccio, un'ampia porta a due imposte, con un complesso congegno di sbarre e chiavistelli. Sulle imposte sono dipinti in modo primitivo le effigi di san Pietro e di san Paolo, l'uno con le chiavi, l'altro con la spada. Un grosso cero giallo fissato a un pilastro con un anello rischiara le immagini.
Il dramma si svolge alla fine di un Medioevo convenzionale: così come i poeti del Medioevo potevano figurarsi l'Antichità.
Fine della notte e prime ore del mattino.

Citazioni[modifica]

  • Violaine: (tende ridendo verso il cavaliere le mani, con gli indici incrociati)
    Ferma, ferma, signor cavaliere! Giù di sella!
    Pietro di Craon: Violaine!
    (Balza a terra)
    Violaine: Ma bene, maestro Pietro! Così si lascia la casa, come un ladro, senza salutare garbatamente le signore?
    Pietro di Craon: Violaine, rientrate! È ancora notte; siamo soli qui. E non son uomo io, voi lo sapete, da fidarsene troppo.
  • Sii benedetta nel tuo casto cuore! Santità non è farsi lapidare in terra di Paganìa o baciare un lebbroso sulla bocca, ma fare la volontà di Dio, con prontezza, si tratti di restare al nostro posto, o di salire più alto. (Pietro di Craon, p. 26)
  • Chi se n'è andato non ritornerà, e ciò che una volta è stato donato non può essere ripreso. (Anna Vercors, p. 168)
  • La mia piccola Violaine è stata più saggia. Forse che il fine della vita è vivere? forse che i figli di Dio resteranno con fermi piedi su questa miserabile terra? Non vivere, ma morire, e non digrossar la croce ma salirvi, e dare in letizia ciò che abbiamo. Qui sta la gioia, la libertà, la grazia, la giovniezza eterna! (Anna Vercors, p. 169)
  • Che vale il mondo rispetto alla vita? E che vale la vita se non per essere data? E perché tormentarsi quando è così semplice obbedire? (Anna Vercors, p. 170)

[Paul Claudel, L'annunzio a Maria (L'annonce faite à Marie), traduzione di Francesco Casnati, Vita e Pensiero, Milano, 1989.]

Note[modifica]

  1. Citato in Fernando Palazzi, Dizionario degli aneddoti, I Nani, Baldini Castoldi Dalai, 2000, pag. 99. ISBN 8880896016, ISBN 9788880896012
  2. Da Positions et propositions
  3. a b Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  4. Da Arte poetica, p. 57.
  5. Da Théâtre, II, éd. Gallimard, coll. «Bibliothèque de la Pléïade», 1965, p. 952. ISBN 2070101428
  6. Da una lettera a Jacques Rivière; citato in Gianfranco Ravasi, L'incontro: ritrovarsi nella preghiera, Oscar Mondadori, Milano, 2014, pp. 38-39. ISBN 978-88-04-63591-8
  7. Da Journal.
  8. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  9. Da Tête d'or.
  10. Da Cinq grandes odes.
  11. Da Conversazioni nel Loir-et-Cher.
  12. Citato in Henri Daniel-Rops, Rimbaud, traduzione di G.L. Pizzolari, Morcelliana, Brescia, 1947, p. 19.
  13. Citato in Matthieu Ricard, Sei un animale!, traduzione di Sergio Orrao, Sperling & Kupfer, Milano, 2016, p. 48. ISBN 978-88-200-6028-2
  14. Citato in Poesia, anno XII, marzo 1999 n. 126, Crocetti Editore.
  15. Citato in Focus, n. 81, p. 144.

Voci correlate[modifica]

Filmografia[modifica]

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]