Pietro Chimienti

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Pietro Chimienti (1864 – 1938), politico e accademico italiano.

Saggi. Diritto costituzionale e politica[modifica]

  • Lo Stato Pontificio: il baluardo geografico e storico, lo scoglio fatale contro cui si fransero, per secoli, le onde della nazionalità italiana che dal Sud e dal Nord cercavano di confondersi: né abbastanza forte di armi, per imporsi, né abbastanza debole per essere distrutto. La unificazione della Penisola significa la sua fine. (vol. II, cap. VII, p. 123)
  • [Otto von Bismarck] Egli amava le difficoltà di governo e non fuggiva dinanzi alle responsabilità, ma lo infastidiscono gli ostacoli inutili, i bastoni fra le ruote, le ciarle pettegole delle comari che cercano il pretesto di attaccar briga con chi sospettano non le abbia in gran conto. Non è vero che il Bismarck disprezzava l'opinione pubblica, pensava solo che quella che i partiti fanno passare per tale non è sempre la vera. (vol. II, cap. VIII, p. 162)
  • [Chiesa di Roma] Una istituzione che ha la sua principale forza nella tradizione e nel costume, una istituzione che, come necessità impellente della sua costituzione interna, non può rinunziare al compito di vigilare e sorvegliare il processo della vita politica e sociale, nella quale aspira ad avere voce ed efficacia di collaborazione ed, ove possibile, la direzione. (vol. II, cap. VIII, p. 174)
  • Il Depretis sentiva la urgenza della vasta azione in cui il giovane Stato italiano doveva impegnarsi; ma di farne tutto il programma dinanzi al parlamento, domandando i mezzi appropriati, non aveva né il coraggio né la forza parlamentare adeguata alla difficoltà della impresa. Il tempo volgeva alla gaiezza ed alla spensieratezza, e ad una democrazia alquanto vuota e più atta a stuzzicare il palato popolare che a riempire lo stomaco con riforme concrete e coraggiose. (vol. II, cap. XII, p. 379)
  • Il generale Pelloux aveva bensì come privato cittadino, come militare e come uomo politico, un passato che pareva, teoricamente, affidare, per i suoi noti sentimenti liberali, per la ripugnanza provata ad ogni opera di reazione e repressione armata; ma la forza dell'ambiente che si fece attorno all'uomo ed all'azione sua, eccitò in lui tutte le virtù e le passioni della psicologia professionale, e, giorno per giorno, parve e si considerò, in buonissima fede, come un generale sul campo di battaglia, di fronte ad un nemico che minacciasse la salute e la indipendenza della Patria. (vol. II, cap. XII, p. 445)
  • La Patria e lo Stato si salvano, o con le guerre o con le rivoluzioni fortunate; né lo Stato e la Patria sono in pericolo quando fallisce un esperimento della politica di un Gabinetto. Appunto per questo, il regime parlamentare è il più perfezionato e delicato regime politico fin'ora conosciuto, perché permette per una parte, tutti i più audaci esperimenti di Politica, ed assicura, per l'altra, col mutamento del Ministero, la continuità delle ragioni superiori di vita dello Stato e della Patria. (vol. II, cap. XII, pp. 445-446)
  • È caratteristico del Sonnino l'atteggiamento quando lascia il potere. Torna il giorno seguente al suo stallo di deputato, sereno e tranquillo, come quando lo lasciò per occupare quello di Ministro o di Capo del Governo. E riprende l'opera diligente di membro dell'Assemblea. (vol. II, cap. XII, p. 458)

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