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Primitivo

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Uomo primitivo (Odilon Redon, 1872)

Citazioni sul primitivo.

  • Ciò che può evolversi nel pensiero (e quindi anche deve) può non smarrirsi solo quando accetta di pensare entro l'orizzonte della tradizione primitiva dove si è dischiusa achetipicamente la profondità dell'essere come tutto. (Hans Urs von Balthasar)
  • Il mondo primitivo è una forma eterna del nostro spirito. E la storia dell'umanità, cui pur appartiene quel mondo, non può non essere in parte che la nostra storia. (Giuseppe Cocchiara)
  • Noi, oggi, distinguiamo nettamente le civiltà classiche dai volghi dei popoli civili inserendo le une e gli altri nei loro particolari ambienti storici. La stessa etnologia, inoltre, ha dispiegato la mentalità primitiva in una serie di cicli che la differenziano e la caratterizzano. Ma c'è di più, ove si pensi che secondo le più recenti correnti di pensiero il mondo primitivo non appare più come una determinazione cronologica, che è l'inizio stesso di una ipotetica storia universale, ma come una determinazione ideale. (Giuseppe Cocchiara)
  • Noi sentiamo, oggi, il mondo primitivo, il quale incombe nella nostra vita, nella nostra arte, nel nostro spirito. Lo sentiamo nella donnetta del popolo. Ma lo sentiamo nell'ultimo Picasso. (Giuseppe Cocchiara)
  • Psicologicamente il selvaggio è un fanciullone. In lui l'immaginazione soverchia di gran lunga le facoltà strettamente razionali ed ha una potenza così viva da fargli quasi oggettivare le cose.
    Non è abituato all'analisi del suo pensiero, come a qualsiasi operazione che richieda costanza di applicazione e un impero su se medesimo, perché segue naturalmente la potenza dell'impulso e il richiamo dell'istinto. (Nicola Turchi)
  • Quindi l'uomo primitivo vive effettivamente in due mondi. La realtà fisica è anche realtà spirituale. Il mondo fisico è innegabile e il mondo degli spiriti ha per lui un'esistenza altrettanto reale, non soltanto perché lo crede, ma per la sua ingenua consapevolezza delle cose spirituali. Qualora il contatto con la civiltà e la sua disastrosa «illuminazione» gli facciano perdere la dipendenza dalla legge spirituale, il primitivo degenera. (Carl Gustav Jung)

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