ʿUmar Khayyām
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Ghiyāth ad-Dīn Abu'l-Fatḥ ʿUmar ibn Ibrāhīm al-Khayyām Nīshāpūrī (1048 – 1131), matematico, astronomo, poeta e filosofo persiano.
Citazioni di ʿUmar Khayyām
[modifica]- Ho indicato come calcolare i lati del quadrato-quadrato, quadrato-cubo, cubo-cubo [...] di qualsiasi lunghezza, cosa che finora non era mai stata [fatta].[1]
- Le algebre sono realtà geometriche dimostrate mediante proposizioni.[2]
- Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra.[3]
- Sono luoghi di adorazione il tempio degli idoli e la ka'ba. Anche il suono delle campane è un inno in lode dell'Onnipotente. Il mihrâb, la chiesa, il tasbih, la croce sono in verità modi diversi di rendere omaggio alla Divinità.[4]
Quartine
[modifica]Se fosse dipeso da me il mio venire, non venivo
E se da me dipendesse l'andarmene, quando mai me ne andrei?
Era meglio se in questo diroccato convento
Non fossi venuto, né andato, né stato giammai.
[Hafez Haidar, 1997]
Citazioni
[modifica]- Il nostro incontro è nascosto da un velo: | Quando il velo cadrà, né tu né io rimarremo. (n. 9, 1997)
- Allorché recideranno il virgulto della mia vita, | Le mie parti saranno sparse lontano l'una dall'altra. | Se dal fango mio allora modelleranno una brocca | Fatela colma di vino e io tornerò alla vita. (n. 13, 1997)
- Non ricordare il giorno trascorso | e non perderti in lacrime sul domani che viene: | su passato e futuro non far fondamento | vivi dell'oggi e non perdere al vento la vita. (n. 33, 1997)
- Non posso nascondere il sole con un pugno di polvere | Non posso svelare il segreto del Destino nascosto | La sapienza ha pescato per me nel Mar dei Pensieri | Una perla che, per timore, io non posso infilare. (n. 40, 1997)
- Hai visto il mondo e ciò che hai visto è nulla, | Nulla è ciò che hai detto o sentito. | Hai elevato la testa fino ai più alti orizzonti, | E quel nasconderti in casa, anche quello è nulla. (n. 61, 1997)
- Oh speranze d'Eliso, oh timori d'Averno! | Ecco la sola, l'unica verità che discerno: | – Questa vita è fugace! Il resto è favola... | Il fior che nasce e muore, muor per sempre, in eterno. (LXIII; 1919, p. 62)
- Da quando la Luna e i Pianeti comparvero in cielo | Nessuno vide mai cosa più dolce di purissimo Vino. | Pien di stupore son io pei venditori di vino, ché quelli | Che cosa mai posson comprare migliore di quel ch'han venduto? (n. 73, 1979)
- Sii felice per un attimo: questa è la vita. (n. 91, 1997)
- Dal mio venire non fu al cielo profitto | E dal mio andare non aumentò né bellezza né spazio | E da nessuno le mie orecchie hanno mai udito | Questo venire e andare quale vantaggio portarono. (n. 123, 1997)
- Poiché ciò che spetta a un uomo in questa palude, | Non è che patire dolore e agonia di morte | È cuore felice chi da questo mondo andò presto | E beato chi al mondo non venne. (n. 139, 1997)
- Hai spezzato la mia brocca di vino, Signore | Mi hai chiuso la porta del piacere, Signore | Io bevo ma sei tu che sembri ubriaco | Polvere sulle mie labbra! Sei forse ebbro, Signore? (n. 153, 1997)
- Puri venimmo dal Nulla, e ce ne andammo impuri. | Lieti entrammo nel Mondo, e ne partimmo tristi. | Ci accese un Fuoco nel cuore l'Acqua degli occhi: | La vita al Vento gettammo, e poi ci accolse la Terra. (n. 282, 1979)
- Chi intravede il mistero della natura, | non può essere ingannato da alcun tema del di là. | Kaaba e tempio significano servitù. Campane cristiane | suonano a servitù. Chiese e sacre bende e croci e rosari: tutte significano soltanto servitù. da controllare
- Noi non siamo che pedine degli scacchi, che son facili a muoversi proprio come il Grande Giocatore di scacchi ordina. Egli ci muove sulla scacchiera della vita avanti e indietro e poi in scatole di Morte ci rinchiude di nuovo. da controllare
- Il dito in movimento scrive e avendo scritto avanza. Tutta la tua pietà o arguzia non lo indurranno a cancellare mezza riga, né tutte le tue lacrime laveranno via una sola parola. (da 71) traduttore?
Note
[modifica]- ↑ Citato in AA.VV., Il libro della matematica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 104. ISBN 9788858025857
- ↑ Citato in AA.VV., Il libro della matematica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 105. ISBN 9788858025857
- ↑ Citato in Nâzim Hikmet, «Riempi il tuo cranio di vino prima che si riempia di terra», disse Khayyam, in Poesie d'amore, traduzione di Joyce Lussu, Mondadori, 2010.
- ↑ Citato in Gabriele Mandel, La via al sufismo, Bompiani, 2016, p. 21. ISBN 978-88-452-1275-8
Bibliografia
[modifica]- Omar Khayyam, Quartine (Rubʿayyāt), traduzione e cura di Haifez Haidar, BUR, 1997.
- Omar Khayyâm, Quartine (Robâ’iyyât), a cura di Alessandro Bausani, Einaudi, 1979.
- Omar Khayyâm, Rubâiyât, secondo la lezione di Edoardo Fitzgerald, traduzione di Mario Chini, Carabba, Lanciano, 1919.
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