Vai al contenuto

Rugby a 15 femminile

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Un incontro di rugby a 15 femminile (2013)

Citazioni sul rugby a 15 femminile.

  • Ci sono sempre meno differenze tra rugby maschile e femminile. Il modo di giocare si somiglia molto, le competenze tecniche sono simili, l'utilizzo delle forme del gioco è equivalente. Cambiano, è giusto sottolinearlo, la velocità, la forza degli impatti, la lunghezza dei calci o dei passaggi, ma è una differenza genetica, come in tutti gli sport. Oggi il movimento è cresciuto, le competenze sono molto più alte e questo ha portato a un sostanziale parità di valore tecnico con il rugby maschile. E poi [...] solo nel momento in cui smetteremo di parlare di sport maschile e sport femminile avremo finalmente superato gli stereotipi. Il rugby è rugby, si sente spesso dire che bisogna "valorizzare il rugby femminile", come fosse uno sport diverso: è lo stesso sport, è il nostro sport, senza differenze di genere. (Sofia Stefan)
  • Il rugby delle donne è identico al rugby degli uomini, anche se in contesti ancora diversi. Ma i motivi per cui gli uomini e le donne giocano a rugby sono gli stessi, uguali, precisi. Lo so perché ci vivo dentro: da giocatrice con le donne e da preparatrice con gli uomini. (Sofia Stefan)
  • Il rugby femminile viene da lontano, nel tempo e nello spazio. Nel giugno 1891 Nita Webbe, un'imprenditrice neozelandese, radunò 30 donne ad Auckland per dare vita alla prima partita della storia. Per reclutare le candidate mise un annuncio sui maggiori quotidiani del paese. Le aspiranti rugbiste dovevano presentarsi con il permesso dei genitori e con una divisa di gioco composta da tuta da ginnastica, maglia, pantaloni alla zuava e gonna. Erano ammessi anche i cappelli. E le spese della trasferta ad Auckland erano a carico delle future rugbiste. Nei piani di Webbe, dopo la partita inaugurale le due squadre avrebbero potuto intraprendere una tournée dimostrativa in Australia per poi proseguirla negli altri paesi dell'Impero Britannico. Ma l'iniziativa di Nita Webbe non ebbe successo. Alcune donne arrivarono, si dice che si allenarono, ma la partita – ingresso a pagamento – venne cancellata e non si disputò. Centrotrentatrè anni dopo (ma tutto si è costruito negli ultimi 40): il Sei Nazioni donne. (Marco Pastonesi)
  • La passione e le vittorie sono il nostro carburante. Siamo a posto così. Però un po' di attenzione in più ce la meriteremmo. Se non altro per tutti i sacrifici che facciamo. (Beatrice Rigoni)
  • Le rugbiste non le riconosci dalle facce o dai tatuaggi, ce ne sono di tutti i tipi, ma dalla volontà e dalla passione. (Vittoria Vecchini)
  • Non ci sono un rugby maschile e un rugby femminile. C'è il rugby, e basta. Certo, hanno diverse caratteristiche. Quello maschile è più potente, più veloce, più fisico, più tattico. Quello femminile è comunque veloce e tecnico, e sta diventando [...] sempre più fisico, ma è meno schematico e dunque più imprevedibile. (Vittoria Ostuni Minuzzi)

Altri progetti

[modifica]