Sibel Kekilli

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Sibel Kekilli (2017)

Sibel Kekilli, inizialmente nota con lo pseudonimo di Dilara (1980 – vivente), attrice ed ex attrice pornografica tedesca.

Citazioni di Sibel Kekilli[modifica]

  • [Sulla Hollywood post-Weinstein] Diciamo che ho riscontrato che gli uomini sono diventati più insicuri nel modo di comportarsi. Si fanno molti dubbi ed è giusto che se li facciano. Da qui dire che in così breve tempo le logiche del business siano cambiate sarebbe un azzardo. Sono rimasta stupita dalle prime dichiarazioni di Catherine Deneuve sul neopuritanesimo che impedirebbe la possibilità di flirtare liberamente. Mi è sembrata una posizione molto superficiale. Il problema non è la libertà o meno di sedurre, ma l'abuso di potere per ottenere favori sessuali.[1]
  • [Sul suo passato di attrice pornografica] È vero, come accade sempre: ero giovane e avevo bisogno di soldi.[2]
  • [...] HBO è stato un pioniere sul rompere gli stereotipi legati alle donne. Penso, per esempio, a Sex and the City. Quattro donne libere, indipendenti che vivevano la loro femminilità e il loro essere femministe. Carry, Samantha, ognuna di loro quattro, ed è stato davvero incredibile trovarsi di fronte a quella realtà differente. Adesso penso a Westworld e a Game of Thrones. La gente mi ha detto più volte "No, ma le donne in Game of Thrones non sono così forti", ma non è vero. Non è assolutamente vero. È l'opposto! Fin dall'inizio le donne di Game of Thrones sono state fortissime e nel corso della serie crescono ancora di più. Questo succede anche in altre serie di HBO, penso a Big Little Lies dove grandi attrice fungono anche da produttrici, come per esempio Reese Witherspoon, e parlano di violenza, parlano di diritti, parlano alle donne. È un cambiamento importante, buono e giusto. Non è solo una corrente momentanea o una "moda" da show. È un'onda che si sentirà, che avrà una risonanza positiva anche per i prossimi anni. Non so in Italia, ma in Germania ti considerano vecchia e inadatta ad alcuni ruoli se hai quarant'anni. Assurdo, no!? Questo sta cambiando. L'industria del cinema sta cambiando. Purtroppo ciò che ancora credo e che mi rende triste è che le vere nemiche delle donne sono le donne stesse. Siamo noi le nemiche di noi stesse.[3]
  • Ho fatto l'audizione [per Il Trono di Spade] prima che avesse inizio la prima stagione. Nessuno sapeva nulla di questa serie HBO, tranne che era tratta da un romanzo di George R.R. Martin. Mi chiesero di fare una self-tape da mandare agli showrunner. Adesso le self-tape sono all'ordine del giorno, ma non mi piaceva l'idea di guadagnarmi il ruolo così. Mi sono pagata il biglietto e sono andata a Londra di persona. Finito il provino, dissi al mio agente che ero convinta di non averlo passato, ma lui mi disse invece che volevano proprio me. Io gli dissi che non volevo farlo. E così Daniel e David (Brett Weiss e Benioff, gli showrunner della serie) mi scrissero una mail in cui mi pregavano di accettare. Di solito, i produttori — quando rifiuti un ruolo — passano al candidato successivo. Il fatto che volessero proprio me e che abbiano fatto di tutto per convincermi mi ha colpita al punto da farmi cambiare idea.[1]
  • [...] io sono continuamente dentro il personaggio. Il giorno dopo penso ancora alle riprese del giorno precedente: avrei dovuto fare questo o quello in modo diverso? Perché il personaggio si comporta così, cosa sta pensando? Non riesco a lasciarlo andare. Almeno durante il periodo delle riprese, per me è estremamente difficile farlo.
[...] ich bin ununterbrochen in der Figur drin. Ich denke am nächsten Tag immer noch über den vorigen Drehtag nach, hätte ich dieses oder jenes anders machen sollen? Wieso macht die Figur das, was denkt sie? Ich kann nicht loslassen. Während der Zeit des Drehs fällt mir das zumindest extrem schwer.[4]
  • [...] mi riguardo in tutti i film e le serie [che giro], anche per sapere com'è il montaggio finale. [«È piuttosto sadico, molti colleghi hanno paura di rivedersi»] È una tortura. Naturalmente, poi penso: "Cosa? È così che sono? È così che cammino?". La prima volta che mi rivedo, sono costantemente alla ricerca di difetti [...]. Solo la seconda volta riesco a lasciarmi andare e a concentrarmi sulla storia.
[...] ich sehe mir alle Filme und Serien noch mal an, auch, um zu wissen, wie der Endschnitt aussieht. [«Ganz schön sadistisch, viele Kollegen hüten sich davor, Filme noch mal anzusehen»] Das ist schon eine Qual. Natürlich denke ich dann "Was? So kucke ich? So laufe ich?" Beim ersten Sehen scanne ich ständig nach Fehlern [...]. Erst beim zweiten Mal kann ich loslassen und mich auch auf die Story konzentrieren.[4]
  • Penso che in Europa forse siamo più fortunati... Non voglio offendere nessuno a Hollywood perché non sono del giro, ma è più difficile fare l'attrice lì che in Europa. Ho la sensazione che qui in Germania, o in Europa, si possa invecchiare, mentre a Hollywood bisogna essere sempre perfetti. È davvero difficile.
I think in Europe maybe we are more lucky... I don't want to insult anyone in Hollywood because I'm not in the business in Hollywood, but it's harder to be an actress here than in Europe. I have the feeling that you can get older here in Germany, or in Europe, but in Hollywood you have to look perfect all the time. So it's really hard.[5]
  • Sinceramente avevo una carriera prima di Game of Thrones e ce l'ho anche dopo Game of Thrones, ma è anche vero che entrare in Game of Thrones è stata una vera lotteria per me. Improvvisamente incominci a diventare internazionale, esci dalla tua piccola bolla. Sarò sincera, in quegli anni sono stata felice ogni singolo istante, ma non tanto per il successo della serie o per l'essere diventata famosa, quanto per l'atmosfera sul set. A cominciare dagli showrunner arrivando agli attori, tutto su quel set era speciale, magico. Davvero, fin dall'inizio è stato per come stare in famiglia.[3]

"Game of Thrones" Star Sibel Kekilli Talks Shae, Being German and Turkish

(EN) Intervista di Nick Vivarelli, variety.com, 2 novembre 2018.

  • [...] non sono tipo da: "Devo essere un'attrice internazionale a tutti i costi!".... L'importante è ottenere un ruolo realmente bello, basato su una bella sceneggiatura.
[...] I'm not like: "I have to be international at all costs!"... What's important is to get a really good role, based on a good script.
  • Come sapete, le mie origini sono turche. E ho preso alcune decisioni nella mia vita [riferito al suo passato nella pornografia], ho intrapreso una certa strada perché forse non avevo scelta.... Ed è stato traumatico... è ancora traumatizzante, è doloroso. Ed è per questo che non parlerò della mia famiglia [con cui ebbe attriti a seguito della cosa]. Ma dirò questo: Se vuoi essere una donna libera, indipendente, se vuoi vivere una vita di libertà, devi rompere completamente con la tua cultura... Non so se mi capite, perché le persone provenienti dall'Europa o da altre culture pensano: "Puoi lasciare la tua famiglia... e rimanere comunque in contatto con loro o con la tua cultura". Ma nella cultura turca, nella cultura musulmana, questo non funziona. Penseranno sempre di possederti.
As you know, my background is Turkish. And I've made some decisions in my life, I've gone down a certain path because maybe I did not have any choice... And it was traumatic... it's still traumatizing, it's painful. And that's the reason I'm not going to talk about my family. But I will say this: If you want to be a free woman, with a free will, if you want to live a life of freedom, you have to make a complete break with your culture... I don't know if you understand, because people from Europe or from other cultures are like: "You can leave your family... and still be in contact with them or with your culture". But in Turkish culture, in the Muslim culture, this doesn't work. They will always think they own you.
  • Mi sto battendo per i diritti delle donne... soprattutto all'interno della cultura musulmana perché, come ragazza e come donna, ho conosciuto questo mondo. Le persone mi hanno minacciato, insultato... ho ricevuto minacce di morte... ma penso che sia mio dovere perché conosco questa cultura. Poiché ho sofferto molto, devo parlare. Devo farlo! E se questo può cambiare una sola vita, allora ne sarà valsa la pena.
I'm fighting for women's rights... especially within the Muslim culture because, as a girl and as a woman, I've known this culture. People have been threatening me, insulting me... I've had death threats... but I think it's my duty because I know this culture. Because I suffered a lot, I have to speak out. I have to say it! And if it can change just one life, then it's worth it.

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista di Marita Toniolo, Lucca Comics 2018, Sibel Kekilli: «Avevo rifiutato il Trono di spade, ma una lettera di Weiss e Benioff mi ha fatto cambiare idea», bestmovie.it, 1º novembre 2018.
  2. Citato in Jacopo Giliberto, Attrice ex-porno vince il festival del film musulmano. I religiosi insorgono, jacopogiliberto.blog.ilsole24ore.com, 14 ottobre 2011.
  3. a b Da un incontro al Lucca Comics & Games 2018; citato in Gabriella Giliberti, Sibel Kekilli: "Ovviamente vorrei vedere me stessa seduta sul Trono di Spade!", leganerd.com, 7 novembre 2018.
  4. a b (DE) Dall'intervista di Theresa Hein, "Hass gebe ich überhaupt keinen Raum", sueddeutsche.de, 2 dicembre 2019.
  5. (EN) Da Tanya Ghahremani, Interview: "Game of Thrones" Actress Sibel Kekilli Talks Working with Peter Dinklage and Who Should Win the Iron Throne, complex.com, 26 maggio 2013.

Filmografia[modifica]

Altri progetti[modifica]