Edvard Munch: differenze tra le versioni

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'''Edvard Munch''' (1863 – 1944), pittore norvegese.
'''Edvard Munch''' (1863 – 1944), pittore norvegese.


*Camminavo lungo la strada con due amici – quando il sole tramontò – il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue – mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto – sul fiordo nerazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco – i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura – e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.
*Dal mio corpo in putrefazione cresceranno dei fiori e io sarò dentro di loro: questa è l'[[eternità]].
*Dal mio corpo in putrefazione cresceranno dei fiori e io sarò dentro di loro: questa è l'[[eternità]].
*Dopo aver acceso la lampada vedo improvvisamente la mia ombra enorme che va dalla parete al soffitto. E nel grande specchio sopra la stufa vedo me stesso, il mio stesso volto spettrale. E vivo con i [[morte|morti]], con mia [[madre]], mia sorella, mio nonno e mio [[padre]], soprattutto con lui. Tutti i ricordi, le più piccole cose, vengono alla superficie.
*Dopo aver acceso la lampada vedo improvvisamente la mia ombra enorme che va dalla parete al soffitto. E nel grande specchio sopra la stufa vedo me stesso, il mio stesso volto spettrale. E vivo con i [[morte|morti]], con mia [[madre]], mia sorella, mio nonno e mio [[padre]], soprattutto con lui. Tutti i ricordi, le più piccole cose, vengono alla superficie.
*La malattia, la follia e la morte erano gli angeli neri che si affacciavano sulla mia culla. {{da controllare|citazione necessaria|Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.}}
*Camminavo lungo la strada con due amici – quando il sole tramontò – il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue – mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto – sul fiordo nerazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco – i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura – e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.


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[[en:Edvard Munch]]
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[[zh:爱德华·蒙克]]
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"La malattia, la follia e la morte erano gli angeli neri che si affacciavano sulla mia culla..."(Edvard Munch)

Versione delle 00:28, 24 giu 2007

Edvard Munch (1863 – 1944), pittore norvegese.

  • Camminavo lungo la strada con due amici – quando il sole tramontò – il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue – mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto – sul fiordo nerazzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco – i miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura – e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.
  • Dal mio corpo in putrefazione cresceranno dei fiori e io sarò dentro di loro: questa è l'eternità.
  • Dopo aver acceso la lampada vedo improvvisamente la mia ombra enorme che va dalla parete al soffitto. E nel grande specchio sopra la stufa vedo me stesso, il mio stesso volto spettrale. E vivo con i morti, con mia madre, mia sorella, mio nonno e mio padre, soprattutto con lui. Tutti i ricordi, le più piccole cose, vengono alla superficie.
  • La malattia, la follia e la morte erano gli angeli neri che si affacciavano sulla mia culla.  Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie. citazione necessaria

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