Carl Burckhardt: differenze tra le versioni
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'''Carl Jacob Burckhardt''' (1891 – 1974), diplomatico e storico svizzero. |
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*Sulla terra è la [[volgarità]] che è immortale.<ref>Da ''Sullo studio della storia'' (''Weltgeschichtliche Betrachtungen'', 1868-73), traduzione di M. Montinari, Boringhieri, Torino, p. 214; citato in Alberto Giovanni Biuso, ''Antropologia e filosofia: elementi di propedeutica filosofica'', Guida Editori, 2000, [https://books.google.it/books?id=taW58fEFikcC&pg=PA92 p. 92]. ISBN 8871883586</ref> |
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==''Incontro con Rilke''== |
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*[...] esiste anche una ingenuità del razionale, e questa ha trovato la sua espressione in tutte le grandi opere d'arte di [[Francia]], nell'arte gotica come nel superamento del barocco. (p. 44) |
*[...] esiste anche una ingenuità del razionale, e questa ha trovato la sua espressione in tutte le grandi opere d'arte di [[Francia]], nell'arte gotica come nel superamento del barocco. (p. 44) |
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*{{NDR|Comune ad alcuni europei}} [...] fin dall'antichità, una schietta gioconda conoscenza della profondità, consistente nel fatto che ogni cosa ha un significato unico e non molteplice, e come nel perpetuo fluire ci sia quella costante che risulta dai rapporti umani sempre uguali nelle infinite unioni e relazioni; così come furono fissati con sicurezza degna dell'antichità dai due grandi scrittori di favole {{NDR|[[Johann Peter Hebel]] e [[Jean de La Fontaine]]}} di qua e di là dal Reno. (p. 68) |
*{{NDR|Comune ad alcuni europei}} [...] fin dall'antichità, una schietta gioconda conoscenza della profondità, consistente nel fatto che ogni cosa ha un significato unico e non molteplice, e come nel perpetuo fluire ci sia quella costante che risulta dai rapporti umani sempre uguali nelle infinite unioni e relazioni; così come furono fissati con sicurezza degna dell'antichità dai due grandi scrittori di favole {{NDR|[[Johann Peter Hebel]] e [[Jean de La Fontaine]]}} di qua e di là dal Reno. (p. 68) |
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==Bibliografia== |
==Bibliografia== |
Versione delle 23:46, 23 apr 2016
Carl Jacob Burckhardt (1891 – 1974), diplomatico e storico svizzero.
Incontro con Rilke
Per approfondire, vedi: la sezione dedicata nella voce di Rainer Maria Rilke. |
- [...] esiste anche una ingenuità del razionale, e questa ha trovato la sua espressione in tutte le grandi opere d'arte di Francia, nell'arte gotica come nel superamento del barocco. (p. 44)
- [Comune ad alcuni europei] [...] fin dall'antichità, una schietta gioconda conoscenza della profondità, consistente nel fatto che ogni cosa ha un significato unico e non molteplice, e come nel perpetuo fluire ci sia quella costante che risulta dai rapporti umani sempre uguali nelle infinite unioni e relazioni; così come furono fissati con sicurezza degna dell'antichità dai due grandi scrittori di favole [Johann Peter Hebel e Jean de La Fontaine] di qua e di là dal Reno. (p. 68)
Note
- ↑ Da Sullo studio della storia (Weltgeschichtliche Betrachtungen, 1868-73), traduzione di M. Montinari, Boringhieri, Torino, p. 214; citato in Alberto Giovanni Biuso, Antropologia e filosofia: elementi di propedeutica filosofica, Guida Editori, 2000, p. 92. ISBN 8871883586
Bibliografia
- Carl Jacob Burckhardt, Incontro con Rilke, a cura di Antonio Gnoli, traduzione di Ervino Pocar Sellerio, Palermo, 1990.
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