Antonio Ghirelli: differenze tra le versioni

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*Al di là delle pesanti, decisive responsabilità della sinistra nell'avvento del [[fascismo]] non si possono ignorare gli altri fattori che hanno contribuito a trasformare la [[marcia su Roma]] in una gita turistica [...] anche i politici di parte liberale, da [[Vittorio Emanuele Orlando|Orlando]] a [[Luigi Facta|Facta]], non hanno avuto la statura, l'energia, i programmi indispensabili per salvare le istituzioni democratiche [...] Al dunque, liberali e cattolici (liquidata dal [[Vaticano]] la segreteria di [[Luigi Sturzo|Sturzo]] nel Partito popolare) preferiranno fiancheggiare o tollerare [[Benito Mussolini|Mussolini]] anziché far causa comune con i socialisti contro la minaccia della dittatura. (Capitolo XIV, ''La farneticazione rivoluzionaria'', p. 134)

*La fondazione del Partito comunista d'Italia arriva al culmine di un drammatico dopoguerra nel quale il sistema Italia è andato in pezzi. Le istituzioni del regno sabaudo, le forze politiche parlamentari, i gruppi sociali dominanti in campo industriale e finanziario non riescono ad assorbire le grandi trasformazioni sociali determinate dal consolidamento del capitalismo interno, dal crollo degli imperi centrali e dal trionfo della Rivoluzione d'ottobre. (Capitolo XV, ''Livorno, funesta scissione'', p. 143)
*La fondazione del Partito comunista d'Italia arriva al culmine di un drammatico dopoguerra nel quale il sistema Italia è andato in pezzi. Le istituzioni del regno sabaudo, le forze politiche parlamentari, i gruppi sociali dominanti in campo industriale e finanziario non riescono ad assorbire le grandi trasformazioni sociali determinate dal consolidamento del capitalismo interno, dal crollo degli imperi centrali e dal trionfo della Rivoluzione d'ottobre. (Capitolo XV, ''Livorno, funesta scissione'', p. 143)



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Antonio Ghirelli nel 2008

Antonio Ghirelli (1922 – 2012), giornalista e scrittore italiano.

Aspettando la rivoluzione

Incipit

La storia della sinistra moderna, una storia nobile e tempestosa, ricca di contrasti, di scissioni e anche di personaggi ed episodi poco edificanti, comincia in Europa e quindi in Italia dopo il fallimento delle rivoluzioni esplose nel 1848. Quell'esito improvviso e deludente diffonde tra non pochi oppositori dell'ordine costituito l'amara sensazione che il riformismo, la speranza di guadagnare spazi di indipendenza e di libertà nell'ambito di una revisione costituzionale delle strutture sociopolitiche, siano del tutto illusori.

Citazioni

  • Al di là delle pesanti, decisive responsabilità della sinistra nell'avvento del fascismo non si possono ignorare gli altri fattori che hanno contribuito a trasformare la marcia su Roma in una gita turistica [...] anche i politici di parte liberale, da Orlando a Facta, non hanno avuto la statura, l'energia, i programmi indispensabili per salvare le istituzioni democratiche [...] Al dunque, liberali e cattolici (liquidata dal Vaticano la segreteria di Sturzo nel Partito popolare) preferiranno fiancheggiare o tollerare Mussolini anziché far causa comune con i socialisti contro la minaccia della dittatura. (Capitolo XIV, La farneticazione rivoluzionaria, p. 134)
  • La fondazione del Partito comunista d'Italia arriva al culmine di un drammatico dopoguerra nel quale il sistema Italia è andato in pezzi. Le istituzioni del regno sabaudo, le forze politiche parlamentari, i gruppi sociali dominanti in campo industriale e finanziario non riescono ad assorbire le grandi trasformazioni sociali determinate dal consolidamento del capitalismo interno, dal crollo degli imperi centrali e dal trionfo della Rivoluzione d'ottobre. (Capitolo XV, Livorno, funesta scissione, p. 143)
  • [...] l'incapacità [del Partito comunista italiano] di fare i conti con le ragioni di fondo che hanno determinato il fallimento dell'esperienza russa e che indurranno i comunisti cinesi alla più drastica revisione ideologica, produrrà due conseguenze fatali per il destino della nostra sinistra: l'isolamento dei socialisti nel faticoso negoziato dal 1955 al 1990 che caratterizzerà l'alleanza con la Democrazia cristiana e il graduale declino dello stesso Pci, fino all'inglorioso alibi del Partito democratico di sinistra e al successivo malcerto approdo nel cosiddetto Partito democratico, con una miriade di micropartiti comunisti a fargli concorrenza. (Capitolo XXII, Una svolta epocale, pp. 225-26)

Explicit

[...] in una prospettiva più ampia, ad annientare la sinistra italiana è stata prima la smarrita diaspora dei compagni di Craxi dopo l'inchiesta di Mani Pulite, poi il cieco, sprezzante rifiuto dei compagni di Occhetto, di D'Alema e dello stesso Veltroni di riconoscersi, dopo la catastrofe del modello sovietico, nel socialismo democratico.

Bibliografia

  • Antonio Ghirelli, Aspettando la rivoluzione. Cento anni di sinistra italiana, Oscar storia, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 2008. ISBN 978-88-04-57994-6.

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