The Addiction - Vampiri a New York

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The Addiction - Vampiri a New York

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Titolo originale

The Addiction

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti
Anno 1995
Genere orrore, drammatico
Regia Abel Ferrara
Sceneggiatura Nicholas St. John
Produttore Russell Simmons
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

The Addiction - Vampiri a New York, film del 1995 con Christopher Walken e Lili Taylor, regia di Abel Ferrara.

Frasi[modifica]

  • Un aspetto del determinismo si manifesta nel fatto che i non salvati non riconoscono il peccato nella loro vita. Non ne sono consapevoli. Non soffrono del rimorso della coscienza perché non riconoscono che il male esista. Questo perché sono tutti predestinati all'inferno e perciò non raggiungono mai la luce della metanoia o conversione. Questa è un'opera della grazia che tocca solo ai credenti e perciò considerando l'aspetto salvifico che sta nell'affrontare la colpa, la sofferenza è un bene. Dovremmo tutti sentire la colpa e la sofferenza in modo da cercare il perdono e con esso la libertà. Il senso di colpa ci dice solo che Dio disegna il nostro destino ed è da stupidi rifiutarsi di riconoscerlo. (Professore)
  • La medicina non è che una metafora dell'onnipotenza. (Kathleen)
  • Il vecchio adagio di Santayana secondo cui che coloro che non imparano dalla storia sono condannati a riviverla, è una menzogna. La storia non esiste. Tutto ciò che siamo è eternamente con noi. La domanda che dobbiamo porci quindi è: che cosa potrà salvarci dalla nostre folle propensione a propagare il male in cerchi sempre più ampi? (Kathleen)
  • Nel silenzio ci sino due aspetti, uno secondo Satre l'altro secondo Max Picard. Provi ad indovinare perché taccio. (Kathleen)
  • La dipendenza è una cosa meravigliosa, per l'anima è meglio di qualsiasi formulazione di concetti intellettuali. (Kathleen)
  • Bisogna sapersi mescolare, non ostentare la propria diversità. Conta la qualità dell'esistenza. (Peina)
  • Il mio vizio è controllato dalla mia volontà. È vero la mia volontà all'inizio è stata influenzata dal mio vizio, ma ora è abbastanza forte da dettare le condizioni per soddisfare le mie urgenze. (Peina)
  • I demoni soffrono nell'Inferno. (Peina)
  • Ciò che è morto, non si uccide. L'eternità è lunga, cerca di abituartici. (Peina)
  • Il dolore è una cosa che tutti conosciamo per capirlo bisogna essere speciali. Proprio speciali. Io non sono speciale, purtroppo. (Peina)
  • La nostra propensione al male, risiede nella nostra debolezza. Kierkegaard aveva ragione: c'è un terribile precipizio davanti a noi. Ma sbagliava riguardo al salto. C'è differenza tra saltare ed essere spinti. Si arriva il punto in cui si è costretti a fare i conti con i propri bisogni e l'incapacità di gestire fino in fondo la situazione, crea un'insopportabile ansia. Non è cogito ergo sum bensì dedito ergo sum. Pecco ergo sum. (Kathleen)

Dialoghi[modifica]

  • Universitaria: Tu cosa studi?
    Kathleen: Il balsamo di ogni avversità: filosofia.

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