The Wolf of Wall Street

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The Wolf of Wall Street

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Titolo originale

The Wolf of Wall Street

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2013
Genere biografico, drammatico, commedia nera
Regia Martin Scorsese
Soggetto Jordan Belfort (autobiografia The Wolf of Wall Street)
Sceneggiatura Terence Winter
Produttore Leonardo DiCaprio, Joey McFarland, Martin Scorsese, Emma Tillinger Koskoff, Riza Aziz
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

The Wolf of Wall Street, film statunitense del 2013 con Leonardo DiCaprio, regia di Martin Scorsese.

Incipit[modifica]

Il mondo degli investimenti può essere una giungla. Tori, orsi, pericoli in ogni angolo. Ecco perché noi della Stratton Oakmont ci vantiamo di essere i migliori. Professionisti addestrati a guidarvi nella terra selvaggia della finanza. Stratton Oakmont: stabilità, integrità, orgoglio. (Slogan pubblicitario)

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Il mio nome è Jordan Belfort. Non il suo. Il mio. Esatto. Sono un ex membro della classe media cresciuto da due ragionieri in un piccolo appartamento di Bayside, a Queens. L'anno in cui ho compiuto ventisei anni, a capo della mia ditta di brokeraggio, ho guadagnato quarantanove milioni di dollari, il che mi ha fatto incazzare perché con altri tre arrivavo a un milione a settimana. (Jordan)
  • Inoltre, gioco d'azzardo come un degenerato, bevo come una spugna, mi sbatto le puttane all'incirca cinque o sei volte a settimana. Ci sono tre diverse agenzie federali che cercano di incriminarmi. Ah sì. Adoro le droghe. (Jordan)
  • Prendo Quaalude dieci o quindici volte al giorno per il mio "mal di schiena", Adderall per restare concentrato, Xanax per allentare la tensione, erba per rilassarmi, cocaina per una nuova sferzata e morfina... perché è eccezionale. [...] Ma di tutte le droghe sotto l'azzurro immenso cielo ce n'è una che è in assoluto la mia preferita. In quantità sufficiente questa ti rende invincibile, capace di conquistare il mondo e di sventrare i tuoi nemici. E non sto parlando di cocaina. [mostrando una banconota] Sto parlando di questi. I soldi non vi comprano solo una vita migliore, cibo migliore, macchine migliori, fiche migliori. Vi rendono anche una persona migliore. Potete essere generosi con la chiesa, o con il partito politico che preferite, potete anche salvare quel cazzo di gufo maculato. Io ho sempre voluto essere ricco. (Jordan)
  • Volete sapere come è il rumore dei soldi? Andate in una sala operativa di Wall Street: "fanculo qua", "merda là", "fica", "cazzo", "stronzo"... Non ci potevo credere che quei tizi si parlassero così. Ne fui conquistato in pochi secondi. Era come se mi stessi facendo di adrenalina. (Jordan)
  • John, una cosa che ti posso garantire, anche in questo mercato, è che io non chiedo mai ai miei clienti di giudicarmi per i profitti, gli chiedo di giudicarmi le perdite perché ne ho davvero poche. (Jordan)
  • Nessun uomo sposato è felice. (Donnie Azoff)
  • [Ha appena fumato del crack con Donnie] Andiamo a correre, dobbiamo uscire da qui, bello! Dobbiamo andarcene da qui, andiamo a correre! Corriamo come se fossimo fottuti leoni e tigri e leopardi! Corriamo, forza corriamo! Facciamo una corsa, cazzo! (Jordan)
  • Eravamo un tantino diversi: ci piaceva essere strafatti al massimo durante i nostri meeting di lavoro, per stimolare la circolazione di idee, che è il motivo per cui buttavamo giù Quaalude come fossero caramelle. [...] Non lo sapete cos'è il Quaalude? Ve lo dico io. [...] Il Quaalude, o Lude come viene comunemente chiamato, fu sintetizzato per la prima volta nel 1951 come sedativo da un medico indiano – indiano col puntino rosso in fronte, non con le piume – e fu prescritto a casalinghe frustrate con disordini del sonno. Ma ben presto qualcuno scoprì che se uno resisteva quindici minuti senza addormentarsi, si trovava strafatto. Naturalmente non ci volle molto perché la gente cominciasse ad abusarne e nel 1982 il governo degli Stati Uniti lo dichiarò pericolosissimo, come fece il resto del mondo, il che significava che restava soltanto una quantità limitata di questa roba. Cazzo, ormai non si può più comprare! Voi purtroppo siete stati sfigati! (Jordan) [voce fuori campo]
  • Io e Donnie ci volevamo mettere in proprio. La prima cosa che ci servivano erano i broker, gente con esperienza di vendita, così reclutai qualche ragazzo del mio quartiere. La Lontra, che vendeva carne e erba. Chester, che vendeva pneumatici e erba. E Robbie, che vendeva tutto quello su cui riusciva a mettere le mani, soprattutto erba! (Jordan)
  • Mi ascoltate? È più facile di quanto pensiate. Ogni persona che avete al telefono, vuole diventare ricca, e ci vuole diventare alla svelta: vogliono qualcosa per niente. (Jordan)
  • Comunque, datemi i giovani, gli affamati e gli stupidi e in men che non si dica, li faccio diventare ricchi. (Jordan)
  • Ma si sa, ogni volta che uno ha successo, c'è sempre una testa di cazzo che cerca di trascinarlo a fondo. (Jordan)
  • Non ne avevo mai abbastanza. Voglio dire, la sua fica era come eroina per me. E non era solo sesso. Io e Naomi ci capivamo, insomma, avevamo gli stessi interessi. (Jordan)
  • E vi dico un'altra cosa. Non c'è alcuna nobiltà nella povertà. Io sono stato un uomo ricco, e sono stato un uomo povero. E scelgo la ricchezza tutta la vita, cazzo! [...] Voglio che risolviate i vostri problemi, diventando ricchi! (Jordan)
  • L'opportunità è tutto. (Patrick)
  • È il rischio che ci mantiene giovani, tesoro. (Zia Emma)
  • Io non ci credo alla fortuna. (Jordan)
  • Io non voglio morire sobrio. (Jordan)
  • Come ci si fa a divertire senza strafarsi? (Donnie)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Jordan: Signor Hanna, lei è capace di... drogarsi durante il giorno e fare il suo lavoro allo stesso tempo?
    Mark Hanna: E beh, come cazzo lo fai sennò questo lavoro? Cocaina e troie, amico mio!
    Jordan: Giusto.
  • Mark Hanna: Regola numero uno: spostare i soldi dalle tasche del tuo cliente e metterli nelle tue.
    Jordan: Certo. Ma se ne fai entrare un po' nelle tasche del tuo cliente è vantaggioso per tutti, giusto?
    Mark Hanna: No. Ehi, regola numero uno a Wall Street: nessuno, ok se sei Warren Buffett forse sì, nessuno sa se la borsa va su o giù, o di lato o in circolo, meno che mai i broker. È tutto un fughezii. Lo sai cosa vuol dire fughezii?
    Jordan: Emh, fugazi. Sì, che è falso.
    Mark Hanna: Ok, fughezi, fugazi, fugace, volante. Polvere di stelle. Non esiste, non tocca terra, non ha importanza, non è sulla tavola degli elementi, non... non è reale, capito?
  • Mark Hanna: Ci sono due segreti per avere successo, nel mondo dei broker. Primo di tutto, devi essere rilassato.
    Jordan: Si.
    Mark Hanna: Ti fai le seghe?
    Jordan: Se mi faccio le seghe? Sì, sì, me le faccio, certo.
    Mark Hanna: Quante a settimana?
    Jordan: Direi tre o quattro, tre o quattro volte, forse cinque.
    Mark Hanna: Puoi aumentare, sono numeri da novellino in questo ambiente. Personalmente me ne faccio almeno due volte al giorno.
    Jordan: Wow.
    Mark Hanna: Una alla mattina, dopo la ginnastica, e poi dopo pranzo.
    Jordan: Sul serio?
    Mark Hanna: Um-um. Ne ho voglia, ma non lo faccio per questo. Lo faccio perché mi serve, cazzo. Pensaci bene. Hai a che fare con i numeri tutto il giorno. Punti decimali, alti frequenze. bang bang, hi hi hi hi, fottuti numeri... Sono cazzi acidi per la materia grigia che abbiamo in testa. Ah, chiaro, certa gente sballa di brutto. Con una toccatina mantieni il sangue fluido, mantieni il ritmo in mezzo alle gambe.
    Jordan: Certo.
    Mark Hanna: Non è un consiglio, è una ricetta, fidati. Se non lo fai, non hai più equilibrio, ti spacchi il culo e crolli come uno stronzo. O peggio ancora, l'ho visto succedere, implodi.
    Jordan: No, non voglio implodere, signore.
    Mark Hanna: O no, certo che no.
    Jordan: Voglio restare qui a lungo.
    Mark Hanna: Si, le implosioni sono brutte.
    Jordan: Già.
    Mark Hanna: Precipitati in bagno e fattene una ogni volta che puoi. E quando sarai diventato bravo, strofinatelo a sangue pensando ai soldi. Il secondo segreto per il successo in questo mondo è questa bambolina chiamata cocaina.
    Jordan: Già.
    Mark Hanna: Ti manterrà il cervello sveglio, e le tue dita sulla tastiera del telefono si muoveranno più svelte, il che va bene per me.
  • Jordan: Vendimi la penna. Guardate.
    Brad: Ti devo vendere questa penna?
    Jordan: Si, dai, fammi vedere.
    Brad: Questa penna...
    Jordan: Lui vende tutto.
    Brad: Mi faresti un favore? Scrivi il tuo nome su quel tovagliolo?
    Jordan: Non ho la penna.
    Brad: Eccola! Basta che domandi, no?
    Jordan: Avete visto? Ha creato un bisogno. Li portate a voler comprare un'azione, li convincete che ne hanno bisogno, capite che voglio dire?
  • Max: Quattrocentorenta mila dollari in un mese solo, Jordan?? E? Ma porca troia, quattrocentotrenta mila dollari del cazzo, in un solo mese del cazzo!!
    Jordan: Ciao papà! Sono spese di gestione, va bene?
    Max: Spese di gestione, Jordan? Ma da un'occhiata qui, guarda qui, ventisei mila dollari per una fottutissima cena!
    Jordan: Ok, no, no, questo te lo posso spiegare. Lo sai, abbiamo dei clienti, la Pfi...quelli della Pfizer...
    Niki: Esatto la Pfizer, bistecche dall'Argentina...
    Jordan: E poi lo Champagne e il vino, abbiamo comprato Champagne e poi tu hai ordinato quei contorni, diglielo che contorni hai ordinato...
    Donnie: Ho ordinato dei contorni...
    Max: Contorni? Contorni??? ventisei mila dollari, per i contorni?? Ma che contorni erano, guarivano il cancro?
    Donnie: Sì, esatto, guarivano il cancro, questo è il problema, ecco perché costavano così tanto!

Explicit[modifica]

Vendimi questa penna. (Jordan)

Citazioni su The Wolf of Wall Street[modifica]

  • Jordan Belfort è come un Caligola dei nostri giorni, uno che ha considerazione solo per se stesso. (Leonardo DiCaprio)

Altri progetti[modifica]