Thomas Sankara

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Thomas Isidore Noël Sankara (1949 – 1987), militare, rivoluzionario e politico burkinabè.

Citazioni di Thomas Sankara[modifica]

Le capitalisme est le pyromane de nos forêts[1]
  • L'imperialismo è un sistema di sfruttamento che non si presenta solo nella forma brutale di coloro che vengono con dei cannoni a conquistare un territorio, imperialismo è più spesso ciò che si manifesta in forme più sottili, un prestito, un aiuto alimentare, un ricatto. Noi stiamo combattendo il sistema che consente ad un pugno di uomini sulla terra di comandare tutta l'umanità.[2]
  • Le masse popolari in Europa non sono contro le masse popolari in Africa. Ma quelli che vogliono sfruttare l'Africa sono gli stessi che sfruttano l'Europa. Abbiamo un nemico comune.[4]
  • Lo schiavo che non organizza la propria ribellione non merita compassione per la sua sorte. Questo schiavo è responsabile della sua sfortuna se nutre qualche illusione quando il padrone gli promette libertà. La libertà può essere conquistata solo con la lotta.[3]
  • Mentre ero a Mosca, mentre ero in Unione Sovietica, ci hanno fatto visitare molti luoghi storici, molti musei ma anche la “città delle stelle”, dove i sovietici formano i loro cosmonauti. Ci hanno fatto visitare le navicelle spaziali, confesso che è impressionante. Soyuz, Saliut, Mir, etc.. Loro conoscono molte cose. Non parlano più con la Terra, loro parlano già con la Luna. Poi, come d'abitudine mi hanno chiesto di firmare il libro d'oro. L'ho firmato, ovviamente! Ci hanno chiesto di andare ad ammirare questo e quello. Noi abbiamo ammirato, ovviamente! Ci hanno chiesto di inchinarci davanti la statua di Gagarin. Noi ci siamo inchinati. Ovviamente! E con questo hanno considerato la visita finita. No, ho detto loro, non è ancora tutto compagni, aspettate! Va tutto molto bene, siamo contenti. Vi facciamo i complimenti, è un progresso scientifico. E quando tutto questo sarà al servizio dei popoli, sarà veramente meraviglioso. Ma io vorrei chiedervi una cosa... Due posti. È necessario che voi prevediate due posti per formare i Burkinabè. Anche noi vogliamo andare sulla Luna... [risate e applausi] Vogliamo andare lassù! La cooperazione deve dunque iniziare. E lo diciamo seriamente. Noi vogliamo inviare le persone sulla Luna. Così ci saranno gli Americani, ci saranno i russi, qualche altro paese... Ma ci sarà anche il Burkina...[5]
  • Oggi dobbiamo riconoscere che è normale che i più ricchi siano i più grandi ladri. Quando un povero ruba, si tratta solo di un furto, di un piccolo crimine: si tratta solo di sopravvivenza e di necessità. I ricchi sono quelli che rubano dall'erario, dai dazi doganali e che sfruttano il popolo.
We must recognize today that it is normal for the wealthiest to be the greatest thieves. When a poor man steals it is merely a theft, a petty crime -- it is solely about survival and necessity. The rich are the ones who steal from the treasury, customs duties, and who exploit the people.[6]
  • Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.[7]
  • Potete citarmi un solo caso in cui il FMI e il suo aiuto non abbiano prodotti effetti negativi? Ci è sembrato di capire che quello che il FMI cerca va ben al di là di un controllo sulla gestione: è un controllo politico.[2]
  • Senza formazione culturale e politica, un militare non è che un potenziale criminale.[8]

Citazioni su Thomas Sankara[modifica]

  • Sankara è una figura rivoluzionaria, ha cercato di risolvere il problema delle emigrazioni migliorando le condizioni del suo popolo, ribadiva l'importanza delle radici e della creazione di un modello di sviluppo contro lo sfruttamento. Ha cercato di dare risposte mettendo in pratica gli ideali di umanità e uguaglianza. (Jorit Agoch)
  • Thomas Sankara fu ucciso perché osò lottare e in parte vinse il potere del neocolonialismo. Thomas è stato ucciso ma il suo esempio ha prodotto una generazione di rivoluzionari che lotteranno ancora più forte, fino alla vittoria, per avere una società fondata sull'umanità. (Jorit Agoch)

Note[modifica]

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