Tokyo
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Citazioni su Tokyo.
- Ci sono stato a Tokyo. Vendono mutandine di giovinette nei distributori automatici nella via principale, la Ginza mi pare. Signori in giacca e cravatta che comprano slip usati di ragazzine. Va bene questo? Non va bene per niente. (The Informant!)
- Il palazzo imperiale di Tokyo, città a forma di ruota, è il mozzo intorno al quale tutto gira. La muraglia grigia, i larghi fossati d'acqua stagnante, non lasciano mai intravedere il Mikado. Se viaggia, tra il Palazzo e la stazione, la folla s'inginocchia e abbassa gli occhi. […] Il palazzo imperiale è il Vaticano di quella religione del dovere. (Jean Cocteau)
- [Maraini descrive ciò che vide di Tokyo nel 1945] Intorno a Marunouchi, il centro finanziario della metropoli, restavano in piedi alcune grandi costruzioni di cemento armato (sembra che gli alleati le avessero appositamente risparmiate per non mancare di uffici, e poter cosf governare efficientemente il paese al loro arrivo), ma i vastissimi quartieri costituiti da abitazioni, da piccoli negozi, da magazzini, della Tokyo bassa ed alta erano stati completamente rasi al suolo. Non restavano neppure le montagne di macerie delle città tedesche; il legno si era consumato in fiamme e fumo lasciando un terreno cosparso di polvere nera e brace spenta. L'occhio spaziava per ettari ed ettari d'un deserto bigio, dove ognitanto trovavi dei cocci, degli strani sassi verdi (mucchi di bottiglie fuse), dei pezzi di latta contorta ricoperta appena da qualche rampicante fiorito, che aveva fatto in tempo a germogliare fra un bombardamento e l'altro. (Fosco Maraini)
- La cosa più bella di Tokyo è McDonald's. La cosa più bella di Stoccolma è McDonald's. La cosa più bella di Firenze è McDonald's. A Pechino e a Mosca non c'è ancora niente di bello. (Andy Warhol)
- – Tokyo? Che cos'è?
– Beh, è una specie... una specie di giungla fatta dall'uomo. (Il figlio di Godzilla) - Stanno, com'era prevedibile, facendo la loro comparsa [le strade eleganti]. A Tokyo una delle più cospicue è costituita da quel bel vialone alberato, vagamente parigino, di nome Omote-sandô, che mette in comunicazione il viale d'Aoyama col parco del sacrario Meiji. Il viale Omote-sandô, lungo circa un chilometro, prima in lieve discesa, poi in graduale risalita, riunisce due colline. Gli edifici che lo fiancheggiano vanno dal mostruoso al neutro, ed in qualche caso dal neutro al notevole, all'interessante, al quasi bello, ma nel complesso ci offrono un altro esempio, forse un po' più ricercato del solito, di quel caos architettonico che predomina sfacciato in tutte le città giapponesi. (Fosco Maraini)
- Tokyo la distrutta e la ricostruita è una piovra dagli elastici tentacoli. (Jean Cocteau)
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