Federico Moccia
Federico Moccia (1963 – vivente), scrittore, autore tv e sceneggiatore cinematografico italiano.
Citazioni di Federico Moccia
[modifica]- A volte è difficile capire una persona, anche se la conosci bene. Se poi è una ragazza, è veramente difficile. Se poi quella ragazza l'hai vista per soli cinque minuti, allora è veramente impossibile. (da Cercasi Niki disperatamente, Rizzoli)
- Ci accendiamo d'amore e bellissime stelle restano a guardare. (citato in Corriere della Sera, 22 ottobre 2009)
- E ci sono gesti, piccoli, anzi più piccoli sono meglio è dopo i quali nulla è più come prima. Gesti immediati, che non ti aspetti, senza i quali nulla inizierebbe. Gesti senza un perché ma che di perché ne creano molti. (da Cercasi Niki disperatamente)
- Io e te, come bellissime stelle, 30 mila metri sopra il cielo (citato in Corriere della Sera, 22 ottobre 2009)
- Io e te, elevati all'amore. (citato in Un bacio targato Moccia)
- Il tuo bacio profuma di oceano in tempesta. (citato in Corriere della Sera, 22 ottobre 2009)
- La sua fragile sicurezza si scioglie subito, come un gelato al mare nel giorno di ferragosto in mano a qualcuno che ha deciso di stare a dieta. (da Scusa ma ti voglio sposare, Rizzoli)
- La tua voce, il tuo profumo, un tuffo al cuore. (citato in Corriere della Sera, 22 ottobre 2009)
- Un bacio atteso è come mille notti insonni. (citato in Corriere della Sera, 22 ottobre 2009)
- Un tuffo al cuore in un attimo svela mille segreti. (citato in Corriere della Sera, 22 ottobre 2009)
Intervista di Raffaella De Santis repubblica.it, 20 marzo 2023.
- [Nel 1992] Lavoravo nel cinema e in tv. Avevo iniziato sulle orme di mio padre, Giuseppe Moccia, in arte Pipolo. I primi passi erano stati anni prima come assistente alla regia in Attila flagello di Dio, il film con Diego Abatantuono e Rita Rusic.
- Il Ventaglio [casa editrice] chiuse i battenti ma il libro [Tre metri sopra il cielo] ormai circolava in fotocopie tra i ragazzi. Arrivò così nelle mani del produttore cinematografico Riccardo Tozzi che pensò di farne un film. A quel punto trovai pure l'editore. Mandai il libro a Feltrinelli, dove lavorava come editor Alberto Rollo. In quattro giorni le librerie vendettero 30 mila copie. Per tre anni è rimasto primo in classifica.
- In realtà sono stato io a portare il primo lucchetto a Ponte Milvio. Il libro [Ho voglia di te] doveva uscire il 9 febbraio 2006, il giorno prima sono uscito di sera a mettere il lucchetto. Mi sono detto: metti caso che qualcuno leggendo viene qui a vedere se la storia è vera...
- Alla prima presentazione di Tre metri sopra il cielo in una libreria milanese c'erano cinque persone e alla fine perfino la proprietaria se ne è andata. Mi ritrovai alle dieci di sera da solo a mangiare in una pizzeria sfigata. Comunque in Spagna e Sudamerica continuano a leggermi e la trilogia di Babi e Step è stata tradotta negli Stati Uniti e ha ispirato una serie Netflix.
Tre metri sopra il cielo
[modifica]Edizione 1992
[modifica]"Cathia ha il più bel culo d'Europa." Il rosso graffito, frutto di una mano furtiva che di notte aveva colpito con la complicità di una bomboletta spray, splendeva in tutta la sua sfacciataggine su una grossa colonna del ponte di corso Francia.
Vicino, un'aquila reale, scolpita tanto tempo fa, aveva sicuramente visto il colpevole, ma non avrebbe mai parlato. Poco più sotto, come un piccolo aquilotto protetto dai rapaci artigli di marmo, era seduto lui.
I capelli corti erano quasi a spazzola, con la sfumatura dietro il collo alta come quella di un marine.
Il giubbotto Levi's scuro aveva un bottone in meno, lasciato insieme a un po' della vernice blu della sua moto sull'asfalto di una curva troppo stretta.
Il colletto tirato su, una Camel in bocca, i Ballorama agli occhi sottolineavano la sua aria da duro, ma in realtà avrebbero potuto benissimo non esserci. Aveva un sorriso bellissimo ma erano pochi quelli che avevano avuto la fortuna di apprezzarlo.
[Federico Moccia, Tre metri sopra il cielo, Feltrinelli, 2007. ISBN 8807819341]
Edizione 2004
[modifica]«Cathia ha il più bel culo d'Europa.» Il rosso graffito splende in tutta la sua sfacciataggine su una colonna del ponte di corso Francia.
Vicino, un'aquila reale, scolpita tanto tempo fa, ha sicuramente visto il colpevole, ma non parlerà mai. Poco più sotto, come un piccolo aquilotto protetto dai rapaci artigli di marmo, c'è seduto lui.
Capelli corti, quasi a spazzola, sfumatura dietro il collo alta come quella di un marine, un giubbotto Levi's scuro.
Il colletto tirato su, una Marlboro in bocca, i Ray-Ban agli occhi. Ha un'aria da duro, anche se non ne ha bisogno. Un sorriso bellissimo, ma sono pochi quelli che hanno avuto la fortuna di apprezzarlo.
[Federico Moccia, Tre metri sopra il cielo, Feltrinelli, 2004. ISBN 8807840391]
Citazioni
[modifica]- Era lì, in alto, irraggiungibile. Lì dove solo gli innamorati arrivano: "Io e te, tre metri sopra il cielo".
- Belli e fatti di jeans, meglio di una pubblicità dal vivo. [Riferendosi a Babi e Step in moto]
- Lui tremò all'idea che se avesse fatto qualcosa di più magari lei [Babi], fragile sogno di cristallo, sarebbe svanita in mille pezzi.
- [Maddalena] Disillusa, da sola, così come si era illusa. Rimase lì con un bicchiere vuoto fra le mani e qualcosa di più difficile da riempire dentro. Lei, semplice concime di quella pianta che spesso fiorisce sopra la tomba di un amore appassito. Quella rara pianta il cui nome è felicità.
- Tornerò mai lassù, in quel posto così difficile da raggiungere. Lì, dove tutto sembra più bello. E nello stesso istante in cui [Step] se lo chiese, purtroppo seppe già la risposta.
Ho voglia di te
[modifica]"Voglio morire." Questo è quello che ho pensato quando sono partito. Quando ho preso l'aereo, appena due anni fa. Volevo farla finita. Sì, un semplice incidente era la cosa migliore. Perché nessuno avesse colpe, perché io non dovessi vergognarmene, perché nessuno cercasse un perché... Mi ricordo che l'aereo ha ballato per tutto il viaggio. C'era un temporale e tutti erano tesi e spaventati. Io no. Io ero l'unico a sorridere. Quando stai male, quando vedi nero, quando non hai futuro, quando non hai niente da perdere, quando... ogni istante è un peso. Immenso. Insostenibile. E sbuffi in continuazione. E vorresti in tutti i modi liberartene. In qualsiasi modo. Nel più semplice, nel più vigliacco, senza rimandare a domani di nuovo questo pensiero: lei non c'è. Non c'è più. E allora, semplicemente, vorresti non esserci più anche tu. Sparire. Puff. Senza troppi problemi, senza dare fastidio. Senza che qualcuno si preoccupi di dire: "Oh, ma hai saputo? sì, proprio lui... Non sai che fine ha fatto...".
Citazioni
[modifica]- Con una persona che non conosci a volte ti trovi meglio, ti racconti più facilmente. (p. 11)
- La bellezza di un amore la vedi perfettamente solo quando lo hai perso. Forse si sta così quando si va in analisi. (p. 12)
- L'amore invece è quando non respiri, quando è assurdo, quando ti manca, quando è bello anche se è stonato, quando è follia... Quando solo all'idea di vederla con un altro attraverseresti a morsi l'oceano. (p. 21)
- Non c'è mai un perché a un ricordo. Arriva all'improvviso, così, senza chiedere permesso. E non sai mai quando se ne andrà. L'unica cosa che sai è che purtroppo tornerà di nuovo. Ma di solito sono attimi. E ormai so come fare. Basta non fermarsi troppo. Appena arriva quel ricordo, allontanarsene velocemente, farlo subito, senza rimpianti, senza concessioni, senza metterlo a fuoco, senza giocarci. Senza farsi male. (p. 147)
- "Ma Ele scusa... Allora tanto valeva che ci andavi a letto. Sesso per sesso..."
"Ma che c'entra, scopare è un'altra cosa, l'unione perfetta. Coinvolgimento totale. Lui che è dentro di te, l'ipotesi di un figlio... Ti rendi conto? Altro discorso è un pompino."
"E certo! Come no!"
"Senti, per me è come un saluto più affettuoso. Ecco, tipo stretta di mano."
"Una stretta di mano? Vallo a raccontare ai tuoi." (p. 194) - Datemi un perché, un semplice perché, un qualsiasi perché. Ma che sciocco. Si sa. Quando finisce un amore si può trovare tutto, tranne che un perché. (p. 358)
- Nella vita cerchiamo sempre una spiegazione. Perdiamo tempo cercando un perché. Ma a volte non c'è. E per triste che sia, è proprio quella la spiegazione. (p. 412)
Scusa ma ti chiamo amore
[modifica]- Abbracciati, innamorati, avvinghiati, come amorevoli edere alla faccia del tempo, dei giorni, di quello che sarà dei venti.
- Ci si trova per caso. Ci s'incontra con un bacio.
- Di mal d'amore non si guarisce tanto facilmente. E non ci sono medicine. Né rimedi, non si sa quando passa, non si sa nemmeno quanto fa male. Fa bene solo il tempo e tanto, perché più è stata grande la bellezza di un amore, tanto più sarà lunga la sofferenza quando questo finisce.
- Forse bisogna viaggiare prima di capire qual è la meta giusta per noi.
- Il cuore ha gambe che non vedi.
- Il successo non è niente se non si ha con chi dividerlo.
- In amore il dolore è proporzionale alla bellezza della storia che hai vissuto.
- L'amore non è e non può essere semplice affetto, non è abitudine o gentilezza, l'amore è follia, è il cuore che batte a duemila, la luce che scende di sera in pieno tramonto, e la voglia di alzarsi al mattino solo per guardarsi negli occhi.
- L'uomo si adatta a tutto. Supera dolori, chiude storie, ricomincia, dimentica, finisce persino per annacquare grandi passioni. Ma a volte basta un niente per capire che quella porta non è mai stata chiusa a chiave.
- La felicità non dev'essere un punto d'arrivo, ma uno stile di vita.
- La luna è un'altalena tra le nuvole di una notte stellata.
- Non esistono insuccessi, solo occasioni per imparare qualcosa di nuovo.
- L'arte di vincere la si impara nelle sconfitte.
- Quando si incontra una donna che vale... non vale più la pena di perdere altro tempo.
- I sogni non costano nulla e nessuno li può far sgomberare.
- Stelle, bellissime stelle. Nude stelle in quel cielo notturno. Lontane stelle. Dannate stelle che sanno.
- Il passato, a volte, rende scomodi i cuscini.
- L'amore è come un fulmine: non si sa dove cade finché non è caduto.
Citazioni su Federico Moccia
[modifica]- Con i suoi libri si arricchisce rincoglionendo intere generazioni. (Andrea Rivera)
Bibliografia
[modifica]- Federico Moccia, Ho voglia di te, Feltrinelli, 2006. ISBN 88-07-94176-7
- Federico Moccia, Scusa ma ti chiamo amore, Feltrinelli.
- Federico Moccia, Tre metri sopra il cielo, Feltrinelli, 2007. ISBN 88-07-81934-1
Film
[modifica]- Tre metri sopra il cielo (2004)
- Ho voglia di te (2007)
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Federico Moccia
- Commons contiene immagini o altri file su Federico Moccia
Opere
[modifica]- Tre metri sopra il cielo (1992)
- Ho voglia di te (2004)
- Scusa ma ti chiamo amore (2007)