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Turi Ferro

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Turi Ferro in Malizia (1973)

Salvatore Ferro, detto Turi (1921 – 2001), attore italiano di teatro e cinema.

Intervista di Rodolfo di Giammarco, repubblica.it, 1 aprile 1999.

  • Il fatto è che oggi recitare con l'anima non lascia più traccia sulla pelle degli altri. Dilaga la sottomissione ai modelli tv, dalla Carrà a qualunque cultura somministrata in video. Si decidono troppi spettacoli o film al ristorante. Il professionista di razza viene considerato soltanto un musone, uno scassaballe. Va di moda non la risata intelligente ma il business della battuta, il gioco della pressappochezza. Ci sono nuove leve piene di talento ma a loro si nega spazio, e vanno avanti certi giovani che per mentalità sono più vecchi di me.
  • Lo so che m'espongo a illazioni: l'attore misantropo, il mattatore prezioso, l'artista chiuso... Ma come si fa a trovare stimoli in proposte ossequiose di film che badano a quantificarti il numero delle pose, le date di calendario e una bella offerta di soldi senza che si discuta un minimo della sceneggiatura? Come potrei accettare di dire versi in piazza, su un campanile, o in una serata di celebrazioni? Io ho bisogno di approfondire quello che dico, di crederci anche se col dovuto distacco. E devo concentrarmi, poter restare solo con me stesso. Io non amo le esibizioni all' aperto dove il contatto con gli spettatori è esplicito, diretto. Ho fatto eccezione solo per il Teatro Antico di Siracusa, per una sorta di cerimonia della mia terra. Io ho bisogno di solitudine. Voglio il buio, la finzione, l'ipocrisia. Solo così trovo delle verità e le restituisco.
  • Randone era un timido di natura, era schivo e impenetrabile fino all' estremo, arrivava a mostrarsi assente a tutto [...]. Randone, genio com'era, recitava in una dimensione quasi subliminale, procedeva autonomo come un oracolo, e sulla scena i partners li incontrava per caso.

Filmografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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