Turi Ferro
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Salvatore Ferro detto Turi (1921 – 2001), attore italiano.
Intervista di Rodolfo di Giammarco, la Repubblica, 1º aprile 1999.
- Il fatto è che oggi recitare con l'anima non lascia più traccia sulla pelle degli altri. Dilaga la sottomissione ai modelli tv, dalla Carrà a qualunque cultura somministrata in video. Si decidono troppi spettacoli o film al ristorante. Il professionista di razza viene considerato soltanto un musone, uno scassaballe. Va di moda non la risata intelligente ma il business della battuta, il gioco della pressappochezza. Ci sono nuove leve piene di talento ma a loro si nega spazio, e vanno avanti certi giovani che per mentalità sono più vecchi di me.
- Lo so che m'espongo a illazioni: l'attore misantropo, il mattatore prezioso, l'artista chiuso... Ma come si fa a trovare stimoli in proposte ossequiose di film che badano a quantificarti il numero delle pose, le date di calendario e una bella offerta di soldi senza che si discuta un minimo della sceneggiatura? Come potrei accettare di dire versi in piazza, su un campanile, o in una serata di celebrazioni? Io ho bisogno di approfondire quello che dico, di crederci anche se col dovuto distacco. E devo concentrarmi, poter restare solo con me stesso. Io non amo le esibizioni all' aperto dove il contatto con gli spettatori è esplicito, diretto. Ho fatto eccezione solo per il Teatro Antico di Siracusa, per una sorta di cerimonia della mia terra. Io ho bisogno di solitudine. Voglio il buio, la finzione, l'ipocrisia. Solo così trovo delle verità e le restituisco.
- Randone era un timido di natura, era schivo e impenetrabile fino all' estremo, arrivava a mostrarsi assente a tutto [...]. Randone, genio com'era, recitava in una dimensione quasi subliminale, procedeva autonomo come un oracolo, e sulla scena i partners li incontrava per caso.
Citazioni su Turi Ferro
[modifica]- Dai tempi della scuola ho amato tantissimo Turi Ferro, [...] ha segnato un'epoca con Randone, Albertazzi, Gassman, eccetera, eccetera. Ma lui è meno celebrato, meno ricordato e questo mi dispiace moltissimo. In scena era così naturale: questa recitazione naturalistica va di moda adesso, magari per essere più naturali alcuni usano il dialetto, per sporcare appunto la battuta, per essere più facilitati a essere più diretti. Lui invece era naturale nella recitazione: sul palco metteva delle pantofole ideali, per cui lo vedevi nel suo cosmo, il suo spazio naturale, la casa più casa, che più casa non si può. (Tiziana Foschi)
Filmografia
[modifica]- Io la conoscevo bene (1965)
- Scipione detto anche l'Africano (1971)
- Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972)
- Malizia (1973)
- Virilità (1974)
- Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (1978)
- Tu ridi (1998)
Voci correlate
[modifica]- Fioretta Mari, nipote
Altri progetti
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