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William Butler Yeats

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William Butler Yeats nel 1933
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la letteratura (1923)

William Butler Yeats (1865 – 1939), poeta e drammaturgo irlandese.

Citazioni di William Butler Yeats

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  • Di certo qualche rivelazione è vicina; | Di certo il Secondo Avvento è vicino.[1]
  • Correggendo le mie opere, correggo me stesso.[2]
  • E invece io essendo povero ho soltanto i miei sogni e i miei sogni ho steso sotto i tuoi piedi. Cammina leggera perché cammini sopra i miei sogni.[3]
But I being poor, have only my dreams, I have spread my dreams under your feet, tread softly because you tread on my dreams.
Epitaffio
  • [Epitaffio] Getta uno sguardo freddo sulla vita, sulla morte. Cavaliere, va' avanti!
Cast a cold eye | On life, on death. | Horseman, pass by![4]
  • Ho calcolato tutto, valutato ogni cosa: | e gli anni a venire mi apparvero spreco di fiato, | e spreco di fiato gli anni del passato.
I balanced all, brought all to mind, | The years to come seemed waste of breath, | A waste of breath the years behind.[5]
  • Il mondo visibile non è più una realtà e il mondo invisibile non è più un sogno.[6]
  • Io credo nella pratica e nella filosofia di ciò che abbiamo convenuto di chiamare magia, in ciò che devo chiamare l'evocazione degli spiriti, per quanto ignaro di che cosa siano, nella facoltà di creare illusioni magiche, nelle visioni di verità presenti negli abissi della mente quando stiamo a occhi chiusi; e credo in tre precetti che trasmessi, come io ritengo, dai primordi sono alla base di quasi tutte le pratiche magiche. Questi precetti sono:
    1. I confini della nostra mente si spostano di continuo e molte menti possono confluire l'una nell'altra, per così dire, e creare o rivelare un'unica mente, un'unica energia.
    2. I confini della nostra memoria si spostano anch’essi e la nostra memoria fa parte di una sola grande memoria, la memoria della Natura stessa.
    3. Questa grande mente e questa grande memoria si possono evocare mediante simboli.[7]
  • La comunicazione con l'Anima Mundi avviene per associazione di pensieri, immagini o oggetti; e i morti illustri e coloro dei quali permane un vago ricordo possono ancora percorrere – per questo e non per altro attribuiamo, del tutto inconsapevolmente, valore alla fama postuma – il corridoio e occupare la sedia vuota.[7]
  • Le cose crollano; il centro non può reggere; | Mera anarchia è scatenata sul mondo.[1]
  • Penso che possiate lasciare le arti, maggiori e minori, alla coscienza dell'umanità.
I think you can leave the arts, superior or inferior, to the conscience of mankind.[8]
  • Quanti amarono i tuoi momenti di grazia malinconica, | e la tua beltà, con falso o vero amore; | ma un uomo solo ha amato l'anima pellegrina che è in te | e le pene del tuo volto che muta.
How many loved your moments of glad grace, | And loved your beauty with love false or true, | But one man loved the pilgrim soul in you, | And loved the sorrows of your changing face.[9]
  • Se guardi nel buio a lungo, c'è sempre qualcosa.[10]
  • Se non sappiamo immaginarci diversi da come siamo e assumere questo secondo io, non possiamo imporci una disciplina, nonostante che ne possiamo accettare una da altri. La virtù attiva, in quanto distinta dall'accettazione passiva della regola vigente, è perciò teatrale, consapevolmente drammatica, la capacità di indossare una maschera. È la condizione di una vita strenua, piena.[11]
  • Teste calve, obliose dei loro peccati, | vecchie, dotte, rispettabili teste calve, | pubblicano e annotano i versi | che giovani, insonni nei loro letti, | rimarono nella disperazione d'amore | per blandire l'orecchio ignaro della bellezza. | [...] | Tossiranno nell'inchiostro | fino al giorno del giudizio.[12]
  • Un sacrificio protratto nel tempo può rendere il cuore una pietra.
Too long a sacrifice | Can make a stone of the heart.[13]

Attribuite

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  • Nei sogni cominciano le responsabilità.[14]
In dreams begins responsibility.[15]
La citazione è attribuita a una non meglio identificata vecchia commedia («Old Play»).

Incipit di alcune opere

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Fiabe irlandesi

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Come Thomas Connolly incontrò la Banshee

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— Ah, la Banshee, signore? Beh, signore, come stavo cercando di dirvi, una volta, nel buio della sera, dopo il lavoro, stavo tornando a casa dall'abitazione del signor Cassidy di cui vi ho parlato. Dovevo farmi più di un miglio — anzi quasi due — per arrivare al luogo dove alloggiavo presso una buona vedova che conoscevo, di nome Biddy Maguire, per essere più vicino al lavoro.

Il levriero magico

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Paddy M'Dermid era uno dei ragazzi più festaioli di tutta la contea di Kildare. Non si teneva un mercato o una festa del Santo Patrono senza che lui ci si trovasse in mezzo. Era dappertutto, come la sfortuna, e intanto il suo povero poderetto non veniva quasi mai seminato all'epoca giusta; e dove s'aspettava l'orzo non crescevano che erbacce. Il denaro si fece scarso nelle tasche del povero Paddy, e dopo il maiale se ne andò anche la mucca finché sparì quasi tutto quello che possedeva.

L'uomo che non aveva mai conosciuto la paura

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C'era un tempo una signora che aveva due figli i cui nomi erano Louras (Lawrence) e Carrol. Fin dal giorno della sua nascita Lawrence non aveva mai avuto paura di nulla; Carrol invece non usciva mai di casa dal momento in cui calava il buio della notte.
A quel tempo era uso, quando una persona moriva, che la gente vegliasse a turno la tomba del morto, perché era frequente che dei profanatori andassero in giro a rubare i cadaveri.
Quando la madre di Carrol e Lawrence morì, Carrol disse a Lawrence:
— Dici che nulla ti ha mai fatto paura, ma scommetto con te che questa notte non avrai il coraggio di vegliare la tomba di tua madre.
— Scommetto che l'avrò, — disse Lawrence.

The Fairies (I folletti)

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  • Lassù sulle cime ventose | Laggiù nelle valli di giunchi, | Nessuno osa andare a cacciare | Per tema dei piccoli ometti. | Buona gente, piccola gente, | Che si raccoglie a frotte, | Verde la giacca, rosso il berretto, | E bianca la penna del gufo!
Up the airy mountain, | Down the rushy glen, | We daren't go a-hunting | For fear of little men; | Wee folk, good folk, | Trooping all together; | Green jacket, red cap, | And white owl's feather!
Ben Bulben

Under Ben Bulben (Sotto il Ben Bulben)

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  • Sappiate che quando ogni parola è stata detta, e un uomo è pazzo di combattere, qualcosa cade dagli occhi a lungo ciechi, egli completa la sua idea parziale, per un attimo allenta la tensione e ride forte, con il cuore in pace. Anche l' uomo più saggio si fa ansioso. (vv. 27 – 33)
  • Molte volte l'uomo vive e muore fra le sue due eternità.
  • Il quattrocento ha dipinto giardini sugli sfondi per un Dio o per un Santo dove l' anima si placa; dove ogni cosa che lo sguardo incontra, i fiori e l' erba e i cieli senza nuvole, somigliano alle forme che sembrano o che sono quando il dormiente è desto e ancora sogna, e quando tutto è svanito ancora afferma, e lì c'è un letto e il suo telaio, che i cieli s' erano aperti.

When you are old

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Quando sarai vecchia e grigia e piena di sonno...[16]

Citazioni su William Butler Yeats

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  • Tra tutti i poeti che lessi in questo periodo [...] ce n'era uno che si distingueva dagli altri. Questa poeta era Yeats. Dovetti leggerlo a lungo prima di scoprire la differenza, e forse non l'avrei mai scoperta se non avessi letto anche le sue prose: cose come Rosa Alchemica e Per Amica Silentia Lunae. La differenza era che Yeats credeva. I suoi «immortali» non erano semplicemente frutto della fantasia o del desiderio. Egli credeva realmente che esistesse un mondo di esseri più o meno simili a loro, e che fosse possibile il contatto tra quel mondo ed il nostro. Per dirla in parole povere, credeva seriamente nella Magia. La sua fama di poeta ha in un certo senso oscurato questa parentesi nell'opinione che il pubblico ha di lui, ma sulla cosa non ci sono dubbi, come appresi quando lo conobbi alcuni anni dopo. (C. S. Lewis)
  • Yeats parlotta quando parla dell'inaridirsi nella verità. Ci s'inaridisce per mancanza di curiosità. (Ezra Pound)

Note

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  1. a b Da Il Secondo Avvento, in Quaranta poesie, traduzione di Giorgio Melchiori, Einaudi, Torino, 2016. ISBN 9788858423004
  2. Citato in Marguerite Yourcenar, Taccuini di appunti, in Memorie di Adriano, traduzione di Lidia Storoni Mazzolani, Giulio Einaudi editore, Torino, 1988, p. 299. ISBN 88-06-60011-7
  3. Da He Wishes for the Cloths of Heaven; citato in Equilibrium.
  4. Citato in Under Ben Bulben, in Last Poems, 1939.
  5. Da An Irish Airman Foresees His Death
  6. Citato in Mario Lettieri, Il libro delle citazioni, De Agostini, Novara, 1998, p. 381. ISBN 88-415-5890-3
  7. a b Da Magia, a cura di Ottavio Fatica, Adelphi, Milano, 2019. ISBN 9788845981685
  8. Da un discorso del 7 giugno 1923, Seanad Éireann (Senato irlandese).
  9. Da When You Are Old.
  10. Citato in Luca Goldoni, Vita da bestie, ed. BUR, 2001.
  11. Da Autobiografia; citato in Thomas R. Nevin, Simone Weil: Ritratto di un'ebrea che si volle esiliare, traduzione di Giulia Boringhieri, Bollati Boringhieri, Torino, 1997, p. 420. ISBN 88-339-1056-3
  12. Da The Scholars; citato in Giuseppe Pontiggia, Il giardino delle Esperidi, Mondadori, Milano, 2020. ISBN 9788835700838
  13. Da Easter, 1916, 4.
  14. Citato in Haruki Murakami, Kafka sulla spiaggia, traduzione di Giorgio Amitrano, Einaudi, Torino, 2013. ISBN 9788858407882
  15. Da Responsibilities, 1914, in epigrafe.
  16. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X

Bibliografia

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  • William Butler Yeats, Fiabe irlandesi, traduzione di Mariagiovanna Andreolli e Melita Cataldi, Einaudi, 1981.
  • William Butler Yeats, Under Ben Bulben in Le ultime poesie, traduzione di A. Marianni, BUR Rizzoli, 2004. ISBN 88-17-00157-0

Altri progetti

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