Tè
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Citazioni sul tè.
- A me piace molto bere una tazza di tè nel pomeriggio, berla piano. Aiuta a liberare la mente. La mente è una benedizione, bisogna custodirla. (La porta dell'inferno)
- C'è chi piange sul latte versato, e chi si consola sorbendosi un tè. (Roberto Gervaso)
- – Ditemi, voi conoscete le differenti varietà del tè?
– Non ne so nulla, e neppure mi interessa, perché a me non piacciono le categorie. Il tè è tè.
– Ogni tè è valutato per le sue specifiche caratteristiche.
– Ma è importante valutarlo? A me pare che il tè si presenti con ben poche differenze indiscernibili.
– Un po' alla volta è possibile imparare a riconoscere le differenze.
– Forse avete ragione, ma... se mi posso permettere, il tè non giudica sé stesso. Piuttosto, siamo noi uomini che possiamo reputare necessario esprimere dei giudizi sul tè, e io non lo voglio fare.
– Davvero? E perché?
– Quando si è di buon umore, la qualità del tè non ha praticamente alcuna importanza. (Fearless) - È da vecchie zitelle correggere il tè con gli alcolici. C'è qualcosa di ipocrita in questo comportamento. (Marnie)
- Il rituale del tè, quel puntuale rinnovarsi degli stessi gesti e della stessa degustazione, quell'accesso a sensazioni semplici, autentiche e raffinate, quella libertà concessa a tutti, a poco prezzo, di diventare aristocratici del gusto, perché il tè è la bevanda dei ricchi così come dei poveri, il rituale del tè, quindi, ha la straordinaria virtù di aprire una breccia di serena armonia nell'assurdità delle nostre vite. (Muriel Barbery)
- Il tè [...] le poche volte che ho dovuto prenderlo in compagnia [...] è stato una specie di pena, perfino di smarrimento... Qualcosa che ne strangola il piacere, obbligando a scambi futili di parole, e ne annulla l'effetto magico sui nervi e sul pensiero. Gli altri, in quell'attimo d'amore tra uomo e foglia del tè, diventano degli spiacevoli voyeurs... Così, finché potrò, prenderò il tè in solitudine. (Guido Ceronetti)
- L'uomo beve il Tè perché lo angoscia l'uomo.
Il Tè beve l'uomo, l'erba più amara. (Guido Ceronetti) - La prima tazza di tè mi inumidisce le labbra e la gola, la seconda infrange la mia solitudine, la terza fruga nei miei sterili visceri per trovarvi quasi cinquemila volumi di ideogrammi confusi. La quarta stimola una leggera traspirazione: tutti i mali della vita sfuggono dai pori. Alla quinta tazza mi sono purificato[1]; la sesta mi assume nel regno degli immortali. La settima – ah! non ne potrei sorbire ancora... sento soltanto il soffio di un vento fresco che mi si leva dalle maniche. Dov'è Peng Lai Shan?[2] Lasciatemi montare su questa dolce brezza e diffondermi oltre. (Lu Tong)
- – Latte o limone?
– Dipende dal tipo di tè. (Il codice da Vinci) - [In una classica sala da tè, ingozzandosi di dolci]
– Mitico, mamma! Adoro il tè!
– Ma se non l'hai neanche bevuto! (I Simpson) - Sai, ho sempre pensato che il tè fosse solo acqua sporca marrone. E sai cosa? Avevo ragione. (Ted Lasso)
- Una tazza di tè caldo è il massimo quando si è stanchi. (Bakuretsu Hunter)
Note
[modifica]- ↑ Purificata nel testo di Cattabiani: la poesia è recitata da Elisa, uno dei personaggi.
- ↑ Terra leggendaria della mitologia cinese, conosciuta nella mitologia giapponese come Hōrai. Residenza degli Otto Immortali. Cfr. voce su Wikipedia.