Massimo Moratti

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Massimo Moratti

Massimo Moratti (1945 – vivente), imprenditore e dirigente sportivo italiano.

Citazioni di Massimo Moratti[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Blatter è un grande dirigente del calcio mondiale ed è bene che ne resti il punto di riferimento in un momento così delicato per il movimento. [1]
  • [Al termine dell'ultima giornata del campionato di Serie A 2001-2002, dopo la sconfitta contro la Lazio che costò all'Inter lo scudetto] Ha giocato con tanto impegno, come in una finale di Coppa. I miei giocatori sono dei poveri cristi, ma spero che la Lazio abbia vinto per se stessa e non per conto di altri.[2]
  • [Lettera scritta all'indomani della scomparsa di Giacinto Facchetti] Caro Cipe, non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile. [...] Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce – e con l'espressione di chi ti vuole bene – dell'Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane. Qualche mese fa ti dicevo un po' scherzando un po' sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace. Fantastico. [...] Grazie ancora di aver onorato l'Inter, e con lei tutti noi.[3]
  • [Dopo la vittoria del campionato 2006-2007] È una gioia indescrivibile. Questo scudetto è arrivato al culmine di una grande cavalcata. È il secondo scudetto senza rubare e spero che le nostre vittorie non finiscano qui.[4]
  • Non si può impedire di andare allo stadio. Siamo in un paese democratico e non si può impedire a nessuno di andare allo stadio. Io penso che i tifosi debbano andare anche in trasferta, ma è chiaro che questo è valido quando i tifosi fanno i tifosi. Se fanno qualcos'altro sono qualcos'altro e allora devono essere presi dei provvedimenti.[5]
  • In alcune cose la somiglianza tra Mourinho ed Herrera è impressionante. Come Herrera, Mourinho è un vero lavoratore, infaticabile, meticoloso, attento al più piccolo dei particolari, all'avanguardia tatticamente.[7]
  • [«Ha mai giocato a Fantacalcio?»] No, mai. E l'ho scoperto dopo essere diventato presidente dell'Inter: un vero peccato. Se l'avessi scoperto anche solo un giorno prima, mi sarei ben guardato dal prendere l'Inter, perché il Fantacalcio è esattamente la stessa cosa, con la differenza che non ci rimetti una barca di soldi. È un'invenzione meravigliosa: ti senti proprietario di una squadra senza averne tutti gli svantaggi.[8]
  • Il fatto che l'Inter abbia vinto dopo Calciopoli dimostra quanto questa sia stata una vera truffa per il calcio italiano, una prova in più di quanto stava accadendo. Era frustrante quando dicevano che spendevo e non vincevo. Calciopoli è stata una cosa veramente volgare oltre ad una fregatura economica.[9]
  • L'Inter è Milano, i tifosi dell'Inter sono sempre stati considerati i milanesi veri. L'Inter ha sempre rappresentato l'orgoglio dello sport milanese, ha più radici l'Inter per la città che il Milan anche se poi, comunque, anche la squadra rossonera ha fatto bene.[10]
  • Chi vince lo scudetto se lo merita sempre perché ha avuto più continuità, più possibilità di esprimersi al meglio e quindi chi lo vince lo merita sempre.[11]
  • [Javier Zanetti] Anche quando è stanchissimo riesce comunque a mantenere la dignità, la voglia, l'orgoglio di un giocatore professionale, come credo non ce ne siano mai stati.[12]
  • Balotelli? Lo riprenderei domani mattina. È tra i giocatori bravissimi, perché dire no? Ho sempre molta stima per lui. Pentito per aver perso Balotelli? Io non l'ho lasciato scappare ma sono successe cose per le quali era dura trattenerlo.[13]
  • [Riferendosi alla vittoria del Campionato Primavera 2011-2012] Con questa vittoria abbiamo completato una serie di importanti vittorie che ci porta ad avere, come società, il migliore Settore Giovanile d'Europa.[14]
  • [Su Andrea Stramaccioni] Non ho avuto particolare coraggio nel sceglierlo mi sembrava che avesse tutte le caratteristiche per farlo e non ho sbagliato sulle doti della persona. Senza dimenticare la riconoscenza di un passato recente, questa è stata una svolta, sportiva e politica, in un'economia che deve darci la forza di trovare dei valori positivi. Lavoriamo di più, ed è un buon allenamento per la vita. E usiamo più la fantasia.[15]
  • [Sulla similitudine tra Stramaccioni e Mourinho] La cosa che lo fa assomigliare di più a Mourinho è che è un grande lavoratore e ha grande intelligenza.[16]
  • [Sull'addio al calcio giocato di Iván Córdoba] È stata una bellissima cosa quella di ieri con il giocatore perché è stata sincera, bella, perché c'era dentro tutta l'esperienza fatta con lui e che adesso continuerà in un'altra forma. Cordoba è un ragazzo molto in gamba, generoso, che ha fatto molto bene come giocatore e credo che lo potrà fare anche in un nuovo ruolo che troverà nell'Inter.[17]
  • [Sul gol del vantaggio irregolare messo a segno dalla Juventus dopo 18 secondi in Juventus-Inter 1-3 del 3 novembre 2012] Quell'inizio di partita combacia in maniera perfetta con la storia delle due società, potrei definirlo lo specchio o il riassunto esatto dei due club...[18]
  • [Su Marotta e le polemiche con Stramaccioni] È simpatico, ma spensierato per il suo significato in italiano è qualcosa di peggio rispetto a quello che lui ha voluto lasciare intendere a fine partita.[19]
  • [Società] Unica perché legarsi all'Inter vuol dire essere pronti a vivere una vita emozionante, costantemente emozionante. È come uno che fa un viaggio d'avventura, non è un viaggio comodo, è un viaggio che può essere scomodo ma che ti dà tante di quelle emozioni che ti rimane in mente. Questa è l'Inter. Il viaggio con l'Inter è di questo tipo.[20]
  • [Dopo l'annuncio della vendita del 70% della società interista a Thohir] Ci sono tutti i sentimenti che ci sono in momenti del genere. Ma c'è soprattutto attenzione per il bene della società, cioè che tutto venga fatto in termini tali che la società ne tragga benefici.[21]
  • Con Juve e Milan sono rivalità diverse. Quella con la Juve è tradizione, si riaccende a ogni battuta. Con Milan meno cattiva, normale perché siamo nella stessa città e non è mai successo qualcosa di grave.[22]
  • Quello che ha fatto provare ai tifosi le emozioni più forti, che poi è l'essenza del calcio, è stato Ronaldo. Un altro giocatore, che ci ha fatto vincere tanto, è Ibrahimovic. Poi ce ne sono tanti: io insisto su Recoba. Ma Recoba è sempre rimasto un sogno: tu lo mettevi in campo e sapevi che poteva farti in ogni momento la cosa più bella che avevi mai visto. Ma sono orgoglioso di tutti.[23]
  • [A proposito dei campioni che avrebbe voluto all'Inter] Il primo è Cantona. Forse avremmo cominciato prima a vincere, perché Cantona avrebbe spostato tutto. Ero presente allo stadio quando ha dato quel calcio al tifoso e mi sono detto che forse per la trattativa sarebbe stato utile, perché magari lo avrebbero liberato per quel gesto. Lo stavamo prendendo e poi, per un disguido di qualcuno, non arrivò più.[23]
  • Gigi Simoni è stato un grande protagonista della storia dell’Inter. Ha vinto una coppa europea molto importante, gli è stato impedito di vincere un campionato che avrebbe assolutamente meritato. Simoni era un tecnico gentiluomo verso il quale provavo grande stima e affetto.[24]
Intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Corsera Magazine, 31 agosto 2006
  • Sono presidente da anni. La mancanza di uno scudetto vinto sul campo mi pesa in maniera terribile. Ma quanti scudetti avremmo vinto se i campionati fossero stati regolari? Questa volta abbiamo un avversario in meno, vincere sembra obbligatorio e facile. La responsabilità di vincere ce la siamo sempre sentita ma stavolta siamo in una situazione difficilissima.
  • [In seguito al fatto che Moggi ha definito scudetto di carta quello vinto dall'Inter nella stagione 2005-2006] Non saprei come definire gli scudetti della Juve.
  • Collina è un ottimo arbitro. Ogni volta, alla fine, mi viene incontro, allarga le braccia e dice sconsolato: "Quando ci sono io lei non vince mai".
  • [Alla domanda "Che succede quando si perde uno scudetto all'ultima giornata?"] Un cazzotto tremendo. Quattro anni fa perdemmo contro la Lazio e lo scudetto andò alla Juve. Rimasi impietrito. Mi venne voglia di chiudermi in una macchina e farmi 6 mila chilometri da solo senza fermarmi.
  • Per me è difficile vedermi di sinistra, sono petroliere, proprietario di una squadra di calcio, quello tra i presidenti che spende di più... Ma la gente mi considera di sinistra.
  • [alla domanda "Per chi ha votato in passato?"] Dc, come tutta la famiglia. Anche liberale qualche volta.
  • [Alla domanda "Moggi dice che con Bergamo ci parlava anche Facchetti..."] Non c'è niente di male a parlare con Bergamo. La differenza sta nelle cose che si dicono.
  • [Alla domanda "Lei ha mai telefonato a un designatore?"] No. Ma posso aver ricevuto da loro qualche telefonata in cui mi chiedevano delle opinioni. Solo telefonate "normali" senza alcun interesse.
  • Un ricco deve avere un complesso di colpa perché deve pensare a quanto sta male tanta gente nel mondo. (citato dal giornalista)
  • Il fascino dell'Inter è il piacere della sofferenza. (citato dal giornalista)
Intervista di Daniele Dallera, citato in Moratti: "La mia vita per l'Inter", Corriere della sera, 6 marzo 2008
  • Il centenario lo sento dentro di me. In modo intenso. Lo vivo come responsabilità, come qualcosa da dire ai tifosi, davvero è una esperienza importante per un presidente passare un traguardo simile. Significa ripercorrere la vita, la mia, quella dei giocatori passati e presenti, rivivere le emozioni, quelle solitarie ma anche quelle provate insieme ad altri personaggi che hanno fatto la storia di questa squadra. Massì, mi vengono in mente anche i soldi che sono partiti.
  • Ci sono tecnici, li conosco, che si presentano pensando alla campagna acquisti generosa, chiedendo sempre e comunque il meglio, convinti che qui all'Inter si possa ottenere tutto. Mancini, invece, è un allenatore preparato, ha un metodo di lavoro e le sue richieste sono sempre state proiettate su giocatori utili al suo modo di giocare. È un allenatore che privilegia il talento. E questo a me piace.
  • Tendenzialmente sono rimasto in buoni rapporti con tutti [gli allenatori]. Abbiamo vissuto momenti importanti. Io non riesco ad avere sentimenti negativi, anche con chi, purtroppo, ha interrotto il rapporto di lavoro in modo brusco. A volte il calcio è crudele: si devono prendere decisioni delicate, ma sempre rivolte al bene della squadra e della società.
  • Felicità e delusioni vanno insieme, non si possono scindere. Non c'è niente da fare. La bellezza di questa squadra è quella di avere sempre avuto nella sua storia un senso artistico da abbinare a una forza da esprimere in campo. C'è una cosa di cui vado orgoglioso... Che questa società è sempre stata condotta da persone per bene. Uomini estranei ai giochetti di potere.
  • L'Inter nella sua storia ha avuto sempre dei fuoriclasse. Mi soffermo su stranieri come Wilkes, Skoglund, Angelillo, Suarez, Karl-Heinz Rummenigge, Ronaldo... [Italiani] Io ne menzionerei due: Meazza e Corso. Poi, è chiaro che si potrebbero fare molti altri nomi, da Mazzola ad Altobelli. Ma il centenario dell'Inter li ricorderà tutti. [...] Facchetti esce dal mazzo, perché ha avuto la capacità di elevarsi rispetto a tutti gli altri, prima in campo come giocatore e poi da dirigente, fino ad arrivare ad essere presidente di questa società.
  • Vado [indietro nel tempo] ai giorni difficili dell'Inter di Helenio Herrera; come si sa, ci sono stati anche quelli. Non si vinceva, i grandi traguardi mancati, problemi. Si viveva un periodo fortemente negativo... Una sera mio padre [Angelo Moratti], che si rendeva conto che la situazione era grave, convocò una riunione e disse, con forza: Ora basta, si inizia a vincere. Bene, fu quella determinazione che emergeva dalle parole di papà a scatenare la reazione. Mio padre fece di tutto, ad ogni livello, in ogni settore, per creare la grande squadra che dominò la scena nazionale ed internazionale: la svolta fu in Herrera, nella squadra, in società, anche nella comunicazione. Per me fu una lezione importante, perché capii che per creare i grandi progetti occorrono pazienza e determinazione. Pazienza nel sopportare i momenti avversi e determinazione nelle scelte da fare.
  • [Alla domanda "Vedremo uno dei suoi due figli futuro presidente dell'Inter?"] Sono convinto che entrambi hanno le qualità giuste per poterlo fare. Ma francamente, da padre non glielo auguro.

Citazioni su Massimo Moratti[modifica]

  • Avere la stima del Presidente mi ha certamente aiutato, ma io non ho mai approfittato di questa cosa. Ovviamente mi faceva piacere che lui parlasse bene di me, ma non facevo il lecchino per ottenere questo. Se lo faceva è perché lo sentiva così come era per me quando parlavo bene di lui, ma non ci guadagnavo niente, questa è la verità. (Álvaro Recoba)
  • A Moratti va riconosciuto un grande amore per l'Inter, talmente forte da avergli fatto accettare una cosa un po' folle, come lo scudetto che non ha vinto. (Andrea Agnelli)
  • Grazie al presidente Moratti per aver dato la possibilità di giocare con questa squadra. (Iván Córdoba)
  • Ho enorme rispetto per lui: in 18 anni alla guida dell'Inter ha vinto 16 trofei. Io al confronto sono niente. Anzi ho già detto che non riuscirò a eguagliare i suoi successi. (Erick Thohir)
  • Il mio rapporto con Moratti era speciale, forte, decisamente forte. Ci sentivamo parecchie volte durante il giorno, anche alle 3 del mattino, ci confrontavamo su ogni cosa. Mi faceva sentire uno di famiglia. (Christian Vieri)
  • Il nostro presidente è una persona importante per noi, il simbolo dell'Inter, una persona che sarà sempre vicina a noi, nei momenti belli e in quelli meno belli. (Júlio César)
  • [Nel 2011] Il presidente è una delle persone importanti della mia vita: sta bene, l'ho trovato in grande forma, si vede che vincere gli fa un bell'effetto. (Ronaldo)
  • In alcune cose si assomigliano, anche se io vedo il papà con gli occhi di un ragazzo di vent'anni e Massimo con quelli di un uomo e di un professionista. Ma lui ha preso dal padre in molte cose. (Sandro Mazzola)
  • La relazione con Moratti è buona, lui ne capisce di calcio e questo è importante. Io nell'ultimo anno al Liverpool non potevo farlo perché non capivano. (Rafael Benitez)
  • Lo ringrazierò per sempre, mi ha permesso di vincere tutto. Ma sotto la sua gestione non sono stato trattato benissimo. Era il capo e non ha fatto nulla quando Ausilio mi propose di fare l'allenatore in seconda degli Allievi regionali. Qualcuno non mi voleva più all'Inter. (Marco Materazzi)
  • Massimo è una persona che capisce molto bene le tue sensazioni, le tue emozioni, quello che provi e si abbassa sempre al tuo livello. È un generoso sempre pronto a darti una mano quando sei in difficoltà. Anche dopo le partite più brutte lui era sempre lì accanto a noi e trovava sempre le parole giuste per risollevarci. È stato un grandissimo presidente. (Iván Córdoba)
  • Mi piace Moratti perché è un elegante signore all'antica. Anche se oggi forse è un difetto in questo mondo arrembante e pieno di arroganti. Ho letto del suo invito alla festa [per il 15° scudetto dell'Inter], ma sono molto pigro. Avrei partecipato comunque col cuore. (Vasco Rossi)
  • Moratti è un grande presidente, e su Calciopoli è stato un vero signore, così come lo è stato Facchetti. (Javier Zanetti)
  • Moratti Angelo e Massimo: i meriti dei padri non ricadono sui figli. (Franco Rossi)
  • Moratti chiede quello scudetto [del campionato 1997-1998], così come Agnelli il giorno prima aveva chiesto quelli tolti alla Juve dalla giustizia sportiva. Ma per i due tolti alla Juve c'è stato un processo mentre per quello del 1998 il processo vorrebbe aprirlo Moratti? E il Lione che dovrebbe dire visto che in Lione-Inter l'arbitro si comportò molto peggio di Ceccarini? La Lazio, che perse la Coppa Uefa nella finale di Parigi dovrebbe chiedere all'Uefa quella coppa visto che l'Inter in finale c'era arrivata grazie all'arbitraggio di Lione al cui confronto quello di Ceccarini è di stampo angelico? Se si parla di corruzione sicuramente era più corrotto, magari con soldi portati in una valigetta Luis Vuitton, l'arbitro di Lione rispetto a Ceccarini (Franco Rossi).
  • Moratti è unico. Moratti è un papà vero per i giocatori e un amico per gli allenatori. Per lui avrò sempre amicizia, ammirazione e rispetto. Mi sono bastati cinque minuti per capire che il calcio e l'Inter sono la sua vita. Ha respirato Inter fin da piccolo e ha una memoria straordinaria. E non parla mai della "sua" Inter: la squadra, per lui, è dei tifosi. L'Inter sarà sempre Moratti e Moratti sarà sempre l'Inter. Una cosa sola. Al punto che, nel mondo, i tifosi quasi confondono presidente e squadra, dal padre Angelo al figlio Massimo ai più giovani oggi: se dici Inter pensi a Moratti e viceversa. Una famiglia innamorata di calcio e di Inter. Vende perché pensa che questo faccia soltanto il bene della società e della squadra. La più grande gioia che ho ricevuto dal calcio è stato regalargli quella coppa [la Champions]. In questo mondo, ne sono sicuro, Moratti è diventato un presidente completo, al quale non manca nessun trofeo. Anche per lui penso sia stato il momento più bello in assoluto. (José Mourinho)
  • Non è un presidente qualunque, lui ha avuto tantissimi cannonieri. Quando mi ha chiamato ero felice e sorpreso, emozionato e stupito. (Giampaolo Pazzini)
  • Non ho mai avuto presidenti così. È sempre un piacere dire di averlo avuto come presidente e come amico. Per me è un numero uno. (Luís Figo)
  • Per un campione non può esserci un presidente migliore, perché non solo tifa per te ma ti concede qualcosa più del normale (nel tempo c'è chi se ne è un po' approfittato). (Roberto Mancini)
  • Quello che ha fatto lui per gli extracomunitari, non l'ha fatto nessuno. Basta vedere Recoba. (Christian Rocca)
  • Se c'è un Dio in terra, Moratti è Dio. (Samuel Eto'o)
  • Sta con la squadra un allenamento alla settimana. Viene a vedere l'allenamento o a mangiare con la squadra. È molto vicino ai giocatori, cerca sempre di essere presente, soprattutto quando uno ha problemi non legati al calcio. La cosa che più mi ha impressionato è la sua umiltà, non comune in questo ambiente. Soprattutto considerando che non è solo il presidente, ma anche il proprietario del club. L'umiltà si vede nel modo in cui tiene l'autorità, di cui non abusa mai. Ti parla sempre con belle parole. (Esteban Cambiasso)

Luciano Moggi[modifica]

  • Il presidente Moratti ha fatto molti errori. Ha spento una quantità enorme di soldi per confezionare impropriamente la sua squadra. E vogliamo parlare di mestieri? Che ne dice di Seedorf e Pirlo per Coco e Guly, o Cannavaro per Carini?
  • Per l'Inter si può parlare di de profundis, è finito il credito ottenuto grazie a Calciopoli. Certo Moratti ci ha messo del suo sostituendo Mourinho con Benítez, il contrario del portoghese. La squadra è passata in pochi mesi da un'armata da battaglia ad una banda scarica. Per tornare a vincere Moratti forse avrà bisogno di una nuova Calciopoli.
  • [Dopo la pubblicazione delle nuove intercettazioni di Calciopoli] Se fossi nei panni di Moratti, avrei evitato di andare in giro a dire a tutti che ero pulito e onesto per tutti questi anni. Ora quelle frasi sono ancora più scioccanti dopo le recenti rivelazioni.

Note[modifica]

  1. Citato in Corriere della sera, 12 marzo 2002.
  2. Citato in Daniele V. Morrone, Il cinque maggio, Ultimouomo.com, 5 maggio 2020.
  3. Citato in Corriere della Sera, 5 settembre 2006, p. 10.
  4. Citato in La Gazzetta dello Sport, 23 aprile 2007.
  5. Citato in Tifoso morto: Moratti "Sì alle trasferte", Eurosport.yahoo.com, 15 novembre 2007.
  6. Citato in Duetto Celentano-Moratti per il Centenario dell'Inter, Repubblica.it, 8 marzo 2008.
  7. Citato in Moratti: "Mourinho sarà il mio Herrera", Gazzetta.it, 26 giugno 2008.
  8. Da Faq Inter, Bompiani, 2009, p. 28. ISBN 8845263541
  9. Citato in Moratti: "Calciopoli una vera truffa Le nostre vittorie ora lo dimostrano, Gazzetta.it, 24 gennaio 2011.
  10. Citato in Ambrogino d'Oro all'Inter Moratti: "Rivinciamo tutto", Gazzetta.it, 2 marzo 2011.
  11. Citato in Tuttosport, 3 maggio 2011, p. 14.
  12. Citato in Nicola Cecere, Il calcio di Javier Zanetti ai raggi X, Milano, La Gazzetta dello Sport, 2011.
  13. Citato in "Balotelli lo riprenderei subito", Sportmediaset.it, 14 novembre 2011
  14. Citato in Moratti: "Il nostro il miglior settore giovanile d'Europa", Corriere.it, 10 giugno 2012.
  15. citato in Massimo Moratti: "Io credo nell'Inter", Inter.it, 7 settembre 2012.
  16. Citato in Moratti: "Inter grande gruppo e Stramaccioni...", Inter.it, 8 ottobre 2012.
  17. Citato in Moratti: "Con Stramaccioni si può continuare", Inter.it, 7 maggio 2012.
  18. Citato in Inter, Moratti gode: "L'inizio di partita combacia con la storia dei due club", Tuttomercatoweb.com, 4 novembre 2012.
  19. Citato in Moratti graffia: "Gli arbitri? Fanno errori ingiustificati", Gazzetta.it, 4 novembre 2012.
  20. Citato in Moratti "Inter, 105 anni di avventura", Inter.it, 8 marzo 2012.
  21. Citato in Moratti: "Mille sentimenti, resto se utile. Commozione? Attenzione per...", Fcinter1908.it, 15 ottobre 2013.
  22. Da un intervento rilasciato alla casa del Corriere della Sera a Expo 2015; citato in Laur Baldinelli, Moratti: "Il titolo più bello? Dopo la Champions lo scudetto a tavolino", LaStampa.it, 24 maggio 2015.
  23. a b Dall'intervista rilasciata ad Alberto Brandi per la trasmissione televisiva Passione Calcio, Premium Sport; citato in Inter, Massimo Moratti: "Trofeo a cui sono più legato scudetto a tavolino", IlGiornale.it, 26 agosto 2015.
  24. Citato in Morto Gigi Simoni, Moratti: “Gli impedirono di vincere lo scudetto con l’Inter", fanpage.it, 22 maggio 2020.

Altri progetti[modifica]