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Andrea Dovizioso

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Andrea Dovizioso (2016)

Andrea Dovizioso (1986 – vivente), pilota motociclistico italiano.

Citazioni di Andrea Dovizioso

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Citazioni in ordine temporale.

  • Da bambino mi dividevo tra minimoto, cross e calcio perché me la cavavo bene in tutte e tre le discipline. A 13 anni, però, ho dovuto scegliere quale sport portare avanti. A dire la verità non è stato difficile, avevo già deciso senza rendermene conto: ho sempre saputo che il mio futuro sarebbe stato in pista.[1]
  • [«Qual era il tuo sogno da piccolo?»] Correre in circuito: i miei idoli erano Kevin Schwantz perché era spettacolare e Mick Doohan, che vinceva tutto. Per me erano veri e propri miti nel senso che erano irraggiungibili: a inizio carriera, mai avrei pensato di competere nel Motomondiale. Altra epoca rispetto a oggi. [«Cioè?»] Non avevamo tutte le opportunità di cui dispongono ora i giovanissimi e avevamo mentalità e atteggiamento completamente diversi. Anche se vincevamo, non pensavamo a diventare professionisti: ci interessava tagliare il traguardo e basta, non sapevamo nulla di contratti e sponsor.[1]
  • Quando ottieni risultati importanti hai notorietà, soldi, la gente ti guarda. Basta poco e perdi il senso della realtà, ti senti più importante di quello che sei. Un errore enorme che vedo in tanti atleti e non solo. È logico che sei conosciuto e quello che fai influenza altra gente. Ma sei solo una persona normale che sta facendo una cosa eccezionale. Non puoi sentirti un dio in terra.[2]
  • Márquez e vulnerabile sono due parole che non ci possiamo permettere di unire.[3]
  • Non si può dire che Valentino Rossi ad esempio non abbia talento, ma arriva ad esprimere la sua velocità attraverso il metodo. Casey Stoner invece sale in moto e piazza subito il giro veloce al primo tentativo. Per un qualsiasi rivale è la situazione peggiore da dover fronteggiare.[4]
  • Rossi è stato una benedizione per tutti, italiani, spagnoli, è impossibile dire il contrario. Ha dato a questo sport [il motociclismo] una visibilità e una popolarità mai raggiunta prima [...] il problema è che è impossibile risultare protagonisti se c'è anche lui in pista. Prima viene lui, poi tutti gli altri.[4]

Intervista di Dario Falcini, rollingstone.it, 16 ottobre 2017.

  • Io voglio vincere perché voglio essere il migliore, ma se qualcuno va più veloce di me gli faccio i complimenti e finisce lì.
  • Vedo sempre più corridori da "vinci o muori", che ti odiano perché li batti. Un tempo era uno sport di appassionati, in cui i risultati contavano fino a un certo punto. Oggi tifi uno e odi quell'altro, il clima è avvelenato. E a me questa cosa fa schifo.
  • Quando scendi dalla moto sei pieno di adrenalina e quasi sempre incazzato, vivi di sensazioni.
  • Un personaggio come lui tende a schiacciarti, ma senza Vale la MotoGP non sarebbe diventata ciò che è.

Citazioni su Andrea Dovizioso

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  • È l'unico pilota in MotoGP che è riuscito a battere Marquez in frenata all'ultima curva, senza cadere e senza rompere i coglioni e lamentarsi della pericolosità di una cosa o dell'altra. (Marco Lucchinelli)
  • Questo giovane uomo "sbocciato" non proprio per caso nel suo tempo adulto, mostra sempre una capacità analitica profonda, una semplicità nei modi che ha a che fare con una complessità del ragionamento percorsa per vie intime. (Giorgio Terruzzi)

Note

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  1. a b Da Cristina Marinoni, Andrea Dovizioso, l'intervista: "Ho sempre saputo che il mio futuro sarebbe stato in pista", iconwheels.it, 7 giugno 2016.
  2. Dall'intervista di Alessia Cruciani, Ducati sei mia e guai a chi ti tocca, SportWeek nº 22 (887), 2 giugno 2018, pp. 38-44.
  3. Dall'intervista di Paolo Ianieri, Devo essere più veloce di un secondo, SportWeek nº 29 (998), 18 luglio 2020, pp. 18-25.
  4. a b Da un'intervista a DAZN Spagna; citato in Marco Belloro, Dovizioso: "Stoner il più talentuoso che ho affrontato", formulapassion.it, 24 dicembre 2020.

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