Bent Corydon
Bent Georg Corydon (1942 – vivente), scrittore e giornalista statunitense.
Messia o pazzo?
[modifica]Incipit
[modifica]Nel 1979 lo scrittore Omar Garrison, che su richiesta degli agenti di L. Ron Hubbard aveva già scritto tre libri, ricevette l'incarico di redigere una biografia del fondatore di Scientology. Gli furono messi a disposizione migliaia di documenti privati, molti dei quali Hubbard riteneva non esistessero più. Per 18 mesi Garrison analizzò carte ed intervistò persone che appartenevano al passato del fondatore della chiesa. Con l'acquisizione di sempre maggiori informazioni maturò la decisione di non poter redigere, in tutta coscienza, l'agiografia che aveva inteso fare.
All'inizio del 1984, disgustato e consapevole di non poter contrastare le inevitabili molestie e gli ostacoli legali/finanziari che lo attendevano, Garrison accettò la forte somma di denaro offertagli dagli agenti di Hubbard per rinunciare al suo progetto, quello cioè di una biografia che, pensava, avrebbe presentato un racconto veritiero della vita di Hubbard.
Gli sforzi di Garrison per fare emergere la verità non sono però stati vani. Gran parte dei documenti e delle informazioni su cui avrebbe voluto basare la sua biografia furono resi pubblici nel corso di un processo tenuto a Los Angeles nel 1984. Gerry Armstrong, ex scientologist e a suo tempo assistente di Garrison nella ricerca di migliaia di documenti di Hubbard, e che fu parte in causa in quel processo, è stato approfonditamente consultato per la stesura di questo libro, e quelle rivelazioni hanno confermato molti dei racconti fattimi dal figlio maggiore di Hubbard, Ron Jr. (Prefazione)
Citazioni
[modifica]- Ho fatto visita diverse volte a Ron Hubbard Jr. nella sua casa di Carson City, in Nevada. Ho incontrato un uomo gentile e profondamente affezionato alla moglie e ai figli, ormai grandi. Mi ha detto di aver firmato quel documento specioso perchè era molto preoccupato per il benessere della sua allora giovane famiglia. Le sue parole mi sono sembrate sincere, in particolar modo se sommate a ciò che sapevo sulla sinistra abilità degli agenti di Hubbard nel "persuadere" il prossimo a conformarsi alle sue intenzioni. (Prefazione)
- La storia di L. Ron Hubbard è uno studio del grottesco. Quanto più si apprende su di lui tanto più la storia appare impossibile. Non può essere vero. Ma lo è: eccolo, un fumatore incallito, un enigmatico fascio di contraddizioni.(Prefazione)
- Per i suoi seguaci egli è la reincarnazione del Buddha: il Messia profetizzato e atteso da innumerevoli milioni di persone nel lontano Oriente e in tutto il mondo. Il Meitreya, "Colui il cui nome è gentilezza", il solo con i capelli d'oro. (Introduzione – "L'Umanità non ha amico migliore")
- Ero entrato in Scientology nel 1961, a 19 anni, dopo aver letto i libri di Hubbard ed essere rimasto impressionato da teoria e pratica dei suoi metodi di assistenza. "L'uomo è fondamentalmente buono" spiegava Hubbard. Ed ora, grazie ad una scienza della mente e dello spirito veramente funzionale, quella bontà fondamentale poteva essere liberata dalle aberrazioni - quegli scuri impulsi, pene e confusione che lo avviluppavano.
Ora non erano più necessarie punizioni e costrizioni per mantenere l'ordine e permettere alla società di operare al meglio. E poi la punizione "non funziona", è solo una soluzione a breve termine che, sul lungo periodo, peggiora le cose. Con il know-how contenuto in Scientology, spiegava Hubbard, l'Umanità poteva finalmente ottenere un livello di razionalità superiore. Ora erano possibili comprensione reciproca e libertà. (Capitolo 1/1 – Un Messia marinaio in "Missione per Salvare il Pianeta") - Noi, come la maggioranza degli scientologist, credevamo di essere in marcia per creare una nuova civiltà - un pianeta davvero sano a livello mentale. Le "storie di successo" personali abbondavano. Chiunque ascoltasse questi racconti e guardasse i nostri volti non poteva che restare impressionato dai guadagni personali e dal sincero entusiasmo. Il messaggio era: "Scientology funziona". (Capitolo 1/1 – Un Messia marinaio in "Missione per Salvare il Pianeta")
- Al fine di qualificarsi per questa organizzazione di élite, chiamata anche "Sea Org", gli aspiranti dovevano (e devono) firmare un contratto della durata di un miliardo di anni. Gran parte di essi si aspettano davvero di portare a termine il contratto: in fondo un thetan (spirito) non muore e, dopo che gli abitanti di questo pianeta avranno raggiunto lo stato di clear, ci saranno altri pianeti nell'universo che necessiteranno di essere "chiariti". Facevamo lunghe e meravigliose dissertazioni notturne sulla "Org Spaziale". Essa sarebbe stata istituita dopo aver reso la Terra un "Pianeta Scientology". Gli artisti dipingevano navicelle che si libravano nell'Universo, gli emblemi della Sea Org in bell'evidenza sulla chiglia. Questi disegni venivano riprodotti sulle pareti delle organizzazioni di Scientology di tutto il mondo. (Capitolo 1/1 – Un Messia marinaio in "Missione per Salvare il Pianeta")
- L'auditing acquisiva spesso un'aura da confessione cattolica, con la differenza che si dava la caccia ai "peccati" con l'ausilio di un "E-Meter" (abbreviazione di "elettrometro"), cioè di un dispositivo elettronico di misurazione con un quadrante e una lancetta che reagisce ai pensieri che il soggetto ha mentre si sente a disagio, o alle immagini mentali davanti a cui si ritrae. L'E-Meter funziona in modo simile a ciò che comunemente si immagina che sia una macchina della verità, ed è una variante dello psico-galvanometro a lungo usato dagli psicologi. Si tratta di un piccolo strumento portatile delle dimensioni approssimative di cm. 20 x 30, per 5 di profondità. Da esso si dipartono due fili elettrici a cui sono applicati due normali barattoli da minestra. Le lattine vengono tenute in mano senza stringerle ed agiscono da elettrodi.
L'auditor prende nota scritta di qualsiasi cosa rilevante la persona dica mentre è collegata al meter. Vengono messi per iscritto pensieri di natura più intima e la cartella contenente questo materiale viene inviata ad un "supervisore del caso" che la studia e impartisce ulteriori istruzioni sull'area successiva in cui l'auditor andrà a indagare. (Capitolo 1/1 – Un Messia marinaio in "Missione per Salvare il Pianeta") - A migliaia pagavano le cifre ingiustificate a cui venivano venduti corsi e procedimenti di Scientology. Per dare un'idea in valore attuale di quanto la gente è disposta a pagare, ecco un esempio dei prezzi dell'auditing presi da una recente rivista ufficiale di una delle organizzazioni più importanti di Hubbard – ogni pacchetto di dodici ore e mezza di un tipo di auditing chiamato "Lists 10,11 e 12" costa 13.000 dollari. In altre parole, questo auditing costa oltre 1000 dollari l'ora. E se ne devono acquistare almeno 25 ore. (Capitolo 1/3 – L. Ron e la Bestia)
- È molto facile saltare alla conclusione che l'unica cosa che interessasse Hubbard fosse il denaro. Ma non era così. Hubbard voleva molto di più del semplice denaro; egli intendeva detenere un potere personale di portata tale che solo pochi nella storia hanno potuto credibilmente aspirare a tanto. Inseguiva questo obiettivo con tanta ossessione da generare un'energia che, a volte, lo faceva sembrare sovrumano. (Capitolo 1/3 – L. Ron e la Bestia)
- Secondo Hubbard la moralità era una camicia di forza indossata dagli sciocchi. Faceva riferimento alla moralità soltanto quando gli era di aiuto per raggiungere un obiettivo (a parole esprimeva tutta la gamma dei sentimenti umanitari nobili, ma, soprattutto dalla metà degli anni sessanta in poi, iniziò a dare libero sfogo alle sue motivazioni di base in direttive e scritti piuttosto vendicativi).
La considerazione suprema era comunque e sempre la sua VOLONTÀ.
Questa filosofia è stata descritta come "il fine giustifica i mezzi"; in senso lato essa può significare un po' di tutto, ma sicuramente non descrive l'intensità né la dedizione totale che sembravano animare Hubbard. La sua vita fu davvero un rituale di dedizione totale per il conseguimento del potere. Potere concentrato esclusivamente nelle sue mani. (Capitolo 1/3 – L. Ron e la Bestia) - Secondo Ron Jr. il padre considerava se stesso come colui che "verrà dopo", pensava di essere il successore di Crowley e di aver assunto il mantello della "Grande Bestia". Gli disse che in realtà Scientology aveva preso inizio il primo dicembre del 1947. Il giorno in cui Crowley morì (Capitolo 1/3 – L. Ron e la Bestia)
- [Su Aleister Crowley] Nel periodo dell'adolescenza decise di essere LA BESTIA delle Rivelazioni, e si dichiarò tale. Una dichiarazione scioccante, specialmente in epoca vittoriana. Ma Crowley fu anche un bravo poeta, abile giocatore di scacchi, pittore, scalatore provetto ed esploratore. Sosteneva poi di conoscere a fondo buddismo, taoismo, yoga e, soprattutto, la "magick". Faceva anche regolare uso di cocaina, oppio, peyote e hashish. (Capitolo 1/3 – L. Ron e la Bestia)
- Indipendentemente dal fatto che Hubbard sia stato realmente un "tossico", i suoi seguaci non lo sono. Anche se molti scientologist sembrano essere dipendenti da caffeina e nicotina, questo è il massimo a cui si spingono. Gli scientologist non fanno uso di droghe, ed esiste addirittura un programma antidroga di Scientology - il Narconon - originariamente creato da William Benitez, carcerato nella prigione statale dell'Arizona. A volte ha successo nel suo intento. (Capitolo 1/3 – L. Ron e la Bestia)
- Perché l'Apollo venne allontanata da quasi tutti i porti del Mediterraneo e dell'Atlantico orientale, e poi attaccata a Madera?
La versione ufficiale data da Scientology fu la che la World Federation of Mental Health stava tirando i fili di un complotto internazionale: la cospirazione era stata orchestrata utilizzando agenzie come la CIA, l'Interpol, i servizi di spionaggio britannici e i suoi consolati. Tuttavia numerosi ex membri della Sea Org intervistati per questo libro hanno raccontato una storia ben diversa. Essi condividono unanimemente la convinzione che i problemi avessero a che fare con la condotta di Hubbard e dell'equipaggio delle sue navi. (Capitolo 1/6 – Wog contro Thetan Operanti) - Una delle massime che in una forma o nell'altra Hubbard citava spesso, e secondo cui viveva, è: "La conoscenza è potere". Egli tuttavia vedeva in questa massima qualcosa di diverso dal sentire comune.
Raccogliere informazioni su gruppi e singoli era una delle sue più ferventi passioni. Lavorava incessantemente per scoprire i segreti sia dei suoi seguaci che dei suoi nemici. Su di essi compilava dossier molto dettagliati, una delle tecniche chiave per conservare il potere.
Per raccogliere informazioni di intelligence di prima mano non solo utilizzava la teoria appresa durante i corsi di spionaggio frequentati in Marina all'inizio della Seconda Guerra mondiale, ma metteva in pratica molto di quanto scritto dai maestri dello spionaggio nazista. Sviluppò anche altre tecniche creative. Tutto questo costituiva ciò che egli chiamò "intel tech", parte integrante dei suoi sforzi costanti per acquisire e mantenere il potere. (Capitolo 1/7 – Paura negli occhi del Maestro) - Hubbard diceva che i problemi di Scientology scaturivano da bugie diffuse alle agenzie di tutto il mondo dalla World Federation of Mental Health. Il reparto di intelligence della chiesa di Hubbard aveva identificato la WFMH come nemico numero uno di Scientology sul pianeta. (Capitolo 1/7 – Paura negli occhi del Maestro)
- Fu solo all'inizio del 1974 che la palese distruzione della volontà altrui - "spezzateli, poi ricostruiteli" - iniziò a venire pienamente applicata come dogma ufficiale: Il Rehabilitation Project Force [Squadra del Progetto di Riabilitazione].
L'RPF consisteva essenzialmente in un progetto di lavoro forzato in cui i detenuti si cibavano degli avanzi lasciati dal resto dell'equipaggio, e in cui non erano autorizzati a parlare con non RPFers [non appartenenti alla squadra] se non quando interpellati. Anche in quel caso dovevano fornire soltanto risposte brevi, appellando l'interlocutore con il termine "sir" [signore]. (Capitolo 1/8 – Crocifiggiamo il male!) - Secondo il "pensiero" Scientology assegnare qualcuno al RPF è un vero atto di benevolenza. Al lato pratico si parte dal presupposto che gli RPFers siano pazzi, pieni zeppi di "intenzioni malvagie" che li spingono a commettere molte azioni dannose (overt). Esse, dal canto loro, li portano ad avere numerosi segreti (withhold). L'RPF è la loro ultima possibilità di "redenzione". (Capitolo 1/8 – Crocifiggiamo il male!)
- È difficile descrivere il livello di degradazione vissuto da chi viene assegnato al RPF. Per gli scientologist Hubbard rappresenta l'autorità suprema in questioni che riguardano la mente e lo spirito, ed egli dice che gli RPFers sono subumani, incredibilmente degradati, malvagi e miserabili oltre l'immaginabile. Si tratta della valutazione definitiva, dell'invalidazione definitiva. (Capitolo 1/8 – Crocifiggiamo il male!)
- Avvertii qualcosa di strano nel RPF. Mi infastidì. Che cosa diavolo stava succedendo? All'epoca accantonai questi pensieri per lo stesso motivo per cui avevo ignorato i precedenti abusi che avevo incontrato in Scientology. Come gli altri ero eccitato per i sogni che Hubbard sottolineava, e durante o dopo le sedute di auditing fiorivano sentimenti molto positivi: uno splendore caldo, speranza e aspettative positive per un mondo migliore.
Credevo ancora che la sopravvivenza della razza umana, un pianeta mentalmente sano e la gloriosa libertà del "Thetan Operante" fossero possibili "solo attraverso Scientology"!
E quando si pensa che in gioco vi siano cose di questa portata è facile lasciarsi andare a dimenticanze e a selettivi "occhi altrove". (Capitolo 1/8 – Crocifiggiamo il male!) - In Unione Sovietica, dove i diritti umani sono inesistenti - o, più esattamente, esistono nella misura in cui servono al benessere dello Stato - le opportunità per ricorrere all'abuso psichiatrico sono letteralmente illimitate. È risaputo che la politica "ribellati allo Stato e sei un malato di mente" viene spesso usata per sedare i dissidenti.
La Chiesa di Scientology ha una politica identica. Essere critici della chiesa o del suo Fondatore equivale ad essere pazzi. Nulla più di questo. (Capitolo 1/9 – Il manuale per il "lavaggio del cervello") - Hubbard desiderava da lungo tempo prendere il controllo del campo della "salute mentale", e qualsiasi cosa potesse fare per infangare l'immagine di un concorrente (in questo caso la psichiatria) diventava un'azione a livello mondiale. (Capitolo 1/9 – Il manuale per il "lavaggio del cervello")
- In Scientology è uso comune etichettare i dissidenti come "psicotici". È Hubbard stesso che lo ordina nelle sue direttive scritte. (Capitolo 1/9 – Il manuale per il "lavaggio del cervello")
- Secondo Hubbard il modo di reagire davanti a Scientology è un indicatore diretto di dove la persona si trovi sulla "Scala del Tono" - una reazione negativa indica un livello BASSO. Secondo tale standard se questo fosse un "Pianeta Scientology", così agognato dalla base del movimento, tutti i critici di Hubbard e della sua chiesa non avrebbero alcun tipo di diritto. Forse, invece che sterminarci, nella sua benevolenza la chiesa potrebbe offrirci la possibilità di fare un "adattamento alla realtà" in qualche campo di riabilitazione. (Capitolo 1/9 – Il manuale per il "lavaggio del cervello")
- Sono giunto alla conclusione che Ron Hubbard Jr. venne usato dal padre alla stregua di una cavia da esperimento per testare queste premesse di botte e obbedienza; e che molte delle lezioni che Hubbard apprese dagli esperimenti sul figlio furono ulteriormente poste in essere sulla nave.
Ron Jr. è stato, in sostanza, un "prigioniero di guerra" a vita; un prigioniero di Hubbard e delle macchinazioni della sua organizzazione. Hubbard addestrava le sue truppe a scoprire il punto di rottura al fine di piegare la volontà individuale. L'aveva fatto con il proprio figlio, fin dall'inizio e continuamente. Hubbard non percuoteva fisicamente il figlio, ne sfruttava le debolezze. (Capitolo 1/9 – Il manuale per il "lavaggio del cervello") - Chiunque conosca Ron Jr. trova evidente che ha trascorso la sua intera esistenza cercando di sfuggire alla "prigione" mentale che il padre aveva creato per lui. (Capitolo 1/9 – Il manuale per il "lavaggio del cervello")
- Chi ha vissuto l'esperienza del RPF del RPF al Fort Harrison ha raccontato di essere stato rinchiuso nelle sale caldaia sotterranee, costretto a vivere tra le tubature, a ripulire le zone più luride della proprietà, guardato a vista per scongiurare la possibilità di "fare blow" [fuggire]. Secondo i racconti dei testimoni oculari, il RPF del RPF nelle sale caldaia era un incubo. Scarsamente illuminate e con tubature del vapore che correvano ovunque, si era costretti a dormire su una coperta stesa sul pavimento. Le caldaie funzionavano giorno e notte, il rumore era assordante. (Capitolo 1/10 – La Sea Org prende terra)
- Hubbard preferiva il tipo sottile di coercizione, ma a volte diventava apertamente brusco. Un esempio del tipo sottile: egli scrisse che una persona che ha dei withhold non può raggiungere lo stato di Clear. Uno scientologist che legge queste parole - essendo Clear il prerequisito per lo stato di Thetan Operante - si rende conto che deve dire tutto, che si tratti o meno di questioni intime o private. (Capitolo 1/12 – Anime rivoltate come calzini)
- Hubbard sapeva esattamente cosa stava facendo nell'imporre le confessioni. Era fermamente convinto che la confessione non totalmente dipendente dalla spontanea volontà danneggi l'individuo; che quando la capacità di trattenere la comunicazione, la selettività liberamente scelta, viene indebolita, il QI si abbassa. Capiva che quando una persona viene costretta alla confessione la sua capacità di mantenere il suo punto di vista ne risulta indebolito. Di conseguenza perde gradualmente il senso di identità individuale. Ma nonostante ne fosse totalmente consapevole ha creato un'organizzazione dedita all'imposizione della piena rivelazione di tutti i withhold; withhold a cui egli e gli agenti dell'intelligence a lui più vicini avevano pieno accesso. (Capitolo 1/12 – Anime rivoltate come calzini)
- Probabilmente è vero, come diceva Hubbard, che quando una persona pensa di non poter trattenere nulla ad un'altra persona, il suo QI si abbassa nei riguardi di quella persona. Il che, forse, spiega come mai tanti dei suoi seguaci sembrino così incredibilmente ottusi in relazione a Scientology e a L. Ron Hubbard. (Capitolo 1/12 – Anime rivoltate come calzini)
- «Hubbard si è dimesso nel 1966» era la "shore story" che, sulla scia delle irruzioni del FBI, aveva assunto tremenda importanza. Ora si diceva che egli fosse soltanto uno scrittore amante della solitudine che a volte consultava i vertici della chiesa. Tutte le prove del contrario dovevano essere eliminate. (Cap. 15 – "Mi sono dimesso nel 1966" - Hubbard dal posto di comando nel deserto)
- Il tentativo di Hubbard di usare le leggi sul segreto commerciale e lo spionaggio industriale per fare osservare la "dottrina della chiesa" è probabilmente unico negli annali della storia religiosa e legale. Lo spiegamento di una "Polizia Finanziaria" operante sotto un "Dittatore Internazionale delle Finanze" per far rispettare l'invio di "clienti" dalle "franchise" alla chiesa superiore fa suonare anche uno strano campanello: qualcosa in comune con la pulp fiction di Hubbard. (Cap. 19 – La vendetta del Salvatore)
- Nel corso degli anni L. Ron Hubbard si era riferito a molte persone chiamandole con epiteti diversi. Termini offensivi come personalità antisociale, rock-slammer, mercante di caos, essere degradato, psicotico, 1.1, carne per etica e, più comunemente, persona soppressiva erano stati usati con effetti devastanti per le persone a cui l'insulto era rivolto. L'etichetta diffamante è molto potente, soprattutto quando usata da una persona a cui viene concessa grande autorevolezza. (Cap. 23: I "withhold" del capo vengono rivelati in un tribunale wog)
- Hubbard era esperto di ipnotismo e, sebbene non possedesse credenziali, per impressionare la gente inventava spesso delle storie, ad esempio che aveva «studiato ipnotismo in India».
Secondo quando raccontato da Ron Jr., il padre nel corso degli anni '30 e '40 aveva nutrito un interesse ossessivo per ipnosi, auto ipnosi e stati alterati di coscienza in generale, e disse che Hubbard aveva praticato l'ipnosi farmacologica sia su di lui che su sua madre (la prima moglie di Ron Sr.). (Cap. 2/2 – Le origini di Dianetics) - Si è detto che alcune delle sue motivazioni per lo sviluppo di Dianetics fossero almeno in parte scaturite dalla speranza che qualcuno potesse utilizzarla per "maneggiare il suo caso". Questo punto di vista si fonda sulla convinzione che Dianetics (e successivamente Scientology) siano sostanzialmente il racconto scritto di ciò che in lui non andava, e il tentativo di risolverlo.
Questa opinione potrebbe avere un fondo di verità, ma personalmente ritengo che Hubbard fosse troppo egoista per prendere seriamente in considerazione l'idea che un "umanoide" potesse mai aiutarlo in modo significativo. Tuttavia i suoi scritti su "Che cosa non va nella razza umana" paiono riflettere ciò che sembrerebbe non andare in lui, piuttosto che nel prossimo. Dubito tuttavia che egli l'avrebbe mai ammesso, nemmeno con se stesso. (Cap. 2/2 – Le origini di Dianetics) - Anche se Hubbard cercava di dare l'impressione che Dianetics fosse la prima psicoterapia ad "indirizzarsi all'episodio [traumatico] nella sua precisa area di tempo", altri terapie prima di Dianetics l'avevano fatto come procedura standard. Una di esse, da cui Hubbard attinse nello sviluppare Dianetics, fu la terapia dell'abreazione.
L'abreazione è un termine psichiatrico definito come "il processo di portare alla coscienza e perciò all'espressione adeguata, materiale che era inconscio. Non comprende soltanto il ricordare memorie ed esperienze dimenticate, ma anche alleviarle con esposizione emotiva adeguata e scaricarne l'effetto. Questo processo viene solitamente facilitato dall'acquisizione, da parte del paziente, di maggior consapevolezza sulla relazione causale tra la precedente emozione non scaricata e i suoi sintomi".
E Dianetics è una forma di terapia dell'abreazione. Portare alla superficie - diventare consapevoli di - esperienze "traumatiche" precedentemente sepolte è l'essenza di tutta la terapia abreattiva, Dianetics compresa. Secondo Dianetics questi input sono conservati in una specie di deposito di dolore e shock "incosci" chiamato "mente reattiva" o "bank". (Cap. 2/2 – Le origini di Dianetics) - È mia opinione che L. Ron Hubbard creò Scientology come una trappola.
C'è chi opinerà che Scientology contiene alcune verità meravigliose ed alcune ingegnose tecniche di assistenza. Non potrei essere più d'accordo. Ma per molti esse sono state il classico pezzo di formaggio dentro la trappola. (Cap. 2/8 – Scientology negli anni Cinquanta) - Il "Ponte" e Hubbard, la sua presunta "Sorgente", stanno allo scientologist come la preghiera, la Bibbia e Gesù stanno ai cristiani; sono l'obiettivo centrale della venerazione e dell'adorazione. Senza una certa comprensione della "sua tech" e del "Ponte", qualsiasi tentativo di capire il fenomeno Hubbard e l'influenza ipnotica che ha sui suoi seguaci sarebbero un esercizio inutile. (Cap. 2/10 – Creta nelle mani del maestro)
- Grazie alla natura dualistica o "dicotomica" del movimento Scientology - stavo diventando sempre meno disposto a comunicare su certi argomenti. Dopo tutto essere uno scientologist - specialmente con l'avvento dell'ultra autoritarismo della fine degli anni '60 - significava accettare restrizioni sul pensiero e sulla comunicazione. Ma tali restrizioni - questo era il nostro modo di razionalizzare - erano necessarie affinché Scientology potesse raccogliere l'immensa sfida e il compito urgente di portare sulla Terra libertà e sanità mentale. Dopo tutto quando in gioco è la sopravvivenza dell'intera razza umana, piccolezze come la "libertà di parola" devono essere collocate nella loro giusta prospettiva. (Cap. 2/10 – Creta nelle mani del maestro)
- Che le cattive azioni commesse siano un fattore determinante della propria sfortuna è un concetto molto radicato in Scientology. Tuttavia sostenere che almeno alcuni dei problemi della chiesa possano essere il risultato di "overt" commessi da Hubbard o dai suoi rappresentanti sarebbe considerato blasfemo. (Cap. 2/10 – Creta nelle mani del maestro)
- Per tutto il tempo trascorso nella chiesa rimasi ipnotizzato dal "genio" di L. Ron Hubbard, il quale «da solo aveva scoperto tutto questo meraviglioso materiale!». Il senso di gratitudine mi aveva ammorbidito, ed egli poté modellarmi come desiderava. (Cap. 2/10 – Creta nelle mani del maestro)
- La rivelazione di OT III fu che tutti su questo pianeta - in realtà in «questo settore della galassia» - erano totalmente sopraffatti dagli effetti di un episodio avvenuto 75 milioni di anni fa. E che alla base di questo cataclisma stava un'altra e più fondamentale causa di "contaminazione umana": chiunque, senza eccezione, era stato eliminato e "zombificato" da un episodio avvenuto quattro quadrilioni di anni fa. (Cap. 2/13 – Attraverso il Muro del Fuoco!)
- Hubbard se n'è andato.
Ma che dire del suo "alter ego", la chiesa? Essa sopravvive come suo corpo, come sue mani sempre pronte ad aprirsi per carpire la mente dei vostri figli.
La chiesa, nella sua forma attuale, è un enorme vampiro organizzativo che succhia e ingoia la vitalità dell'innocente e dell'idealista.
Avendo a disposizione enormi risorse legali, finanziarie e pubblicitarie, la capacità della Chiesa di Scientology di persuadere ed intimidire è impressionante. La sua capacità di inibire la comunicazione, di impedire il libero dialogo, di terrorizzare è un fatto di cronaca. (Cap. 2/15 – Typewriter in the Sky) - Raramente le parole pubbliche di Hubbard erano un riflesso di ciò che egli era e di ciò che egli pensava veramente.
Usava le parole per creare l'effetto voluto. (Cap. 2/16 – Riflessioni e conclusione) - Anche senza belletto la vita di Hubbard fu comunque colorita. Ma non fu sicuramente la vita che avrebbe potuto simboleggiare quella di un Buddha reincarnato.(Cap. 2/16 – Riflessioni e conclusione)
Explicit
[modifica]Il 16 settembre 1986 venne acquistata una nuova nave, battezzata Freewinds. Con le sue settemila tonnellate di stazza e 135 metri di lunghezza, è decisamente più grande dell'Apollo. La Freewinds è il luogo in cui verrà consegnato OT 8.
Ad un event promozionale Mark Yaeger annunciò che la Freewinds avrebbe fatto il suo viaggio inaugurale prima della fine di quell'anno. Successivamente venne spedito materiale pubblicitario che illustrava le caratteristiche della nave. Esso invitava audacemente tutti a:
collaborare per l'inizio della più grande avventura nella Storia di Scientology! (Il dopo...)
Bibliografia
[modifica]- Bent Corydon e Ronald DeWolf, Messia o pazzo?, 1987, traduzione di Simonetta Po, 2003-2004.
Altri progetti
[modifica]- (EN) Wikipedia contiene una voce riguardante Bent Corydon