Angelo Brunetti
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Angelo Brunetti detto Ciceruacchio (1800 – 1849), patriota italiano.
Citazioni su Angelo Brunetti
[modifica]- Angelo Brunetti, detto Ciceruacchio, aveva quarantaquattro anni, era alto, robusto e possedeva tutte le qualità del capopopolo. Negoziante di cavalli, poi appaltatore di campi e di foraggi, infine venditore di vino agli osti, era entrato in Carboneria fin dal 1831. Fin dall'inizio del pontificato di Pio IX, Ciceruacchio si era trasformato nell'abile impresario dei festeggiamenti popolari. Era in grado di organizzare la folla osannante, ma anche di farla rimanere nel più assoluto silenzio, in segno di protesta, come accadde il 4 novembre 1846, quando papa Mastai andò a dir Messa nella chiesa di San Carlo al Corso: c'erano centinaia di persone ad attenderlo, che non batterono ciglio. (Andrea Tornielli)
- Cordiale, leale, compassionevole, soccorrevole, generoso, fin troppo, fin quasi alla prodigalità, era amico delle liete brigate, dei ritrovi numerosi, delle merende, delle cene e alquanto dedito al vino.
Mai sentì, o mai, almeno, dimostrò di sentire né orgoglio né ambizione: uomo alla mano, affabile, ingenuo, primitivo, un po' rozzo ne' modi, fu sempre di grandissima buona fede, credulo oltre misura, e accessibilissimo quindi all'influenza che riuscivano ad esercitar su di esso coloro che ne sapevano più di lui, e che conoscessero l'arte di pervenire – ciò che era assai agevole – a inspirargli fiducia e ad acquistarsi la sua benevolenza. (Raffaello Giovagnoli) - Fu tanto strombazzato il nome del Ciceruacchio che gl'Inglesi, i Francesi ed i Russi, che recavansi in Roma, se amavan di vedere Pio IX e il cardinal Gizzi, volevan tutti conoscere pure il Ciceruacchio.
Del resto il Ciceruacchio era un uomo più che volgare, d'un bell'aspetto, possedeva franche e risolute maniere; e, comecché agiato abbastanza stante i suoi negoziati in foraggi e trasporti che con profitto esercitava, passava per essere soccorrevole ai miseri della sua classe, e su di essi per necessità esercitare doveva un ascendente. Ed appunto perché dominar sapeva i popolani d'indole riottosa e manesca, sapeva assai bene recitare la sua parte nei trambusti, veri o fittizi che fossero, e quale nuovo Menenio Agrippa recavasi a calmare con grossolane parole la plebe concitata e sommossa, e agevole riuscivagli o col discorso, o coll'invito ad una svinazzata di ricomporla nella pristina calma; dopo di che compiacevasi nel ricevere le congratulazioni che a lui, come ad un pater patriæ, tributavansi, e che il fecer salire in fama di uomo abile e necessario per mantenere la quiete della città. (Giuseppe Spada) - Ignorante, semplice, entusiasta, arguto, gentile, scevro di scaltrezza o malizia, Ciceruacchio parlava alla plebe con la naturale eloquenza da piazza; in principio il suo tema era la bontà del Papa (e Pio IX non poteva avere amico più sincero), poi con il passar dei mesi cominciò a parlare piuttosto dei cattivi consiglieri che soffiavano all'orecchio del Papa, e alla fine, dell'antica grandezza di Roma, delle virtù repubblicane e delle vittorie riportate prima che esistesse un Papa. (George Macaulay Trevelyan)
- Il bambino era bianco, roseo, biondo, dagli occhi azzurri, grosso e rotondo più dell'ordinario. Per quella abbondante rotondità di forme infantili, le comari del vicinato, togliendolo dalle braccia della sora Cecilia[1] e vezzeggiandolo e palleggiandolo, cominciarono, in coro, a dire: Oh che bel Ciccio!... Oh che bel Ciccio!... e altre ad aggiungere: È grasso come un rocchio, oh che bel rocchio! Oh che bel ruacchio![2] E di lì derivò, fin dall'infanzia, il soprannome di Ciceruacchio. (Raffaello Giovagnoli)
- Il capo, e si potrebbe anche dire il creatore del partito democratico romano, era Angelo Brunetti, cuor d'oro e testa leggiera, un mercante di vino e di cavalli, più noto sotto il nome di Ciceruacchio datogli nell'infanzia da sua madre e dalle comari amiche, a causa dell'adiposità sua per cui rimase famoso tutta la vita. Uomo del popolo, bello e robusto, mezzo Cleonte e mezzo Rienzi, meritatamente amato dai suoi concittadini già un pezzo prima che si desse alla politica, aveva tutte le caratteristiche dei famosi vinai e carrettieri romani che costituivano una specie di aristocrazia democratica o una casta a parte della pittoresca popolazione medievale propria alla Roma di quei giorni. (George Macaulay Trevelyan)
- Uomo dalla parola facile, vivace e combattivo, dotato di un certo intuito politico e di capacità organizzative, Ciceruacchio dieci o quindici anni prima dell'elezione di Pio IX[3] era entrato probabilmente in qualche società carbonara e poi forse nella Giovine Italia; comunque era stato per parecchio tempo in contatto con ambienti influenzati dal mazzinianesimo e più tardi aveva subito anche lui, come tanti altri patrioti, una certa influenza del neoguelfismo. (Giorgio Candeloro)
Note
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