Cipriano Facchinetti

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Cipriano Facchinetti

Cipriano Facchinetti (1889 – 1952), politico e giornalista italiano.

Citazioni su Cipriano Facchinetti[modifica]

  • Cipriano Facchinetti apparteneva a quella categoria di idealisti che intendono pagare di persona per la loro idea....Cessata la tempesta, egli ritornò in Patria; ma non trasformò le sofferenze e le persecuzioni patite in una cambiale da farsi pagare. Gli bastava la consapevolezza, egli puro mazziniano, di avere sempre compiuto il proprio dovere. Quando viene nominato ministro, non si monta la testa: modesto era e modesto rimase. Egli considerò quell'incarico come un posto di lotta, da cui derivavano maggiori responsabilità e quindi l'obbligo di compiere con maggiore scrupolo il proprio dovere....Apparteneva alla schiera degli uomini politici che non vogliono che la politica si trasformi in un mercato in cui si barattano interessi personali, oppure in un trampolino per raggiungere cariche, prebende, onori. Egli considerava, come noi consideriamo, la politica un'alta missione, che più che procurar diritti impone doveri. Facchinetti pensava che la politica deve essere fatta con cuore puro e mani pulite. Per questo motivo ha sempre servito in umiltà il suo partito, con piena dedizione, senza mai nulla chiedere, dando sempre. Questa è stata la divisa politica di Cipriano Facchinetti. (Sandro Pertini)
  • Cipriano Facchinetti era uomo che, se tempi difficili per la democrazia dovessero venire, non avrebbe esitato a prendere il suo posto, di lotta e di responsabilità. Per lui la democrazia era essenzialmente costume morale e fede nel progresso, ragione per cui raffigurava la vita nelle forze del progresso, mentre detestava quanto rappresenta il passato ed il regresso. (Pietro Nenni)
  • Facchinetti era una di quelle figure che hanno sempre raccolto stima, ammirazione, simpatia, in ogni campo, dagli amici, dagli avversari. Buono, onesto, fedelissimo alla sua idea, egli ebbe a soffrire duramente nel periodo del fascismo. Lo ricordo ancora in una certa stanzetta a Parigi, in esilio, con la moglie, con le figlie, ansioso per la sorte della sua patria, come era angosciato per la libertà cosi duramente offesa dalla dittatura....Egli fu grande cristiano, nel senso più ampio, nel senso più eletto, nel senso più sublime della parola. (Filippo Meda)
  • Fu allora (nel 1919) che fondò L'Italia del Popolo in opposizione al Popolo di Italia di Mussolini....Quando il fascismo nacque, egli lo avversò fin dai primi giorni, senza esitazione alcuna. Rileggete il discorso in risposta al discorso della corona, da lui pronunciato il 4 giugno 1924, pochi giorni prima del delitto Matteotti, e vedrete che egli con Chiesa con tutti gli antifascisti, prese nettamente posizione contro il fascismo, pur sapendo di rischiare molto. Si associò poi all'Aventino. Quando nel 1926, in seguito alla mozione di Augusto Turati, la Camera fu sciolta, gli aventiniani, contro i quali vennero spiccati mandati di cattura, furono costretti ad andare in esilio. (on. Chiosterigi)
  • L'ho ritrovato dopo, quando è ritornato a Busto Arsizio, a casa del nostro sindaco che è suo nipote (Giovanni Rossini). Era di ritorno dalla Svizzera. Ora permettete che parli di Busto, ricordando Facchinetti. Parlo di questa città, che egli ha scelto come patria di adozione, e che gli vuole tanto bene....I bustocchi lo consideravano come loro concittadino, si rivolgevano a lui tutte le volte che ne avevano bisogno, non solo, ma hanno voluto che diventasse presidente dell'opera che ha dato all'Italia, l'aeroporto della Malpensa. (Raffaello Morelli)
  • Giornalista, combattente, uomo politico, deputato, membro del Governo, senatore, in tutta la sua attività egli lasciò il solco profondo delle sue impareggiabili qualità di mente e di cuore. E più che tutto lasciò il ricordo – come è stato da altri ricordato – di quella che è la più sublime fra le virtù umane: la bontà. Ed è certo che oggi attorno alla sua salma è unanime il cordoglio. Non solo la sua memoria resta, però, in queste aule e resta in tutto il popolo italiano, ma resta altresì il suo esempio per gli uomini che si succederanno in tutti i governi della Repubblica nella quale egli con tanta fede sperò e che con tanta tenacia e fermezza di carattere attese. (Adone Zoli)

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