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Discussione:Arthur Schopenhauer

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Ultimo commento: 2 anni fa, lasciato da Dread83 in merito all'argomento L'arte di insultare


Iniziata prima suddivisione in sottogeneri; aggiunti nuovi aforismi e citazioni. Inserito ritratto ad olio del filosofo.--Luca Dobusch 11:18, Set 4, 2005 (UTC)

Questa suddivisione mi fa schifo! --Dread83 13:36, Ott 19, 2005 (UTC)

L'arte di ottenere ragione

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Ho inserito alcune citazioni che mi paiono rilevanti per completare la voce recentemente creata in Wikipedia; citare i singoli stratagemmi è un modo facile per fare impressione (specie l'ultimo), quindi meglio non esagerare (Schopenhauer stesso evitò di pubblicarli per questo motivo), però d'altro canto l'opera è (tristemente) nota (almeno in Italia) soprattutto per questo aspetto "basso", quindi almeno un esempio o due bisogna metterlo. Non so quali siano i piú opportuni. --Nemo 11:28, 25 feb 2009 (CET)Rispondi

Senza fonte

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  • Considera ogni giornata come una vita a sé stante.
  • Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.
  • Gli uomini hanno bisogno di qualche attività esterna, perché sono inattivi dentro.
  • I giorni felici li viviamo senza accorgercene, e solo quando arrivano quelli brutti tentiamo invano di richiamarli indietro.
  • Il filosofo non deve mai dimenticare che la sua è un'arte e non una scienza.
  • Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v'è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre.
  • Immaginiamo che qualcuno, per esperienza propria o perché glielo fanno notare gli altri, riconosca un grave difetto del proprio carattere e se ne rammarichi, proponendosi con fermezza e sincerità di migliorarsi e di liberarsene: ciò nonostante, alla prima occasione, quel difetto avrà di nuovo libero corso. Nuovo pentimento, nuovo proposito, nuova ricaduta.
  • In questo gli uomini sono proprio come i bambini: diventano maleducati se li si vizia; dunque non si deve essere con nessuno troppo accomodanti e affettuosi.
  • L'amore è il grande agguato che la natura ha teso agli uomini per propagarne la specie.
  • L'amore e l'odio falsano completamente il nostro giudizio: nei nostri nemici non vediamo altro che difetti e in coloro che amiamo soltanto i pregi; dei secondi perfino i difetti ci sembrano amabili.
  • L'amore è votato allo scacco.
  • L'Eldorado è sulla terra. Con l'Italia si vive come con un'amante, oggi in furibondo litigio, domani in adorazione; con la Germania invece come con una donna di casa, senza grosse arrabbiature ma senza grande amore. (da una lettera da Firenze del 29 ottobre 1822)
  • L'egoismo teoretico possiede la coerenza della pura follia; esso non abbisogna di confutazione (che è impossibile), ma di cure.
  • La felicità è come l'elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l'indomani.
  • La malvagità, si dice, la si sconta nell'altro mondo; ma la stupidità in questo.
  • La morte acquieta l'invidia completamente, la vecchiaia lo fa per metà.
  • La morte di Socrate e la crocifissione di Cristo fanno parte dei grandi tratti caratteristici dell'umanità.
  • La parola di un uomo è il più duraturo dei materiali.
  • La paura ci impedisce di vedere e di cogliere le occasioni di salvezza che ancora ci restano e che sono spesso a portata di mano. Ecco perché, per affrontare pericoli improvvisi, così come per combattere avversari o nemici, le doti più importanti sono il sangue freddo e la presenza di spirito. Il primo consiste nel silenzio della Volontà, affinché l'intelletto possa agire; la seconda nell'attività indisturbata di quest'ultimo, nonostante le pressioni che gli eventi esercitano sulla Volontà.
  • La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente.
  • La socievolezza è l'atto per cui gli uomini si scaldano a vicenda lo spirito; esattamente come, quando fa molto freddo, si scaldano a vicenda il corpo stringendosi l'uno all'altro. Quanto più calore spirituale si possiede, tanto meno si ha bisogno di socievolezza: perciò essa tende ad aumentare quando lo spirito diminuisce.
  • La storia è la continuazione della zoologia.
  • La verità e l'originalità troverebbero più facilmente posto nel mondo, se coloro che non sono in grado di produrle non cospirassero di comune accordo per non farle venire alla luce.
  • La verità passa per tre gradini: viene ridicolizzata, viene contrastata, viene accettata come ovvia.
  • La vista di qualità preminenti di solito provoca la rabbia di chi non vale niente.
  • La vita corre e la vostra comprensione è tarda: perciò io non assaporo la mia gloria e perdo il mio premio.
  • La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.
  • Mentre già da tempo la filosofia veniva generalmente strumentalizzata, ora per fini pubblici, ora per fini privati, io, senza lasciarmi turbare, per più di trent'anni son rimasto coerente al corso del mio pensiero, solo perché così dovevo, né potevo altrimenti.
  • Nella fanciullezza la vita ci si presenta come uno scenario teatrale visto da lontano; nella vecchiaia come il medesimo scenario visto da molto vicino.
  • Nessuno si è mai sentito felice nel presente, a meno che non fosse ubriaco.
  • Non posso certo sottrarmi in alcun modo ai difetti e alle debolezze inerenti per necessità alla mia natura come a ciascun'altra: ma non li accrescerò con indegni compromessi.
  • Non v'è dubbio che la vita non ci sia stata data perché ne godiamo, ma per vincerla – per superarla.
  • Non v'è nulla di più inconciliabile e crudele dell'invidia: eppure ci sforziamo senza posa soprattutto di suscitarla!
  • Non v'è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l'intervallo.
  • Ormai da gran tempo ho rinunciato al plauso dei miei contemporanei.
  • Per ogni libro degno di essere letto c'è una miriade di cartastraccia.
  • Perfino l'ingegno degli animali si aguzza considerevolmente con il bisogno, cosicché in casi difficili essi fanno cose che ci stupiscono; quasi tutti, per esempio, considerano più prudente non darsi alla fuga, se credono di non essere stati visti: ecco perché la lepre si acquatta nel solco del campo e lascia che il cacciatore la sfiori nel passare oltre; mentre gli insetti, quando non hanno via di scampo, fanno finta di essere morti; e così via.
  • Perfino quando l'educazione è più o meno di pari grado, la conversazione tra un grande spirito e una mente comune è come un viaggio che due uomini fanno assieme, l'uno in sella ad un focoso destriero e l'altro a piedi, un viaggio che sarà presto assai fastidioso per entrambi e che finirà per divenire impossibile.
  • Quando pensiamo con orrore alla morte, la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita.
  • Quanto più in basso l'uomo si trova dal punto di vista intellettuale, tanto meno misteriosa è per lui l'esistenza: anzi, gli sembra ovvio che tutto quello che esiste, esista ed esista così com'è.
  • Quanto più uno possiede in se stesso, di tanto meno egli necessita del mondo esterno. Ecco perché la superiorità dello spirito rende poco socievoli.
  • Quanto uno ha pensato di vero, o ha portato alla luce dalle tenebre, dovrà pure un giorno o l'altro venir colto da un qualsiasi spirito pensante e colpirlo, rallegrarlo e confortarlo; ed è proprio per costui che si parla, come per noi hanno parlato quelli che ci somigliano e che son diventati il nostro conforto nel deserto della vita.
  • Questa generazione non ha più corone da elargire: il suo plauso si è ormai prostituito né ha valore alcuno il suo biasimo.
  • Scuri in viso, lasciamo passare senza goderne infinite ore piacevoli e serene; ma quando poi arrivano quelle brutte, riguardiamo con vana nostalgia alle prime.
  • Se la nostra vita fosse senza fine e senza dolore, a nessuno forse verrebbe in mente di domandarsi perché il mondo esista e perché sia fatto proprio così, ma tutto ciò sarebbe ovvio.
  • Si ha ragione di cercare gli esseri umani o di evitarli, a seconda che si tema di più la noia o il dispiacere.
  • Solo il cambiamento è eterno, perpetuo, immortale.

L'arte di insultare

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Non capisco perché questa citazione: "Il sesso femminile pretende e si aspetta tutto da quello maschile: tutto quello, cioè, che desidera e di cui ha bisogno; il sesso maschile, a quello femminile, chiede, prima di tutto e direttamente, una cosa sola. ( p. 97) " sia stata tolta essendo ripresa dalla voce matrimonio del suddetto testo, come indicato nel link sopra ed e' traduzione esatta dal tedesco originale dell'autore come segue:

" Das weibliche Geschlecht verlangt und erwartet vom männlichen alles, nämlich alles, was es wünscht und braucht: Das männliche verlangt vom weiblichen zunächst und unmittelbar nur Eines. "

chiedo a @Utente:Dread83 e gli altri, grazie

--Unideanet (scrivimi) 13:50, 22 ago 2022 (CEST)Rispondi

C'è già, è in Aforismi sulla saggezza del vivere. Grazie. --DOPPIA•DI 23:08, 22 ago 2022 (CEST)Rispondi