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John Dryden

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Ritratto di John Dryden

John Dryden (1631 – 1700), poeta, drammaturgo, critico letterario e traduttore britannico.

Citazioni di John Dryden

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Beware the Fury of a Patient Man.[1]
  • Gli errori, come pagliuzze, galleggiano alla superficie; chi cerca perle deve tuffarsi in profondo.[2][3]
  • Nell'essere pazzi, c'è un piacere che soltanto i pazzi conoscono.[4][3]
  • Non c'è passione che la musica non riesca a infiammare e ad acquietare.[5]
What passion cannot Music raise and quell?[6]
  • Non prendere la vita che non puoi dare, | perché tutte le cose hanno un uguale diritto a vivere.[7]
  • Qui giace mia moglie, e qui lasciatela giacere. Ora riposa; e riposo anch'io.[8][3]
  • Questa è la sorte di tutti i machiavellici: fanno i loro disegni così sottili che si rompono per la loro stessa finezza.[9][3]
  • Ragione per governare ma clemenza per perdonare: la prima è legge, privilegio l'altra.[10]
  • Tutte le ereditiere sono belle.[11][3]

Incipit de Il potere della musica sul cuore umano

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Volgea festivo il giorno,
Che il guerrier figlio di Filippo avea
Doma la Persia: alteramente adorno
Di lauri in trono d'or egli sedea,
Simile a Nume; e fea
A lui corona intorno
Schiera di duci egregi,
Di Macedonia il fiore,
Cui, per nobil conforto,
Del gravoso di Marte aspro sudore,
Di mirti e rose il crin velava Amore.

Citazioni su John Dryden

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  • Mentre alla Corte [inglese] di Carlo II s'imitava lo scetticismo galante della Corte di Francia, Giovanni Dryden, nella Difesa per l'epilogo della Conquista di Granata, nei Principi di criticismo nella tragedia, e nel preambolo al Tutto per amore, accusava lo Shakspeare di trivialità nel linguaggio, d'incertezza nello stile e d'inverosimiglianza nella favola; e adduceva le regole non solo d'Aristotele e di Orazio, ma del Boileau ancora e del Rapin; e imitava ne' suoi drammi e nelle commedie il Corneille e 'l Racine e 'l Molière, pur sostenendo che il teatro francese non avesse caratteri comici; e che nelle tragedie l'azione troppo scarsa anche difettasse di naturalezza e di varietà. In somma, egli che fornito, com'era, di larga educazione classica, divenne critico acuto e valente traduttore, come poeta non fece se non inverniciare goffamente di classicismo francese la vanità licenziosa che si diffondeva dalla Corte nella società, ne' costumi e nell'arte. (Giovanni Alfredo Cesareo)

Note

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  1. Da Absalom and Achitophel, 1681, parte I, v. 1005.
  2. Da All for love
  3. a b c d e Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  4. Da Il frate spagnolo, II, 1.
  5. Citato in AA.VV., Il libro della musica classica, traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 15. ISBN 9788858022894
  6. Da A Song for St. Cecilia's Day, 1687.
  7. Interpolazione di Dryden nella sua traduzione (1700) delle Metamorfosi di Ovidio, nei versi del cap. XV riguardanti il vegetarianismo pitagorico; citato in Erica Joy Mannucci, La cena di Pitagora, Carocci, Roma, 2008, p. 16. ISBN 978-88-430-4574-7
  8. Epitaffio destinato alla moglie.
  9. Da Sir Martin Mar-all.
  10. Da The hind and the panther.
  11. Da Re Artù.

Bibliografia

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  • John Dryden, Il potere della musica sul cuore umano, traduzione di Angelo Mazza, in Thomas James Mathias, "Componimenti lirici de' più illustri poeti d'Italia", A. Nobile, Napoli, 1819.

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