Etruschi
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Citazioni sugli Etruschi e l'Etruria antica.
Citazioni
[modifica]- Da cabala di chiuse cerchie erudite e curiosità di colti viaggiatori o fonte di "immediatezza" per l'ispirazione di artisti visceralmente ostili al naturalismo quanto incapaci di distaccarsene, l'etruscheria si è oggi trasformata in un fenomeno di massa, in virtù del proprio contenuto di "diversità", capace di stimolare fantastiche e morbose fughe dal reale, di eccitare curiosità sui suoi misteri, di ammiccare alle angosce collettive e individuali dell'uomo medio. L'ansia del "sacro" e il timore dell'incognito che agitano il cittadino, sempre più solo e abbandonato dalle certezze nel suo "villaggio elettronico", si concretano dunque nei volti primitivi dei sarcofagi di nenfro, nelle cifre fastose di ori e di argenti, nelle danze orgiastiche dipinte sulle pareti dei sepolcri, nelle policrome figure di terracotta ammassate sui rampanti dei frontoni templari, nelle ieratiche iscrizioni su pietre, su ceramiche, su bronzi. E in questo reificarsi, le angosce di ieri si fanno tutt'uno con quelle dell'oggi, a sollievo di tutti. (Mario Torelli)
- Dappertutto, tuttavia, nelle guide a carattere divulgativo, o nei dépliant turistici, si parla di Etruschi come di un popolo misterioso, dell'Etruria nascosta e dell'Etruria sotterranea, come se la cultura etrusca fosse imperscrutabile. Si tratta di una trovata commerciale molto utile e redditizia, ma anche ingannevole. […] gli Etruschi non furono più misteriosi della maggior parte dei popoli dell'Italia arcaica. (Christopher Smith)
- È in verità impressionante il constatare che, per due volte nel VII secolo a.C. e nel XV d.C., pressoché la stessa regione dell'Italia centrale, l'Etruria antica e la Toscana moderna, sia stata il focolaio determinante della civiltà Italiana. (Jacques Heurgon)
- Furono gli etruschi coloro che, molto prima di Roma, nel momento del trapasso tra preistoria e storia, edificarono nel cuore d'Italia un'alta civiltà, ponendo le fondamenta della futura ascesa dell'Europa. Furono gli etruschi che, partecipi dell'eredità dell'antico Oriente con la sua avanzata civiltà, la trasferirono sul suolo dell'Occidente europeo. (Werner Keller)
- Gli Arabi sono in grado di comprendere i corvi, gli Etruschi le aquile. (Porfirio)
- Gli etruschi? Ma gli etruschi non sono mai esistiti. Voi vi chiedete da dove sono venuti, se dal continente, o dall'Asia Minore, o dall'America; avanzate anche l'ipotesi che siano sempre stati qui. Ebbene, avete tutti ragione e tutti torto, cioè vi ponete un problema che non ha senso. Avrebbe senso chiedersi da dove sono venuti i piemontesi, o i toscani, o i milanesi? Non esistono popoli che, tutti d'accordo, un bel giorno prendono il mare (dove trovano tante navi, oltre tutto?) e se ne vanno altrove. (Luciano Bianciardi)
- In realtà, una volta strappata la maschera orientalizzante che li travestiva, [gli Etruschi] sono gli Italici di ieri e di oggi che ci appaiono in una impressione allucinante di consanguineità. (Jacques Heurgon)
- Le tradizioni tramandate dall'Antichità sulle origini del popolo etrusco sono soltanto l'espressione dell'immagine che i suoi alleati o avversari volevano divulgare. Per nessun motivo racconti di questo genere vanno considerati documenti storici. (Dominique Briquel)
- Non v'è popolo europeo che sia stato maltrattato quanto gli etruschi; non c'è popolo, la cui identità sia stata così sistematicamente distrutta. Quasi come se la posterità si sia ripromessa di spegnere ogni traccia del ricordo di una nazione che un tempo scrisse, con la sua azione pionieristica, il primo grande capitolo della storia dell'occidente. (Werner Keller)
- Se la Grecia dominò con l'intera sua civiltà la Sicilia e l'Italia meridionale, dette anche forme e soggetti all'arte del popolo etrusco. La civiltà etrusca si affaccia alla storia allorquando sui poveri sepolcreti a cremazione del periodo del ferro si distende in Etruria il manto lussuoso dell'arte orientalizzante, accompagnato dal rito dell'inumazione nelle tombe a camera. (Alessandro Della Seta)
- Sia nell'ottica dell'archeologia che della lingua vale la pena di guardare verso nord, oltre che verso est. […] alla fine del II millennio a.C. sono strette le connessioni tra quello che avviene a nord e a sud delle Alpi; inoltre, l'unica lingua in Italia che sembra avere una qualche somiglianza con l'etrusco è il retico, parlato da una popolazione stanziata sulle Alpi nord-orientali. Se c'è stato qualche movimento migratorio, tuttavia, può collocarsi solo intorno o prima del 1200 a.C.; e se questa supposizione è corretta, allora gli Etruschi non sono più misteriosi di altri popoli italici. Nessuno perde tempo a chiedersi da dove venissero coloro che abitavano nel sito pre-urbano di Roma intorno al 1200 a.C. (Christopher Smith)
- Forse perché un pazzo uccide con un sasso un usignolo, egli è per questo più grande dell'usignolo? Forse perché il Romano fece fuori l'Etrusco, egli era per questo più grande dell'Etrusco? Oh no! Roma è caduta, e il fenomeno romano con essa. L'Italia di oggi è nel suo polso molto più etrusca che romana; e sarà così sempre. L'elemento etrusco è in Italia come l'erba dei campi e come il germogliare del grano: e sarà così sempre.
- Gli etruschi lo sanno tutti, erano il popolo che occupava l'Italia centrale, ai tempi della prima Roma e che i Romani, da buoni vicini come sempre annientarono per far posto a una Roma con la 'erre' maiuscola. Non li avrebbero sterminati tutti, ce n'erano troppi, ma riuscirono a cancellarli come nazione e come popolo. Fu l'inevitabile risultato di un espansionismo con la 'e' maiuscola, la sola ragion d'essere di gente come i romani.
- Gli etruschi non furono distrutti, ma furono spogliati della loro essenza… Il sapere degli etruschi divenne mera superstizione, e i principi etruschi diventarono grassi e inerti romani.
- Gli Etruschi sono stati senz'altro i meno romani di tutti i popoli mai vissuti in Italia, proprio come i Romani dell'antica Roma, sono stati certo i meno italiani, almeno a giudicare dagli italiani di oggi.