Fausto Gresini
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Fausto Gresini (1961 – 2021), pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano.
Citazioni di Fausto Gresini
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [«Qual è il ricordo più bello che ha di Marco?»] La sua voglia di vivere. Era una persona splendida, grazie al suo carattere, al suo temperamento che piaceva a tutte le persone che incontrava. Marco era veramente unico. [...] Lui era già un campione. Ma non importa cosa sarebbe diventato, io mi sono fermato a quel giorno in cui Marco ha perso la vita. Mi sono fermato a questa tragedia e voglio ricordare Marco per quello che veramente era, una persona eccezionale.[1]
- [Su Daijirō Katō] Era un ragazzo molto simpatico, introverso, a volte difficile da prendere. Quando non aveva voglia di fare qualcosa, diceva che non sapeva la lingua, che parlava solo giapponese... In realtà era solo un modo per nascondere la sua timidezza [...][2]
- [Su Daijirō Katō] Era un po' bizzarro: ogni tanto gli "tiravano" le orecchie anche i suoi capi della Honda, per esempio per il suo modo di colorarsi i capelli o per altre stravaganze. Mi ricordo il primo giorno che arrivò in Italia: ebbe subito un incidente in macchina, in mezzo alla nebbia. Non era ancora arrivato a Misano e aveva già picchiato con l'auto, all'una di notte: ho pensato 'cominciamo bene'. Un'altra volta mi ricordo che aveva sbagliato le dosi del detersivo dentro alla lavatrice: ci chiamò disperato, perché la camera si era riempita di schiuma. Gli piaceva divertirsi, ma era anche un vero professionista, molto preparato, con un gran fisico, sapeva bene quello che voleva.[2]
- [Su Daijirō Katō] [...] lo vogliamo ricordare come lo abbiamo conosciuto, con il sorriso che ci regalava in quei momenti bellissimi quando vinceva ma anche nelle serate lontano dai Gran Premi. La sua semplicità ed il suo modo estroso di proporsi erano due straordinarie componenti del suo modo di essere.[3]
- [«Come si lavora con piloti [...] giovani?»] Vanno seguiti e indirizzati, il bello è che sono come delle spugne e, se dai loro le indicazioni giuste, vedi i miglioramenti in poco tempo. Fondamentale è che questi piloti abbiano tenacia e siano in grado di seguirti in questo percorso.[4]
- Sono abituato a essere solo [ride, ndr]. Ogni giorno apro la mia piccola azienda, che dà lavoro a più di 60 persone in Italia e che cerca di fare rimanere il nostro motociclismo ad alti livelli. Devo ammettere che non mi sento considerato dalla nostra Federazione. Credo che, senza il nostro impegno, molti piloti che abbiamo fatto correre avrebbero fatto molta più fatica ad arrivare nel Mondiale.[4]
- [Nel 2020] Per adesso penso che la MotoE sia complementare alla MotoGp. C'è ancora molto da fare ed è tutto possibile. Forse da fuori non si vede, ma questo è un mondo in continua evoluzione e tante soluzioni poi sono usate nelle tecnica di tutti i giorni.[5]
Da un'intervista a motogp.com, 2017; citato in motogp.com, 23 febbraio 2021.
- Sognavo un giorno di essere in pista, magari di arrivare ultimo ma volevo essere in pista
- [Sugli inizi] Non avevo le possibilità economiche. Quindi la sera, insieme al mio capo di allora, ci mettevamo a lavorare sulla moto con cui disputavo le prime gare.
- [Dopo la morte del suo pilota Daijirō Katō al Gran Premio del Giappone 2003] Quello fu un momento difficile. Ti chiedi fino a che punto ti piace davvero quel lavoro, se potevi fare qualcosa di diverso, t'interroghi su ogni azione che hai fatto per capire sei hai commesso qualche errore. [...] La mia fortuna è stata quella di essere stato un pilota e i piloti sanno qual è il rischio. Ho sempre pensato che lui ci avrebbe chiesto di continuare a correre. E alla gara successiva vinse il suo compagno di squadra, Sete Gibernau. Fu la nostra prima vittoria in classe regina come squadra.
- Non pensi mai che sia l'ultima gara, insegui sempre un sogno e pensi sempre di vincere. Devi sempre avere le motivazioni per essere un vincente. La determinazione nel volere il risultato mi è servita anche quando ho iniziato a fare il team manager.
Da un'intervista inedita di Massimo Calandri, la Repubblica, 2020; citato in repubblica.it, 23 febbraio 2021.
- In sella alla moto credo di aver fatto delle cose belle. O no? [se la rideva. Due titoli mondiali in 125 cc] E poi è arrivato un momento fondamentale, delicatissimo: ho dovuto scegliere se diventare un vecchio pilota, o un giovane manager. Ancora una volta è stata la passione, a decidere. Intorno al '97, eravamo 5 o 6 persone: con Fabrizio Cecchini, che mi ha seguito per tutta la carriera. Chi l'avrebbe detto, che alla fine avrei messo su un'azienda da 20 milioni di fatturato, con 70 dipendenti e 11 piloti?
- Se non ho un problema, me lo vado comunque a cercare: mi ci butto dentro. Non mi sono mai tirato indietro, io.
- Quattro figli, due maschi e due femmine: e dalla stessa moglie, attenzione. Roba da premio Nobel. [scherzava, ndr]
- Mia madre lavorava in una segheria, mio padre guidava le ruspe. A 13 o 14 anni ho capito che dovevo imparare un mestiere, sono andato in officina. Meccanico. Però appena c'era un attimo libero, correvo ai bordi del circuito di Imola: guardavo gli altri correre, e sognavo. [«Cosa?»] Di poter esserci un giorno anche io, e arrivare ultimo. Sì, ultimo al traguardo: ma in pista, come un pilota vero.
Citazioni su Fausto Gresini
[modifica]- Con Fausto avevo un bel rapporto. Lui era molto simile a me, ottimista e deciso nelle sue scelte. Mi ha fatto crescere, ma dovevi rigare dritto. Era come un secondo genitore nel paddock. Quando sono arrivato al Motomondiale, cazzeggiavo. Lui mi ha trasmesso l'etica del lavoro. Se mi distraevo mi riprendeva, ma quando c'era da scherzare non si tirava mai indietro. (Enea Bastianini)
- Fausto è stato un grande, un grandissimo. Onestamente, è stato l'unico che è riuscito a creare un piccolo impero. La sua struttura, il suo reparto corse, tutti i progetti sportivi che è riuscito a portare avanti negli anni, i successi che ha avuto e quello che stava preparando per il futuro... è qualcosa di straordinario. Questo è merito di una capacità imprenditoriale al di sopra della media e di una forza incredibile ad affrontare la quotidianità lavorativa. E quello che mi porterò dentro da lui è proprio questa grandissima energia nel pensare in grande, nel buttarsi ad avviare dei progetti. [...] È sempre stato un punto di riferimento per me, per il modo in cui organizzava qualsiasi cosa relativa alla presentazione del suo box, della sua hospitality, il modo in cui si rapportava con i suoi clienti, il modo in cui era organizzato al reparto corse. Un grande imprenditore, un grande personaggio, con una forza di lavoro incredibile. Per mandare avanti tutti i suoi progetto, il suo impegno anche era mostruoso. Abbiamo cominciato tra il 1996 e il 1997. E se guardiamo quello che ha fatto lui, il numero di podi, di vittorie, di titoli mondiali che ha vinto [...], abbiamo perso un personaggio incredibile. È estremamente triste e doloroso pensare alla maniera ingiusta nella quale se n'è andato, una maniera così veloce, così repentina. (Lucio Cecchinello)
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista di Franco Vittadini, MARCO SIMONCELLI/ Gresini: lui era unico. Il mio ricordo di una persona eccezionale, ilsussidiario.net, 19 ottobre 2012.
- ↑ a b Dall'intervista di Giovanni Zamagni, Daijiro Kato, un ritratto a dieci anni dalla scomparsa, moto.it, 19 aprile 2013.
- ↑ Citato in Daijiro Kato dieci anni dopo, motoblog.it, 20 aprile 2013.
- ↑ a b Dall'intervista Gresini: "Non mi sento supportato dalla FMI", motociclismo.it, 13 dicembre 2016.
- ↑ Da Motociclismo, intervista a Fausto Gresini aspettando la partenza del Mondiale: "Per la prima volta da quando sono team manager dovrò guardare le gare in televisione sul divano di casa...", settesere.it, 6 marzo 2020.
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