Anniversario della liberazione d'Italia
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Citazioni sull'anniversario della liberazione d'Italia, che ricorre il 25 aprile di ogni anno.
- C'è una campagna di denigrazione della Resistenza: diretta dall'alto, coltivata dal cortigiano. Il loro gioco preferito è quello dei morti, l'uso dei morti: abolire la festa del 25 aprile e sostituirla con una che metta sullo stesso piano partigiani e combattenti di Salò, celebrare insieme come eroi della patria comune Giacomo Matteotti, ucciso dai fascisti e il filosofo Gentile, presidente dell'accademia fascista, giustiziato dai partigiani, onorare insieme le vittime antifasciste della risiera di San Sabba e quelle delle foibe titine. Proposte da comitati di reduci che evidentemente non hanno mai sentito parlare dei lager in cui i fascisti, prima e dopo l'armistizio, hanno chiuso migliaia di cittadini colpevoli unicamente di essere di etnia slovena. (Giorgio Bocca)
- Fra poco sarà il 25 aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita. (Enzo Biagi)
- Il 25 aprile ci saranno i cortei, i partigiani e i contro-partigiani. Siamo nel 2019 e mi interessa poco il derby fascisti-comunisti. (Matteo Salvini)
- Il 25 aprile del 1945 ero in seconda elementare. La campanella suonò alle 10 e le maestre ci mandarono a casa con un'incoscienza che ancora oggi mi fa rabbrividire. Tornai a casa mano nella mano di mio fratello, mentre i carri armati entravano a Gallarate. Subito dopo cominciarono le vendette: un giorno passò sotto le mie finestre un camion con due fascisti ammazzati... (Amalia Ercoli-Finzi)
- La festa del 25 aprile [...] ci lascia un messaggio: i conflitti portano sempre ad azioni terribili, anche se commesse in nome di ideali altisonanti e giusti. I responsabili degli orrori commessi probabilmente oggi non vivono più. Proprio per questo, per raggiungere una vera serenità e pacificazione Nazionale, è giusto ricordare in questa giornata tutti gli errori di quell'orrenda guerra. Perché la Libertà deve essere necessariamente un valore condiviso, dalla Storia e dall'umanità. (Susanna Ceccardi)
- – Ma cos'è il 25 aprile?
– E te lo dico subito, tesoro: è la festa dei fannulloni. (Si muore tutti democristiani) - Noi con i fascisti abbiamo finito di parlare il 25 aprile 1945! (Gian Carlo Pajetta)
- Per me la giovinezza incominciò il 25 aprile 1945: una giovinezza tardiva. Ma è stata bella. In quell'Italia tutto pareva possibile. (Franca Valeri)
- Per un momento di memoria vera bastano anche il fiore deposto, il gesto grato, lo scorcio di muro, la fotografia, il portone, la lapide, il cippo, la breve sosta silenziosa. Basta un minuto per sentire che oggi è il 25 Aprile. (Michele Serra)
- Quella del 25 aprile è divenuta una ricorrenza stantia, mentre dovrebbe essere un momento per ricordare come un popolo, attraverso la Resistenza, si è liberato dall'oppressione straniera. (Francesca Albanese)
- Sapete cosa vuol dire vivere senza la libertà? La libertà di leggere un libro che ti piace, di esprimere la tua opinione, di spostarti da una città all'altra, di avanzare diritti nei confronti dei padroni su trattamento e paga al lavoro. O senza la libertà di andare a scuola, un traguardo privilegiato che ai miei tempi era riservato a pochi? Ecco, il 25 aprile è il simbolo di queste piccole e grandi conquiste ed emancipazioni. (Teresa Vergalli)
- Sbaglia Salvini a dire che il 25 aprile è stato un derby tra fascisti e comunisti, perché il contrario del fascismo non è il comunismo, ma è la libertà. E se c’è un derby tra chi la libertà la sopprime e chi la difende non si può stare in tribuna. (Walter Veltroni)
- Se è così, se cioè l'antifascismo – e, beninteso, l'anticomunismo, l'antitotalitarismo – deve rappresentare una guida politica per l'oggi, un modo concreto di essere antifascisti anche quando le celebrazioni commemorative sono concluse è quello di lottare perché altri 25 aprile siano possibili: un 25 aprile per i cubani, per i cambogiani, per i vietnamiti, per i nord-coreani, per i cinesi, per i ceceni... (Daniele Capezzone)
- Si dice che è una festa che dovrebbe unificare gli italiani. Ci sono dei connazionali con cui non mi sento unito; se in alcune parti d'Italia si può immaginare una propensione naturale alla pulizia etnica, io non mi sento unito. Se trovo un sindaco che immagina di dover punire dei bambini per stigmatizzare l'atteggiamento delle loro famiglie, io non mi sento unito a quel sindaco. Se c'è chi pensa che l'omofobia, il razzismo, la xenofobia, la mitologia negativa del diverso, siano ingredienti con cui convivere, io non mi sento di unirmi a chi pensa che l'intolleranza sia un fatto naturale. (Nichi Vendola)
- Vorrei che fosse per lei stupendo e irrinunciabile come un 25 aprile. (Offlaga Disco Pax)
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