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Antifascismo

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Simbolo antifascista

Citazioni sull'antifascismo.

  • Assistiamo a un revisionismo reazionario che apre la strada alla democrazia autoritaria, da noi e nel resto del mondo. Uno di quei cicli storici che dimostrano che anche la libertà ha le sue stagioni.[...] C'è stata una mutazione capitalistica, una rivoluzione tecnologica di effetto obbligato: ricchi sempre più ricchi, poveri sempre più poveri ed emarginati. È questa la ragione di fondo per cui la Resistenza e l'antifascismo democratico appaiono sempre più sgraditi, sempre più fastidiosi al nuovo potere. Padroni arroganti e impazienti non accettano più una legge uguale per tutti, la legge se la fabbricano ad personam con i loro parlamenti di yes-men. (Giorgio Bocca)
  • Da sinistra si tira fuori sempre questo antifascismo. Berlusconi come Mussolini, lo Stato autoritario imposto da Mediaset... Balle sovrane. Da destra, fate voi la riflessione. Bisognerebbe ricominciare da questo riconoscimento reciproco del diritto pubblico alla propria memoria. (Giampaolo Pansa)
  • È troppo facile, e terribilmente vile, fare gli antifascisti senza fascismo. (Antonino Zichichi)
  • Ero figlio di un onesto ingegnere. Talmente onesto da dichiararsi antifascista durante il ventennio, ti puoi immaginare con quali vantaggi per la sua professione. (Nantas Salvalaggio)
  • Fascista oggi equivale a sostenere le ragioni della dittatura. E io non me la sento. Ma non serve nemmeno dichiararmi antifascista. Preferisco pensare al futuro. (Francesco Storace)
  • Gli antifascisti hanno voluto dimostrare di essere della medesima lega, identica dei fascisti, anzi peggio, perché venuti dopo ci sono riusciti perfettamente. (Aldo Palazzeschi)
  • I resistenti stavano dalla parte giusta, i repubblichini dalla parte sbagliata. È doveroso dire che, se non è in discussione la buonafede, non si può equiparare chi stava da una parte e combatteva per una causa giusta di uguaglianza e libertà e chi, fatta salva la buonafede, stava dalla parte sbagliata. [...] La destra deve ribadire in ogni circostanza questi concetti, proprio per superare il passato, non per archiviarlo, ma per costruire una memoria che consenta al nostro popolo di andare avanti. [...] Chi è democratico cioè si riconosce nei valori della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia sociale è antifascista, ma non tutti gli antifascisti in Italia erano democratici perché chi aveva come modello l'Urss di Stalin era a pieno titolo antifascista ma non a pieno titolo un democratico. (Gianfranco Fini)
  • Il fascismo degli antifascisti non mi fa meno paura di quello dei fascisti. (Roberto Gervaso)
  • Il fascismo si divide in due parti: il fascismo propriamente detto e l'antifascismo. (Mino Maccari)
  • L'antirazzismo in assenza di razzismo, proprio come l'antifascismo in assenza di fascismo e l'anticomunismo in assenza di comunismo, fanno il gioco del Potere, e sono del tutto a nocumento dei dominati, che si dividono anziché unirsi contro l'alto. (Diego Fusaro)
  • L'insurrezione popolare antifascista ha operato una svolta decisiva nello sviluppo del nostro paese. Essa ha aperto una nuova èra nella sua storia, un'èra di profonde trasformazioni rivoluzionarie, politiche, economiche, sociali e culturali; trasformazioni che aprono la strada ad un ordine sociale nuovo, in cui sarà eliminato lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. (Georgi Dimitrov)
  • La destra tende ad economia di concetti: tutto ciò che respira e non è in divisa, è antifascista. (Fascisti su Marte)
  • La sinistra non ha voluto fare dell'antifascismo una cultura globale di libertà e di democrazia, ma l'ha utilizzato per dare un forte connotato ideologico alle proprie lotte politiche. (Marcello Flores)
  • La storia della cultura antifascista è stata per un lungo tempo, nel corso della Guerra fredda, legata in modo ambiguo al PCI che da una parte si muoveva in difesa della democrazia e dall'altra non spendeva una parola sul regime sovietico. (Marcello Flores)
  • La verità è che il regime non cadde perché avea fallito. Ma per opportunismo e per congiura di squallidi residuati della storia. I testacoda! I voltalagabbana! Coloro che da un giorno all'altro si dissero da sempre antifascisti, e bruciata la camicia nera tornò lesti ad indossare i vecchi e odiosi abiti borghesi, con i loro modi urbani e il dar del "lei". (Fascisti su Marte)
  • Non me ne sono mai vergognato di quella giovinezza nei Guf, anzi: tutto quel mio essere stato orgogliosamente fascista ha poi reso solido il mio antifascismo. (Eugenio Scalfari)
  • Non voglio fare della retorica, ma giova ricordare che l’antifascismo italiano (da cui bene o male è nata questa repubblica) è vissuto sparso per il mondo, sbarcare in Francia o in America da clandestini, senza documenti era la regola. Oggi quelli sono padri della patria. L’auto che porta Filippo Turati clandestinamente in Francia era guidata da Adriano Olivetti, che non ebbe certo paura delle leggi vigenti allora. E nemmeno Joyce Lussu Salvadori, capitano (lei sì) della Resistenza, che a Marsiglia falsificava documenti notte e giorno per chiunque glieli chiedesse. E Teresa Mattei, che ancora bambina si fa buttare fuori da tutte le scuole del regno perché non accetta lezioni razziste. Ma che poi diventerà una delle poche madri costituenti, quelle che hanno scritto materialmente la Costituzione. E tutti siamo grati a loro. Siamo figli loro. Siamo figli di gente che si é fatta beffe delle frontiere e delle leggi, per fortuna. (Giuseppe Turani)
  • Oggi il fascismo si combatte riprendendo le lotte tra i lavoratori, portando le parole d'ordine della solidarietà e dell'uguaglianza nei quartieri e nelle periferie, rifiutando la guerra tra poveri e dando una reale alternativa di lotta alle classi popolari. Oggi l'antifascismo è anticapitalismo. (Marco Rizzo)
  • Oggi le persone benpensanti, questa classe intelligente così sprovvista di intelligenza, cambiano discorso infastidite quando sentono parlar di antifascismo. (Piero Calamandrei)
  • Per ciò che riguarda esclusivamente me, gli anni dal '37 al '43, che dedicai quasi del tutto all'attività antifascista clandestina (non ripresi a scrivere che nel '42, quando nell'estate di quell'anno buttai giù le poesie che più tardi avrei pubblicato nel volumetto Storie dei poveri amanti, del '45), furono tra i più belli e più intensi dell'intera mia esistenza. Mi salvarono dalla disperazione a cui andarono incontro tanti ebrei italiani, mio padre compreso, col conforto che mi dettero d'essere totalmente dalla parte della giustizia e della verità, e persuadendomi soprattutto a non emigrare. Senza quegli anni per me fondamentali, credo che non sarei mai diventato uno scrittore. (Giorgio Bassani)
  • Ridurre [...] gli avvenimenti del 1943-45 alla contrapposizione antifascismo-fascismo e alla lotta armata tra la Resistenza e la Rsi non è in sede storica sufficiente. (Renzo De Felice)
  • Sarebbe ora di finirla con questa damnatio memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno ai comunisti, agli ex comunisti ed ai comunisti o filocomunisti pentiti. C'è una grande storia che è stata rimossa: quella degli antitotalitari democratici e liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni generalizzate e di compiacenti assoluzioni. (Vittorio Foa)
  • Se devo dire cosa mi è rimasto davvero dentro, rispondo di essere rimasto profondamente antifascista, è un sentimento forte. (Ennio Fantastichini)
  • Siamo antifascisti perché la nostra patria non si misura a frontiere e cannoni, ma coincide col nostro mondo morale e con la patria di tutti gli uomini liberi. (Carlo Rosselli)
  • Siamo diventati tutti antifascisti quando abbiamo cominciato a perdere la guerra. (Dino Risi)
  • [Riguardo le spedizioni punitive dei fascisti] Voi sapete come facevano: aspettavano – erano degli eroi! – di essere in venti o in trenta per aggredire gli antifascisti quando si trovavano isolati. Se eravamo in tre, allora non ci aggredivano più! (Sandro Pertini)
  • [«Per lei cosa vuol dire oggi essere antifascisti?»] Vuol dire avere una memoria collettiva della Storia e non una memoria "condivisa", altrimenti, come è sempre successo fino ad ora, ogni anno, in prossimità del 25 aprile, si risveglia una polemica da "derby" di calcio, una non appartenenza, in fondo indifferenza di fronte ai principi della nostra democrazia. (Michela Ponzani)

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