François Orsini

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François Orsini (–), saggista, critico e scrittore francese.

  • Comunemente si pensa che il termine «espressionismo» sia stato utilizzato la prima volta per designare l'orientamento estetico del gruppo pioniero «Die Brüke». È incontestabile che l'Espressionismo sia un fenomeno nettamente datato e innanzitutto tedesco. Gli artisti di «Die Brüke» lo rivendicavano come prodotto germanico, incarnante sul piano metafisico lo «spirito gotico». Ma, se ci si attiene ad uno scrupoloso studio terminologico, si nota che le origini di questo termine si situano in Francia e che alcuni aspetti della pittura francese dell'inizio del secolo meritano la qualifica di «espressionisti». (da Pirandello e L'Europa, p. 12, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2001)

Drammaturgia europea dell'avanguardia storica[modifica]

  • Di fronte al Futurismo e all'Espressionismo, non dobbiamo dimenticare che siamo in presenza di due fenomeni artistici che appartengono entrambi alla storia dell'Avanguardia europea dell'inizio del secolo. (p. 12)
  • Gli scambi tra i rappresentanti del movimento italiano e quelli del movimento tedesco furono agevolati dall'amicizia che legava Herwarth Walden, uno dei più fervidi sostenitori dell'Espressionismo, al fondatore del Futurismo: Filippo Tommaso Marinetti. Discreto conoscitore della lingua italiana, che studiò a Firenze, Walden favorì la divulgazione in Germania dell'estetica futurista ed invitò a varie riprese, il focoso Marinetti, detto allora "La caffeina dell'Europa". (p. 13)
  • Apollinaire suggerì di riunire sotto il termine di Futurismo tutte le manifestazioni dell'Avanguardia dell'epoca. Le frontiere tra i vari movimenti sembravano allora esilissime. Una tela giudicata "cubista" a Parigi, poteva benissimo essere detta "espressionista" a Berlino o "futurista" a Roma. (p. 14)
  • Per il poeta Gottfried Benn, l'Espressionismo non è che la versione, la variante tedesca di un movimento d'avanguardia comune a tutta l'Europa e che si è chiamato altrove Cubismo o Futurismo... Analoga è la tesi degli esegeti dell'Espressionismo Herwarth Walden ed Hermann Bahr. Entrambi assimilano Futurismo ed Espressionismo. (p. 18)
  • Nell'intento di esprimere, sull'esempio di Marinetti, il ritmo della guerra e di esaltare la tecnica meccanica, i poemi di Becher scritti durante il primo conflitto mondiale, sono pieni di esplosioni, di raffiche di mitragliatrici, di rombi di aeroplani. Sono animati dalla passione della distruzione del linguaggio, dalla "meccanizzazione" del verso. (p. 20)
  • Se il Futurismo si ferma alla pelle dell'individuo, l'Espressionismo fruga nel sangue, nell'anima. (p. 37)
  • Rosso di San Secondo è l'unico vero autore drammatico italiano – uno dei rari scrittori dell'Europa meridionale – che possa essere definito «espressionista». Il suo teatro è in gran parte contemporaneo di quello degli espressionisti d'oltralpe. (p. 41-42)
  • Nell'opera drammatica del Nisseno [Pier Maria Rosso di San Secondo] sono riscontrabili due figure della donna fatale. La prima accomunabile a quella presente in Wedekind, è la figura di una donna bella e innocente, dalla straripante e distruttrice sensualità, in perpetuo conflitto con il moralismo borghese. La seconda, che possiamo qualificare come strindberghiana, delinea l'immagine di una creatura fredda e metodica nel fare il male. (p. 51)

[François Orsini, Drammaturgia europea dell'avanguardia storica: Pirandello, Rosso di San Secondo, Strindberg, Wedekind, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2005]