Francesco, giullare di Dio

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Francesco, giullare di Dio

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Nazario Gerardi nel ruolo di Francesco

Titolo originale

Francesco, giullare di Dio

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1950
Genere drammatico
Regia Roberto Rossellini
Soggetto Roberto Rossellini, da I fioretti di san Francesco e La vita di frate Ginepro
Sceneggiatura Roberto Rossellini, Federico Fellini, Brunello Rondi
Produttore Angelo Rizzoli
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali


Francesco, giullare di Dio, film italiano del 1950 con Nazario Gerardi, regia di Roberto Rossellini

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Dio ha scelto le cose stolte del mondo per umiliare i sapienti, le deboli per umiliare i forti, le vili, le spregevoli, quelle che non sono, per annientare tutte quelle che sono. (S. Paolo, lettera ai Corinti)[1] (Testo a schermo)
  • E Francesco, per vincere il mondo, si fece spregevole e umile. Si fece pargolo, per meritarsi il regno dei cieli. Il mondo lo derise e lo chiamò "pazzo". Ma papa Innocenzo ebbe fede in lui, e gli consentì di portare agli uomini la sua fede nella mansuetudine e nella povertà. Ed ecco ora Francesco che ritorna da Roma verso Rivotorto insieme ai suoi compagni. La capanna però è occupata, e vanno così a Santa Maria degli Angeli da dove porteranno nel mondo la forza della loro mitezza e il loro dolce amore di pace. (Narratore)
  • Se vi capita di incontrare sulla strada qualcuno che ha bisogno di voi, lasciate da parte ogni altra cosa. Perché chi non darà pace sulla terra all'altro uomo, poco può sperare di avere un giorno ricompensa da Dio. (Francesco)

Citazioni su Francesco, giullare di Dio[modifica]

  • Undici episodi [...] alcuni assai belli per la loro autenticità e la fresca ispirazione religiosa, altri un po' forzati e di religiosità troppo ufficiale, ma in sostanza l'adesione del fulmineo linguaggio rossellininiano all'interpretazione del francescanesimo imperniata sulla semplicità dà risultati straordinari. Girato con veri frati francescani e altri attori non professionisti. Il suo pregio maggiore è di aver trattato i Fioretti di San Francesco come episodi di Paisà. (il Morandini)

Note[modifica]

  1. Cfr. Prima lettera ai Corinzi: «Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio».

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