Giulio Cesare Castello

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Giulio Cesare Castello (1921 – 2003), giornalista, critico cinematografico e attore italiano.

Citazioni di Giulio Cesare Castello[modifica]

  • Il mondo le condanna di Gianni Franciolini rientra in quel prolifico filone, che sfrutta i sottoprodotti del neorealismo, in chiave scandalisticamente sessuale e intimamente fumettistica. Nel caso specifico, poi, si tratta di uno pseudo realismo, che talora sembra rifarsi addirittura a quello romantico francese dell'anteguerra [...]. Le figure della prostituta orgogliosa [...]; dell'ingegnere tutto d'un pezzo [...]; dell'amante carogna; dell'innamorato timido, onesto e donchisciottesco; della moglie borghese [...] finiscono col rivelare fino in fondo la loro anima di stoppa e la loro funzione astratta in un tendenzioso paradigma. Dove ogni accenno polemico è di una genericità timida e irrisolvente [...]. Gli interpreti (Valli, Nazzari, il bravo Reggiani, la Nollier, Interlenghi) assecondano i rispettivi clichés con diligenza e aderenza, almeno fisica, considerevole.[1]
  • Un personaggio tipico del cinema italiano dell'era fascista fu Fosco Giachetti, la cui asciutta bruschezza convenne a tanti eroi "positivi", quelli di epopee militari sul genere di Squadrone bianco o L'assedio di Alcazar. Tale sua disadorna modernità di recitazione valse così da contrappeso alla potenziale o effettiva retorica di un cinema in costume e soprattutto "in divisa".[2]

Note[modifica]

  1. Da Cinema, n. 103, 15 febbraio 1953; citato in Ernesto G. Laura e Maurizio Porro, Alida Valli, Gremese Editore, Roma, 1996, p. 102. ISBN 88-7742-049-9
  2. Citato in Massimo Scaglione, I divi del ventennio. Per vincere ci vogliono i leoni..., Lindau, 2005, p. 132.

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